Sicilia, isola di luce, colori, arte e…mostri. Appare forse un po’ scontato quando si parla della nostra terra descriverla con una serie di aggettivi talmente belli e pieni di suggestione al punto tale da essere evocativi dell’immagine o della sensazione che si vuole descrivere o rappresentare.
Conosciamo per esperienza quanto sia bella e ricca la nostra terra che, sebbene martoriata ed umiliata da anni di malapolitica e malaffare è ancora oggi capace di attrarre flussi turistici non indifferenti.
A coronamento quindi di una serie di problemi legati al turismo, alla viabilità, ai disservizi, alla cattiva organizzazione in genere accorrono in nostra aiuto una serie di accordi internazionali per arricchirela Sicilia di mostri. Quindi se da un lato la magistratura lavora per abbattere gli ecomostri e bonificare il territorio da un abusivismo selvaggio e dissennato dall’altro si lavora alacremente per portare a compimento l’opera di distruzione di un territorio dalle bellezze naturali, artistiche ed architettoniche inestimabili.
Alla lunga serie di brutture che hanno contribuito e contribuiscono a deturpare il territorio isolano come gli pseudo insediamenti industriali di Gela, Priolo, Augusta che ad oggi possiamo constatare quanto e quale sviluppo e ricchezza hanno prodotto si aggiungono il costruendo rigassificatore di Agrigento e dulcis in fundo il MUOS a Niscemi.
Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra che ha lo scopo di integrare la comunicazione tra le forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo. Le quattro stazioni di terra che serviranno appunto i quattro satelliti saranno ubicate in Australi, in Virginia, nelle isole Hawaii e a Niscemi in Italia.
Il sito scelto dal governo italiano in relazione ad una serie di accordi tra il nostro governo e quello degli USA è quello del territorio nisseno appartenente al piccolo comune al centro della Sicilia, all’interno di un’area protetta denominata “la Sughereta”, area a inedificabilità assoluta e sito di interesse comunitario. Proprio all’interno di questo sito protetto dalle leggi che stabiliscono quanto e se un territorio sia da proteggere e da valorizzare per la sua importanza artistica, letteraria o naturalistica verranno allocati 3 trasmettitori parabolici basculanti ad altissima frequenza e 2 antenne elicoidali UHF; le antenne paraboliche avranno un diametro di20 metriper un totale previsto di cementificazione di 2059 mq.
Tale disastro incombente non poteva di certo passare inosservato poiché gli effetti devastanti che avrà sulle popolazioni che abitano il territorio e non solo quello circostante dato che il raggio di azioni dei campi elettromagnetici prodotti si estenderà per un raggio di140 Kmcirca, senza contare la dispersione laterale non trascurabile. Così come già dichiarato dagli stessi tecnici che hanno redatto i progetti le radiazioni prodotte dai campi elettromagnetici rimarranno costantemente oltre i limiti fissati dalla legge (L 36/2001) e ciò significherà un aumento esponenziale dei tumori (soprattutto agli organi riproduttivi che significa nascita di bambini con gravi malformazioni) e delle leucemie derivanti alla esposizione a detti campi che anche se non eccessive saranno comunque prolungate nel tempo.
A questo vanno aggiunte le interferenze con le apparecchiature elettromedicali quali by pass, pace-maker, sedie a rotelle, etc. La popolazione del luogo soprattutto, e anche quella dei comuni viciniori, combatte ormai da molti mesi una battaglia contro i giganti della guerra che appare purtroppo segnata nell’esito finale: al comitato NO-MUOS di Niscemi, si sono aggiunti quelli di Gela e di Caltagirone per promuovere tutte le azioni possibili dirette ad evitare questo scempio. Anche il Comune di Niscemi si è attivato in tal senso promuovendo un “Coordinamento dei Sindaci e dei Consigli comunali contro il MUOS”.
A seguito di indagini avviate dalla procura di Caltagirone nel 2011, il 6 ottobre scorso era stato emesso dalla stessa Procura un provvedimento di sequestro dell’impianto per violazione delle leggi sull’ambiente che in data 28 ottobre la quinta sezione del Tribunale della Libertà di Catania ha annullato. Dalla fine di novembre sono attivi una serie di presidi alle porte del sito destinato ad accogliere il MUOS che attraverso varie azioni di proteste hanno tentato di impedire il passaggio dei mezzi che dovrebbero lavorare nel cantiere in costruzione.
La politica ha finora “stranamente” taciuto e non risultano ad oggi particolari prese di posizione a parte quella dei Grillini. Il bandolo della matassa passa ora al neo Presidente della Regione Crocetta che, allo stato attuale, risulta essere l’unico ad avere la possibilità di fermare il Mostro.