Giuseppe Moscato – Leonardo Pitruzzella
Il sindaco Anna Alba -30%, il presidente del consiglio comunale Totò Di Naro -7,25%. Queste le riduzioni personali delle indennità che le due più alte cariche elettive del Comune di Favara di sono auto determinate. C’è l’ufficialità dell’atto deliberativo, il Verbale di delibera di Giunta n. 101 del 09/08/2016, che determina i compensi dell’Amministrazione comunale e del presidente del Consiglio comunale in base alle normative in materia e alle decisioni personali dei singoli amministratori. Solo il sindaco e il presidente si sono autoridotti le spettanze. Degli altri, assessori e consiglieri comunali non c’è traccia ufficiale negli appositi e preposti uffici comunali. I costi della politica, almeno per il momento, diminuiranno solo grazie a questo contributo al quale si aggiungono anche le mensilità di fine mandato che spettano al sindaco, alle quali Anna Alba ha deciso di rinunciare.
Ma andiamo ai numeri. Sommando tutte le leggi e le circolari; le finanziarie e le tabelle, comprese le riduzioni al sindaco di un Comune siciliano compreso nella fascia tra i 30.001 e i 50.000 abitanti spetta una indennità di funzione mensile pari a €.3.114,23. Al vice sindaco spetta un’indennità pari al 55% rispetto a quella prevista per il sindaco, ovvero €.1.712,83; agli assessori e al presidente del Consiglio comunale una indennità pari al 45% rispetto a quella prevista per il sindaco, ovvero €.1.401,41. Dette indennità sono al lordo delle ritenute e saranno dimezzate in caso di amministratore dipendente che non si sia posto in aspettativa. La sindaca Anna Alba, avendo lo scorso 12 luglio presentato una nota con la quale dichiara di autoridursi l’indennità del 30%, percepirà €.2.179,97; il presidente del Consiglio comunale Totò Di Naro ha presentato lo scorso 13 luglio una nota con la quale dichiara voler percepire l’indennità di €. 1.300,00, ovvero determinandosi una riduzione di circa il 7.25%. Agli atti dei preposti Uffici, come dicevamo, non risultano altre dichiarazioni di riduzione o rinuncia di indennità.
Per quanto gli inquilini di aula “Falcone e Borsellino” percepiranno un gettone di presenza, per ogni seduta di consiglio comunale o di commissione, pari a €. 32,54 così come stabilito con delibera consiliare n. 159 del 09/10/2015, stessa delibera che ha diminuito anche il tetto massimo del cumulo dei gettono passandolo da 1/3 dell’indennità spettante al sindaco all’attuale 1/6. Per cui un consigliere comunale potrà avere corrisposto gettoni di presenza fino ad un massimo di €. 576.71 mensili sempre al lordo delle ritenute. Agli atti del preposto ufficio comunale non risulta, come dicevamo, alcuna nota da parte di consiglieri comunali di rinuncia o di riduzione delle spettanze.
La Giunta con lo stesso atto deliberativo aveva proposto di creare, nel redigendo bilancio 2016, un capitolo nelle entrate e un capitolo nelle uscite in cui “accertare le somme delle decurtazioni e renderle tracciabili” al fine di realizzare beni e servizi di pubblica utilità. Proposta che non è stata accettata dalla dirigente del settore: “Si rappresenta che non è possibile istituire un capito nelle entrate in quanto l’indennità di carica non costituisce una spesa a destinazione vincolata. Invero – scrive ancora al dirigente – si può istituire un capitolo in uscita pari al risparmio da destinare a servizi di pubblica utilità se la situazione finanziaria dell’Ente lo consente”.