Atto intimidatorio o atto vandalico che sia, ad accertalo saranno gli inquirenti che stanno conducendo le indagini, la Redazione al completo di Siciliaonpress condanna il vile gesto perpetrato qualche giorno fa quando ignoti piromani hanno appiccato il fuoco al portone di un immobile la cui proprietà è riconducibile anche alla capogruppo consiliare del Pd di Favaea Laura Mossuto. La stessa consigliera in un post nel suo profilo facebook parla chiaramente di incendio a scopo intimidatorio. L’immobile ubicato in via Capuana, dovrebbe essere destinato anche a centro di accoglienza di minori extracomunitari non accompagnati richiedenti asilo. La notizia era trapelata qualche giorno fa su qualche organo di stampa senza chè comunque si associasse direttamente l’immobile alla consigliera Mossuto.
Qualche tempo fa anche noi ci eravamo occupati di detta struttura per la protesta sfociata tra i genitori della scuola Bersagliere Urso e fatta propria dal Consiglio di Istituto che si erano ribellati e avevano inscenato proteste appena si era sparsa la notizia che nello stabile di via Capuana, adiacente alla struttura scolastica, si doveva aprire un centro di accoglienza dove inserire anche ragazzi extracomunitari. Una nota in tal senso era stata diramata anche dalla dirigente scoladtica che aveva scritto a diverse istituzioni non solo scolastiche e anche al sindaco, dove si evidenziava questa preoccupazione dei genitori “non dettata da fattori di razzismo” ma preoccupati dal fatto che dal punto di vista sociale la presenza di questa struttura, come successo in analoghe strutture, poteva compromettere la normale e quotidiana vita della scuola”.
Proprio in questi giorni l’argomento è ritornato di attualità poiche l’amministrazione ha in corso di redazione un atto ufficiale che inibisce l’apertura di centri di accoglienza per extracomunitari anche se minori nelle perimetro del centro storico ed in particolare in prossimità di istituti scolastici. Sarà la magistratura ad accertare se l’atto incendiario sia appunto un semplice atto di vandalismo oppure si può chiaramente identificare come una intimidazione nei confronti della consigliera Laura Mossuto e della Associazione che dovrebbe gestire la struttura e e quindi riconducibile a voler impedire la nascita di un centro in quello stabile. Divergenze di vedute, di opinioni, e in generale le proprie ragioni si fanno valere con i mezzi legali e nelle giuste sedi e non è attraverso soprusi intimidazioni e minacce.