Aula gremita all’inverosimile con gente fuori che non riesce a vedere ed assistere al consiglio comunale.
Una situazione così non si riscontrava da tempo, l’interesse dovuto forse al punto all’ordine del giorno vitale per la città di Favara ovvero l’imminente dissesto finanziario.
Il consiglio comunale si è riunito per volere dei consiglieri di minoranza in sessione aperta per permettere ai cittadini di partecipare non solo come semplici spettatori ma anche come parte attiva potendo intervenire e dire la propria.
La città ha risposto e la sala consiliare dedicata ai giudici Falcone e Borsellino si è rilevata davvero piccola per poter contenere, almeno in questa prima fase, il gran numero di persone che sono accorse non solo a sentire ma anche a dire la propria. Dopo un minuto di raccoglimento per ricordare il Presidente della Repubblica Ciampi scomparso proprio oggi ma anche i morti del terremoto del centro Italia il primo ad intervenire il consigliere Sergio Caramazza che ha un po’ spiegato le motivazioni per le quali il gruppo di consiglieri d’opposizione hanno ritenuto opportuno svolgere il consiglio comunale aperto.
Nella sua relazione ha spiegato che la proclamazione del dissesto non era la strada da percorrere e si può fermare ancora perché causerebbe dei danni enormi ai cittadini che sarebbero subito vessati dalle tasse con grave e probabile ripercussione anche sui dipendenti comunali che potrebbero perdere il posto. Il consigliere di minoranza si è poi soffermato su una serie di numeri relativi alle tasse e imposte non riscosse ma anche a quelle che potrebbero essere le riduzioni di spesa che andrebbero rimpinguare le casse del Comune. Non insistere quindi sul dissesto ma fare un lavoro certosino e sinergico per rimodulare il piano di riequilibrio e non portare Favara allo sfascio.
Sono seguiti poi altri interventi da parte dei cittadini più o meno informati sui fatti ma che comunque hanno voluto dire la propria, sia favorevoli e contrari al dissesto. Ad intervenire anche ex amministratori, come il Sindaco Rosario Manganella e lassessore Sara Chianetta che si sono prodigati a difendere il loro operato di amministratori.
A spiegare tutto l’iter amministrativo predisposto dalla Giunta pentastellata della sindaca Anna Alba è stata l’assessore Maida che ha ripercorso cronologicamente ma soprattutto con numeri e fatti la situazione di fatto. La commissione ministeriale che chiede chiarimenti; la dirigente che dichiara di non poter predisporre il bilancio di previsione 2016 in pareggio e la relazione al conto consuntivo 2015 che evidenzia un disavanzo d’esercizio di oltre 2,8 milioni di euro. Il relazione a ciò non si possono dare i chiarimenti richiesti dal Ministero.