Ho maturato la decisione di non riproporre la mia candidatura a Sindaco di Sciacca.
Non è stata e non è una decisione facile da assumere e non nascondo che viene fuori dopo un tormentato travaglio, anche interiore.
Amo la politica, amo Sciacca, ritengo che la funzione di Sindaco sia tra le cose più belle ed esaltanti che possano capitare a chi ha nel sangue questa passione, ma in questo preciso momento vi sono ragioni personali che non mi consentono, dopo aver concluso con serietà e spirito di servizio il mandato legato al consenso elettorale ricevuto nel 2012, di assumere un ulteriore impegno con i miei concittadini, nel caso di vittoria, per un altro quinquennio. Soprattutto per chi, come me ha deciso, con ciò rispettando una precisa promessa agli elettori, di svolgerlo in maniera totalizzante, dedicandosi ad esso anima e corpo.
Ritengo oltretutto di avere dato tutto me stesso all’interno del Comune, anche alla luce del lunghissimo tempo che mi vede eletto ininterrottamente, all’interno di questa Istituzione, dal lontano novembre 1999, ricoprendo tutti i ruoli possibili: consigliere comunale, presidente di Commissione consiliare, presidente del Consiglio comunale e Sindaco.
Ciò posto, ritengo opportuno sviluppare alcune considerazioni su quello che è stato e su quel che sarà.
La prospettiva di dibattito elettorale, assolutamente sterile e di mera contrapposizione alla mia esperienza amministrativa, senza alcuna obiettiva consapevolezza né di cosa abbia rappresentato questo quinquennio, né dei risultati raggiunti non fa certamente il bene della Città.
Bisogna, invece, andare avanti perché il nostro comune ed il nostro territorio di tutto hanno bisogno, fuorché di amministrazioni improvvisate e fuori contesto, ovvero di semplicistiche evidenziazioni di negatività, solo per attrarre irresponsabilmente un voto di protesta.
In questi anni abbiamo raggiunto importanti traguardi, di cui parlerò doverosamente in una successiva ed apposita conferenza stampa, ma abbiamo dovuto anche affrontare infinite emergenze, che si sono succedute con una escalation, senza precedenti. Questi cinque anni sono stati caratterizzati: da una crisi economico finanziaria dei Comuni, con impressionanti tagli ai trasferimenti nazionali e regionali, adottati con improvvisata ed irragionevole tempistica e senza alcuna adeguata gradualità; dalle continue emergenze igienico sanitarie; dall’emergenza maltempo, aggravata da una sempre più evidente vulnerabilità del nostro territorio; dal continuo conflittuale rapporto con altre istituzioni, con particolare riferimento alla Regione siciliana, con gravi conseguenze su patrimoni cittadini (vedi Terme) fonti di ricchezza e di sbocchi economico occupazionali; ed in ultimo dalle difficoltà correlate al corretto funzionamento dell’apparato burocratico del Comune, responsabile e competente nella gestione dei servizi essenziali.
E ad appesantire questo quadro hanno certamente contribuito l’isolamento politico istituzionale in cui i Sindaci sono stati costretti a lavorare ed un particolare contesto anche mediatico, oggi alimentato da un uso dei social network in cui, pur in presenza di tanti punti di vista positivi e di apprezzamento, hanno tuttavia spesso prevalso la generica denigrazione, la semplicistica critica, se non addirittura in alcuni casi l’offesa e l’attacco personale.
Tutte le suddette difficoltà hanno provocato il venir meno della maggioranza consiliare. Forze politiche e singoli consiglieri comunali, pur avendo con me sottoscritto un apposito programma elettorale, hanno ritenuto che il sostegno all’amministrazione della Città potesse in qualche maniera scalfire il loro consenso, anche perché hanno trovato nel sottoscritto un sindaco che è andato avanti senza alcun condizionamento, guardando unicamente al bene collettivo.
E’ evidente che con ciò non intendo rinunciare alla mia incrollabile determinazione di continuare a servire la collettività nella quale vivo ed alla quale mi sento incondizionatamente e visceralmente legato, rimanendo sempre fortemente convinto che la strada intrapresa dalla mia amministrazione, caratterizzata dalla mirabile sintesi tra politica del rigore e processi di crescita, sia quella giusta.
Per questo, da un lato mi sono già messo a disposizione della coalizione che fino ad oggi mi ha sostenuto anche per la ricerca di una candidatura intelligente ed illuminata, che sappia fare meglio di me e che guardi con competenza alla realtà che stiamo vivendo ed intercetti e prevenga pericolosi salti nel buio, fatti di populismo e di improvvisazione.
Dall’altro, tuttavia, penso che occorra lavorare perché nei contesti di Governo più elevati si comprenda che il pericoloso abbandono in cui sono stati lasciati gli enti locali in questi anni è un processo che necessiti di una decisa inversione di rotta, prendendo una volta per tutte coscienza che le vere politiche finalizzate a rendere più a misura d’uomo le esistenze dei nostri concittadini, sono svolte proprio dai Comuni.
Ma ciò non potrà accadere se gli stessi Comuni non saranno dotati delle adeguate risorse finanziarie e degli strumenti, anche normativi, che consentano al Sindaco eletto e alla sua Giunta di potere adottare l’indirizzo politico oggetto del programma e di potere compiere, con libertà di determinazioni, le opportune decisioni soprattutto nella scelta dei propri collaboratori dirigenziali, senza imbattersi nel muro, a volte sordo, a volte incompetente, a volte inadeguato, di una asfissiante burocrazia pubblica.
In questi mesi che ci separano dalla consultazione elettorale continuerò a lavorare con lo stesso, se non con maggiore impegno, per completare, nei limiti delle possibilità consentite e della tempistica a disposizione, gli obiettivi del mio programma elettorale. Documento, al quale ho sempre guardato come stella polare, che ha costituito oggetto del consenso ricevuto dagli elettori saccensi.
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati accanto e che mi hanno sostenuto, Assessori, Consiglieri comunali, forze politiche e parlamentari, dirigenti e dipendenti comunali, staff dell’Ufficio di Gabinetto, tutti i miei concittadini ed amici che, sfidando il facile esercizio della pura critica sterile, mi hanno invece sempre incoraggiato ad andare avanti con forza ed entusiasmo.
Ringrazio la mia famiglia, per la matura, silenziosa, ma fondamentale vicinanza.
Auguro alla mia Città tutto il bene possibile. Se lo merita e ne ha tutte le potenzialità e risorse.
Un augurio di buon lavoro, infine, al Sindaco che verrà.
Fabrizio Di Paola