La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è l’unica Festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al fascismo, all’Italia repubblicana fino ad arrivare al XXI secolo. Fu istituita dopo la vittoria nella Prima guerra mondiale quando l’Italia, in pratica, completò l’unità nazionale con l’annessione di Trento e Trieste. Celebrazioni che nel corso degli anni hanno subito alti e bassi. Il 4 novembre in calendario, alcuni decenni fa, era giorno festivo, poi venne declassata a “festa nobile” e spostata alla domenica più vicina, infine riacquisto valore e significato, pur rimanendo un giorno feriale e quindi “non rosso” in calendario.
Già dallo scorso anno in Provincia di Agrigento per volontà del Prefetto Nicola Diomede le Celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è diventata itinerante, si sposta cioè nelle varie città della Provincia agrigentina. Favara con piazza Cavour ha fatto da splendida cornice alla manifestazione che ha visto come protagonisti, e non poteva essere altrimenti, non solo le Forze armate e le Forze di Polizia ma soprattutto gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della città che sono stati la vera anima della Festa. La città e i suoi cittadini sono stati, come al solito, un po’ dormienti, ma come si dice in questi casi “ha perso chi non c’era”. Musiche, canti, poesie, riflessioni, coreografie, danze ed anche disegni. Queste le espressioni con le quali gli studenti hanno celebrato le Forze armate e l’Unità nazionale che hanno arricchito i momenti ufficiali e burocratici, e che hanno coinvolto il prefetto Nicola Diomede, la sindaca Anna Alba e tuti i rappresentanti delle istituzioni civili e militari presenti.
L’attualità dei valori del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, sono sicuramente racchiusi nel messaggio del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, questo il testo integrale.
“Ricorre oggi una data ricca di significato suggello dell’Unità Nazionale raggiunta ed espressione della riconoscenza del Paese per il contributo alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale offerto dalle Forze Armate. Donne e uomini in uniforme che oggi, in un contesto che se pur lontano dalle guerre di annientamento del secolo scorso, servono il Paese con gli stessi valori di lealtà, impegno e umanità, propri alla nostra storia. Lo strumento militare rivolge la sua attenzione alla salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale, mettendo in evidenza qualità e capacità professionali e collaborando con Paesi alleati ed amici, per realizzare un ambiente nel quale possano prosperare la pace e lo sviluppo dei principi democratici e dei diritti della persona, nel rispetto delle differenti culture e sensibilità.
Il terribile terremoto che ha devastato intere comunità del Centro Italia, ha messo in luce, ancora una volta, il pronto e fondamentale contributo delle Forze Armate, in concorso e con il coordinamento della Protezione Civile, nell’assistenza della cittadinanza duramente colpita. Con generosità ed altruismo i nostri militari continuano a salvare vite nel Mediterraneo in una crisi che ha assunto dimensioni epocali, meritando la riconoscenza generale. Con questi sentimenti rivolgo il mio augurio ed un caloroso saluto a tutti i soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri, i finanzieri e al personale civile della difesa che, con impegno e grande professionalità, operano in Italia e nelle missioni internazionali di pace. Un particolare pensiero vada a tutti i militari impegnati in missioni in Patria e all’estero, dai Balcani all’Afghanistan, dal Corno d’Africa alla Libia e al Mali, dal Mar Rosso al Mediterraneo, dal Kuwait all’Iraq, dal Libano alla Palestina.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!”.
Il Capo dello Stato