Alla Provincia regionale di Agrigento si respira aria già da campagna elettorale. Veleni, stoccate, accuse: il clima comincia a farsi pesante. Anche le sedute d’aula si trasformano in un una sorta di ring.
Oggi a guadagnare la ribalta è Orazio Guarraci, consigliere ciminiano di “Voce Siciliana”. Il suo nome comincia a circolare con particolare insistenza. Potrebbe essere uno dei candidati alla Presidenza in vista delle imminenti elezioni. Domanda che puntualmente gli abbiamo girato. “Io ringrazio chi mi propone – spiega l’ex sindaco di Porto Empedocle – è chiaro però che dovrà essere una scelta condivisa dai partiti e dalla coalizione. Se dovesse prendere corpo questa ipotesi, certamente ci sarà la mia disponibilità. Potrei mettere al servizio del territorio la mia ormai lunga esperienza politico- amministrativa”.
Ma quali saranno i partiti della coalizione? Interrogativo che si potrà sciogliere, con dovizia di particolari, fra qualche giorno, dopo il voto delle Politiche. Ma noi ci tuffiamo e azzardiamo. Lo schieramento potrebbe abbracciare Voce Siciliana, Megafono di Crocetta, Partito Democratico, Centro Democratico di Tabacci, Udc e il movimento di Luigi Gentile “Noi per la Sicilia” e perché no anche i montiani.
Un’aggregazione allora ampia, così come certamente ampia sarà la rosa di nomi che verrà fuori. Nelle file dello Scudocrociato, ad esempio, da tempo si parla di Nino Gaziano, presidente provinciale dell’Ordine degli avvocati. Il toto candidati insomma è cominciato.
Tornando a Guarraci, nell’ultima seduta del consiglio provinciale il consigliere di “Voce Siciliana” non risparmia critiche all’amministrazione attiva e in particolare al presidente. Forse anche questo rientra nella marcia di avvicinamento verso le elezioni.
Attacca D’Orsi su vari punti. Ricorda i momenti di protesta eclatanti. Fa riferimento alla maglietta nera indossata per solidarizzare con Lombardo, la tenda sul caso aeroporto, le mazzate inferte al cartellone che pubblicizzava lo scalo, la decisione, in segno di provocazione contro il patto di stabilità, di licenziare i precari, vicenda Italcementi. Guarraci li bolla “come comportamenti che assumono le sembianze di sceneggiate tragi-comiche”. E tra questi colloca anche l’ultima iniziativa di D’Orsi che lo ha visto protagonista, assieme alla sua giunta, sul ponte Verdura.
“L’ennesima sua trovata propagandistica – tuona Guarraci – quella di utilizzare strumentalizzare un grave e serio problema per la viabilità e la sicurezza, cioè il crollo del viadotto per apparire. Se il presidente avesse avuto seriamente a cuore il problema del ponte avrebbe partecipato all’importante riunione, che si è tenuta giorno 11 febbraio, tra sindaci del comprensorio, deputati regionali, il governatore Crocetta e gli assessore regionali Lo Bello e Scilabra, i quali hanno, con determinazione e prontezza, disposto a tutti gli organi tecnici ed istituzionali un intervento immediato per la risoluzione del drammatico problema. La sua marcia di giovedì è stata un flop. Tranne le forze istituzionali locali, nessuno ha aderito all’invito di D’Orsi, neanche i politici più vicini a lui che dovrebbero sostenerlo. Il presidente in questi lunghi anni ha dimostrato di essere poco sensibile al problema dei trasporti – precisa Orazio Guarraci – di fatto si è rifiutato ad attivare un importante strumento di programmazione, come il Piano Provinciale dei Trasporti, all’interno del quale si potevano trovare soluzioni viarie alternative all’unica strada che collega Sciacca con Agrigento passando proprio sul fiume verdura. Un invito che faccio al Presidente è quello che, anziché occuparsi delle strade di cui non ha competenza, si occupi e si preoccupi delle strade di sua competenze, cioè le strade provinciali. Si impegni, cosa che non ha fatto finora, a risolvere lui personalmente, nella qualità di presidente della Provincia, la riapertura e riattivazione della strada provinciale che collega Porto Empedocle con Realmonte, chiusa da mesi di cui non si ha più notizia. Dovremmo fare una marcia lì per protestare verso i ritardi e l’insensibilità dell’Amministrazione, percorrendo una strada che era diventata una naturale terrazza per ammirare la “Scala dei Turchi”. Per non parlare di tantissime strade provinciali dissestate e pericolose”.
E riguardo a quest’ultimo punto, in assenza di D’Orsi in aula, risponde l’Assessore Angelo Biondi: “L’incontro di Ribera con sindaci, consiglieri comunali ed operatori commerciali del comprensorio di Ribera e Sciacca era tutto tranne che una sceneggiata, in quanto il Presidente ha fatto emergere la realtà, ovvero che la vicenda non è stata affrontata nel modo dovuto. I 40 giorni ipotizzati dall’ANAS per la riapertura della strada non sono realistici, inoltre la Provincia ha concesso il nulla osta per il transito sulle strade di sua competenza chiedendo all’ANAS di adeguare il percorso al transito giornaliero di migliaia di mezzi. Ad oggi non v’è traccia di questi interventi, col risultato che le strade provinciali ogni giorno risultano sempre più danneggiate da un traffico sovradimensionato. La popolazione e gli operatori commerciali sono esasperati, quindi l’azione del Presidente D’Orsi è stata corretta e condivisa – ribatte l’assessore – e la richiesta dell’intervento del Genio Militare per la costruzione di un ponte provvisorio sarà possibile se il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di calamità naturale”.
E sul presidente piove anche il fuoco, almeno sulla carta, amico: è quello del Pdl, ritrovato alleato a livello nazionale. Il capogruppo Ivan Paci continua la sua offensiva nei confronti di D’Orsi. “E’ politicamente inadeguato”: si esprime in questi termini. Poi, sollecitato su una sua eventuale candidatura alla Presidenza, si dice disponibile. “Perché no – commenta – penso di avere lavorato bene in questi anni. Vedremo . In ogni caso spetterà al Pdl la responsabilità di assumere la guida della Provincia”. E il suo nome si aggiunge a quelli già noti di Santino Lo Presti e Giancarlo Granata.
Fra Mpa e Pdl, se il connubio si concretizzerà anche negli locali, si preannuncia allora una gran bella sfida. “L’alleanza romana – spiega Angelo Biondi, nelle vesti di esponente autonomista – certamente non sana i contrasti che ci sono fra i due partiti a livello territoriale. Se l’accordo si troverà, bene. In caso contrario noi andremo per la nostra strada e il presidente D’Orsi sarà assolutamente ricandidato”.
1 commento
Ma scusate parlare di riproporre D’Orsi, significa offendere ancora di più l’intelligenza degli agrigentini!
Le competizioni nazionali,vi dimostreranno che ormai siamo stufi di avere tra le p..le persone incapaci!