Il regista Favarese racconta la storia dello stiddaro di Porto Empedocle Giuseppe Grassonelli, di omicidi familiari e di vendette per il controllo del territorio Agrigentino degli anni 70 e 80. Il film è stato girato in Sicilia, ad Amburgo e nel carcere di Sulmona, nel quale è detenuto Grassonelli e si svolge l’intervista al protagonista, ed è tratto dal bellissimo romanzo di Carmelo Sardo “Malerba”.
Il giovane Grassonelli, trasferitosi sedicenne in Germania, ben presto inizia a frequentare locali notturni e discoteche e impara a giocare molto bene a carte, attività che lo fa arricchire parecchio. Nell’estate del 1986 torna in Sicilia e il 21 settembre, a causa di un regolamento di conti, la sua famiglia viene sterminata in pubblica piazza. Questo è un evento che lo segnerà per la vita, infatti, torna subito in Germania e decide di dichiara guerra a costa nostra.
In pochi anni vendica la sua famiglia uccidendo tutti i responsabili di quella strage. È in carcere a vita dal 1992 nel quale è entrato semi-analfabeta ed è arrivato a laurearsi in lettere e filosofia all’università Federico II di Napoli con 110 e lode.
La regia è di Toni Trupia, la sceneggiatura dello stesso Trupia e di Carmelo Sardo, la produzione é Interlinea Film, il docufilm è stato realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e Le Attività Culturali Regione Sicilia, Regione Lazio -‐ Fondo Regionale per il Cinema e l’audiovisivo. Realizzato con l’ausilio della Legge Cinema sul Tax credit; il produttore è Maurizio Antonini e i produttori associati sono Leonardo Paulillo e Angelisa Castronovo, montaggio e fotografia rispettivamente Daniele Pace e Leone Orfeo.