“Il piano anticorruzione di Sciacca si estenda al resto delle amministrazioni pubbliche siciliane”. A dirlo è la CGIL di Agrigento, mentre evoca l'etica a cui i “Dirigenti e Dipendenti Comunali si devono ispirare nei comportamenti di imparzialità e trasparenza, impliciti nel rapporto di lavoro pubblico".
“Ribadirlo in protocolli formali e soprattutto dotarsi di strumenti che rendono questi principi verificabili è cosa che va sostenuta e incoraggiata” Scrive ancora il sindacato.
Ben vengano le iniziative in favore della sana amministrazione, ma uno Stato dove i Comuni hanno bisogno di un protocollo di legalità è un Paese impotente, incapace di trovare gli strumenti per premiare la dedizione e la lealtà dei lavoratori onesti. Un Paese che ha vissuto di complicità, dove i forti vivono sulle debolezze dei singoli.
Il suggerimento dell'organizzazione sindcale è pur sempre un segno di reazione alla rassegnazione che sta dilagando anche nei corpi vitali delle nostre comunità
La sconcertante rassegnazione con cui si guarda alle morti sul lavoro, vissuta come un evento inevitabile sempre accaduto e che succederà ancora, agli altri.
La rassegnazione alla incultura della prevenzione, quella più diffusa, che ritiene la morte di un lavoratore, un rischio ineluttabile, insopprimibile in certi settori produttivi. Vera rispetto all'imponderabile, meno vera, quando dentro i fatti di cronaca si trovano, troppo spesso, omissioni e colpevoli abusi. Il “fenomeno” riguarda tutti, tanto i lavoratori, quanto la società con la sua burocrazia e il suo sistema delle imprese. Il sindacato e la sua capacità di esigere la dignità del lavoro.
Il lavoro, ”questo supremo criterio valutativo della posizione da attribuire ai cittadini nello Stato”, elemento attraverso cui ognuno può esercitare i diritti di cittadinanza, per non rimanere escluso, emarginato.
Il lavoro, sempre piu' scarso, quello sottopagato che consente di lenire la fame della famiglia, ma non condizioni di eguaglianza con altri cittadini per il soddisfacimento dei bisogni. Quello che si accetta perchè non si sa dove andare. Il lavoro rischioso dei genitori con un salario povero, che non permette ai figli il successo universitario, perchè costa troppo. Quello per cui puoi bruciare una giovane vita in qualunque momento, Quello, che ti nega una vita vera e ti assicura una morte ingiusta.