La campagna elettorale era già cominciata. In scena anche le prime accuse, le prime polemiche, ma anche le prime candidature. Ma tutto è destinato ad essere rinviato di un anno. E’ questo infatti l’orientamento che arriva dalla Regione. Questa mattina l’inizio dei lavori per mettere mano alla riforma delle Province in Prima Commissione all’Ars, guidata da Marco Forzese. Nel pomeriggio l’incontro tra lo stesso Forzese e il Governatore Crocetta. Quindi l’accordo di rinviare il voto fissato per fine maggio allo stesso periodo del 2014.
Secondo quanto è emerso, le Province, nelle more che si provveda a normare la materia, verranno commissariate alla scadenza naturale dei mandati. E’ allora evidente che gli enti non verranno soppressi, ma sottoposti ad una rivisitazione dei poteri e ad una riduzione dei costi”.
"Non c'è bisogno di mutuare nulla dal governo nazionale – afferma in serata il Presidente della Regione – lo Statuto Siciliano già parla chiaro. Esistono i liberi consorzi dei comuni che possono essere un riferimento per gli organismi di secondo livello che ne manterrebbero la titolarità. Questa proposta consentirebbe un risparmio notevole, si potrebbero inglobare nei consorzi Ato, Srr, Iacp etc. La costituzione di nuovi consorzi consentirebbe ai comuni di rimpinguare tra l'altro un personale che è carente. Su tutto questo credo si possa lavorare con l'Ars ed evitare di approvare una legge come quella di Monti – osserva ancora Crocetta – che non riduce i costi ma burocratizza ulteriormente le province".
E sulla vicenda interviene Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars. “L’Ars ha il dovere di utilizzare lo Statuto speciale per definire assetti istituzionali coerenti con le diffuse esigenze di cambiamento della società. Sulle Province non servono scelte di facciata, occorrono invece scelte autenticamente innovative che raccolgano il sentire comune di cittadine e cittadini: l’Ars approvi in tempi brevi una riforma che costruisca un nuovo sistema di autonomie locali e territoriali, per abbattere gli enormi costi degli apparati pubblici, eliminare inutili duplicazioni di funzioni istituzionali e rendere più efficiente, efficace ed economica nel suo complesso l’azione della pubblica amministrazione. La ‘rivoluzione’ – conclude Gucciardi – deve consistere nel concepire una riforma con la quale la semplificazione e l’innovazione dell’ordinamento si realizzino attraverso un rinnovato sistema di autonomie, rappresentativo di territori e delle istanze dei cittadini. Il gruppo parlamentare all’Ars e il partito lavoreranno in questa direzione”.
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