Non ce l'hanno fanno più, si sentono soli e abbandonati. Oggi pomeriggio hanno deciso di protestare, di manifestare la loro rabbia. Gli autotrasportatori empedoclini sono stanchi e avviliti per i disagi e i ritardi nel collegamento marittimo verso le Pelagie. Fuori uso la Palladio, a causa dall’incendio, la Compagnia delle Isole ha rimesso in servizio sulla tratta la Paolo Veronese, sollevando le ire della categoria.
“Siamo tornati indietro di 30 anni – spiegano in coro gli operatori – la nave è vecchia e inadeguata. Non possiamo più lavorare, non possiamo più imbarcarci e raggiungere Lampedusa e Linosa. Così rischiamo di chiudere le attività e di mandare a casa i dipendenti. Le istituzioni, la politica facciano qualcosa, si muovano seriamente e concretamente. Ci diano una mano di aiuto. Altrimenti affonderemo”. Sui loro volti c’è grande preoccupazione.
E domani scenderanno in piazza anche gli autotrasportatori delle Pelagie, assieme ai pescatori e ai commercianti per dire no a questo grave stato di cose che sta mettendo in ginocchio il comparto produttivo. E il sindaco Giusy Nicolini ha chiesto lo stato di emergenza.
E oggi pomeriggio sulla banchina del porto empedoclino anche semplici pendolari. “Io sono arrivata ad Agrigento – si sfoga una signora – tre settimane fa e non riesco a tornare a Lampedusa. Ho trovato per fortuna una sistemazione in casa di amici. Ma è davvero una situazione vergognosa. Siamo isolati, abbandonati, dispersi. E nessuno muove un dito, fa niente per noi” – conclude sconsolata la donna.
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Rispolverata la nave Veronese, è protesta Autotrasportatori empedoclini:disagi e danni
By joseph.zambito2 Minuti di lettura