“Nessuna sorpresa, le falle del sistema rimborsi permettono le truffe”. A svelarlo è Stefano Zito, deputato del Movimento Cinque Stelle all'Ars. Anche se lo stesso non si dice per nulla meravigliato dall'inchiesta sui rimborsi alle aziende versati dalla Provincia di Catania per le assenze dal lavoro fatte dai politici per esercitare il loro mandato.
“Seguiamo la questione da tempo – aggiunge Zito – un'inchiesta su questo tema è stata avviata al Comune di Siracusa, probabilmente su input del materiale pubblicato sul sito degli attivisti a Cinque Stelle della zona. E altre potrebbero aggiungersene nel prossimo futuro. Alla sede del gruppo parlamentare del Movimento, infatti, continuano ad arrivare gli incartamenti richiesti ai più grossi comuni siciliani”.
E chissà che non ci siano anche realtà dell’Agrigentino, se è vero che siamo di fronte ad una pratica diffusa.
“Abbiamo già notato qualche caso sospetto – evidenzia Zito – su cui focalizzeremo la nostra attenzione, chiedendo ulteriori delucidazioni”
“Il meccanismo della potenziale truffa è semplice – si legge nella nota – i consiglieri comunali e provinciali vengono assunti dalle aziende subito dopo essere stati eletti e, conseguentemente, scattano i rimborsi per le loro assenze dal lavoro da erogare alle imprese che li mettono a libro paga. “E’ quantomeno strano – continua Zito – che un’azienda in cerca di forze lavoro punti sull'assunzione di persone che presumibilmente potrà utilizzare in rare occasioni, perché fagocitate dagli impegni istituzionali. Ancor più strano è che i freschi consiglieri assunti dalle aziende siano spesso inquadrati con livelli molto alti e con conseguenti rimborsi spettanti veramente cospicui”. Parallelamente alla raccolta dei documenti i deputati regionali del Movimento si stanno adoperando per disinnescare possibili truffe in futuro. “Abbiamo presentato – conclude Zito – un disegno di legge che modifica sostanzialmente le prescrizioni della attuale normativa sui rimborsi” Le principali modifiche apportate alla legge regionale 30 del 2000 prevedono l’abbattimento della somma rimborsabile, che passerebbe dagli attuali due terzi della retribuzione del sindaco a un quarto. L’istituzione di controlli costanti, l’elargizione del rimborsi solo alle ditte in regola con il durc (il certificato di regolarità contributiva) ed iscritte alla camera di commercio). Ed ancora, l’erogazione dei rimborsi solo a consiglieri che non abbiano ricoperto il ruolo di titolare o amministratore unico nell’azienda da cui sono stati presi in carico nei cinque anni precedenti all’assunzione o a coloro che non abbiano fatto improvvise ed immotivate progressioni in carriera.