Il Movimento 5 Stelle di Favara si prepara all’importante appuntamento di questa sera con il consiglio comunale straordinario. La sindaca Anna Alba con la sua giunta e i consiglieri di maggioranza hanno incontrato la dirigente del settore finanze Carmela Russello unitamente al segretario generale Gabriele Pecoraro per parlare proprio di finanze. Forse più che parlare, per ascoltare la relazione della dirigente sullo stato delle finanze comunali in relazione al Piano pluriennale di riequilibrio e alle richieste di chiarimenti da parte della competente Commissione del Ministero dell’Interno che circa un mese fa ha inviato al Comune una nota con la quale richiede maggiori dettagli sui 20 punti del piano. Di contro c’è la reale possibilità che non si produca alcun chiarimento e si dichiari direttamente il dissesto finanziario.
Importante sarà sapere quello che la dottoressa Russello ha scritto nella sua relazione, un documento essenziale, previsto dalla norma, che la dirigente del settore finanze deve fare al Sindaco entro 60 giorni dal suo insediamento. Il nuovo primo cittadino infatti deve avere ben chiaro il quadro economico della città che si appresta ad amministrare soprattutto in un momento così delicato qual è appunto quello che Favara sta attraversando dal punto di vista finanziario, con la richiesta di attuare un Piano pluriennale di riequilibrio per la copertura di uno sbilanciamento plurimilionario, presentato al Ministero nel 2015 dall’amministrazione Manganella. A richiedere un consiglio straordinario è stata la conferenza dei capigruppo che proprio al primo punto ha fatto inserire al presidente Salvatore di Naro anche la postilla “presunte inadempienze” che si riferiscono proprio al fatto che l’assessore al bilancio Crocetta Maira non ha ancora predisposto, unitamente alla dirigente del settore, la nota con i 20 punti di chiarimenti. Ormai è palese, e l’amministrazione comunale a guida Movimento 5 Stelle non ne fa un mistero, la volontà di dichiarare il dissesto finanziario in quanto, secondo il loro parere, non ci sono gli estremi per dar corso al piano di riequilibrio finanziario, sempre che il Ministero lo accetti.