L’Amministrazione comunale di Favara ha approvato le linee guida ed il regolamento per l’adozione dei cani randagi. Una visione non solo animalista, per il bene dell’amico quadrupede e per dare loro una vita più dignitosa, ma anche per un, chiamiamolo così, interesse economico allo scopo di diminuire i costi del ricovero dei cani randagi nel canile convenzionato con il Comune. In ragione di ciò il regolamento prevede in primo luogo il benesse dell’anilale ma anche un incentivo economico per chi adotta il cane randagio, contributo riservato all’adottante che è nettamente inferiore alla retta di ricovero per ogni cane.
Infatti il Comune di Favara paga al canile €. 2,57 al giorno per ogni cane per un costo complessivo di €938 l’anno, mentre al cittadino che adotta il cane va un contributo di €. 1,00 , appena l’affidamento sarà definitivo, per i primi due anni di vita del cane in forma di rimborso spese per il mantenimento dell’animale. Contributo che è subordinato al parere favorevole da parte del veterinario dell’Asp. Il regolamento, proposto dall’assessore Lillo Attardo e approvato dalla Giunta della portavoce sindaco Anna Alba, prevede che l’affidatario delle cane debba essere residente nel comune di Favara e che naturalmente debba dare delle garanzie di affidabilità per il mantenimento dell’animale. Affidatario che deve avere, per così dire , una fedina penale immacolata sotto gli aspetti giuridici legati al maltrattamento degli animali.
Deve avere, inoltre, un ambiente idoneo ad ospitarlo in relazione alla taglia e alle esigenze della razza. Comunque il Comune si riserva l’accesso a visionare il cane senza alcun preavviso per controllare la tenuta corretta dell’animale. L’affido verrà disposto per un massimo di un cane per ogni nucleo familiare, nuova famiglia che si impegna a mantenere in buone condizioni l’animale presso la propria residenza e di non cederlo. Il regolamento prevede anche sanzioni se verrà accertato il maltrattamento dell’animale, la cessazione non autorizzata dell’affido, l’abbandono e anche lo smarrimento per in custodia. Adesso tocca ai cittadini rispondere e dar prova di una coscenza animalista.