La fibrillazione sulla situazione finanziaria del Comune di Favara è un argomento che viene attenzionato dalla Corte dei Conti almeno dalla trattazione del Conto consuntivo dell’esercizio finanziario anno 2011, con alcuni punti contestati anche nel Conto consutivo dell’anno 2010. Questa sera il Consiglio Comunale si riunisce in sessione straordinaria per discutere sulla “Situazione economico finanziaria dell’Ente -Presunte inadempienze”. Vi proponiamo di seguito un articolo di Giuseppe Moscato del marzo 2015, quando già il Comune aveva decisio di chiedere l’adesione al Piano di riequilibrio finanziario, che riassume per grandi linee tutta la questione.
CONTO CONSUNTIVO 2013 LA CORTE DEI CONTI CONVOCA MANGANELLA
La Corte dei conti di Palermo ha convocato il sindaco Rosario Manganella in relazione al rendiconto del bilancio anno 2013. Una audizione per affrontare la situazione finanziaria a seguito delle osservazioni dei magistrati contabili sulla relazione presentata dal collegio dei Revisori dei conti del comune di Favara, composto da Filippo Lipari, Claudia Restivo e Michele Grassadonio, formulata sulla base dei criteri e delle linee guida a suo tempo definite dalla Corte dei conti. Così come accaduto per gli anni 2011 e 2012, anche per il bilancio 2013 la Corte aveva riscontrato delle criticità, formulando rilievi su alcuni punti della gestione finanziaria dell’Ente che, evidentemente, non soddisfano la Corte. Dall’attività istruttoria condotta dal magistrato Gioacchino Alessandro sono emersi ben 12 punti di criticità, praticamente gli stessi evidenziati in fase di controllo che non sono stati attuati o non hanno avuto i risultati richiesti e sui quali si chiede adesso conto e ragione al capo dell’Amministrazione comunale. Si inizia con il ritardo nell’approvazione del rendiconto e dei documenti contabili come il bilancio di previsione e gli atti per la salvaguardia degli equilibri. Quindi la crisi di liquidità e “il costante ricorso alle anticipazioni di tesoreria” che comporta l’accumulo di interessi passivi persistente anche nel 2014. “Il fenomeno – scrive il magistrato – si collega ad una scarsa velocità di riscossione con una generale precarietà di bilancio con sovrastima delle entrate e sottostima delle uscite”. Il magistrato istruttore parla ancora di “disallineamento”, “squilibrio di parte corrente”, “disavanzo”. Termini che destano molta preoccupazione perché reiterati negli anni che fanno scrivere al magistrato: “La gravità di tale situazione è stata oggetto di accertamento già nei precedenti controlli”. In parole povere i magistrati pare stiano contestando il fatto che il Comune non ha seguito e dato attuazione alle indicazioni date dalla Corte dei conti. Il magistrati lo scrive chiaramente: “Inadempimento da parte dell’Ente rispetto alle medesime criticità emerse in sede di controllo sul consuntivo 2012”. Il dito è puntato anche sulla mancata redazione di un inventario dei beni immobili e soprattutto la carente attività di recupero dell’evasione tributaria “nonostante le misure correttive approvate dal consiglio comunale il 4 gennaio 2013 e il 18 febbraio 2014 cosi come da pronuncia da parte della Corte dei conti”.
Giuseppe Moscato