La festa del cioccolato ha sancito ancora una volta la significativa capacità della piazza di attirare la presenza dei favaresi e, di più, di visitatori di altre città.
Il fenomeno Farm e piazza funzionano e costituiscono la base per il risveglio economico di Favara, ma, a mio parere, bisogna stare attenti a non ripetere gli errori del passato.
Raccontavo, in un’altra occasione, della particolare caratteristica dei favaresi di buttarsi a capofitto laddove si prevede la possibilità di lavorare e di guadagnare.
Il favarese è in grado di applicarsi in diversi campi, come se conservasse le qualità di erede dei minatori. Figli di zolfatari, esaurita una galleria ne scavano un’altra.
Il dritto della medaglia è il coraggio di rinnovarsi, mentre il risvolto è che il favarese è un’isola. Non sa fare squadra e si “cannibalizza”.
Costituiti gli albi regionali e nazionali degli imprenditori edili e agricoli, negli anni cinquanta, a Favara nacquero centinaia di imprese. Negli anni settanta se ne contavano oltre quattrocento. L’occupazione più diffusa era “l’appaltatore”. Tanti, troppi per avere garantito lo spazio di crescita. E così mentre nella vicina Agrigento si affermavano le grandi imprese con centinaia di dipendenti, a Favara, nella stragrande maggioranza di casi, si restava inchiodati, alla conduzione familiare. E presto si iniziò il declino. Moltissimi si trasformarono da appaltatori a cottimisti.
Mancò una regia e la spinta a unirsi in cooperative o anche in piccole società. Recentemente, i tagli della spesa pubblica, l’inadeguata politica regionale sui lavori pubblici, la crisi economica, hanno decretato la definitiva chiusura delle quasi totalità delle imprese favaresi.
Oggi ci inventiamo operatori nel settore della ristorazione, alberghiero, turistico, ma attenzione ai rischi del passato.
Occorre una regia. Occorrono regole capaci di garantire la continuità del positivo fenomeno dell’interesse sulla nostra città, iniziando a “governare” gli eventi e le manifestazioni. Pensare ad una organizzazione che punti ad allargare l’interesse dei visitatori in tutta la città. Dovremmo smetterla di essere isole e iniziare a fare sistema.