Favara taglia il costo delle bollette del servizio di igiene ambientale. Un taglio considerevole trattandosi del 50 per cento.
I cittadini sempre più poveri non possono pagare le tasse. Virtuosi fino a qualche anno fa, oggi sono evasori per necessità. Del resto, l’alta percentuale di chi non paga non troverebbe una spiegazione diversa. E chi non paga è un cittadino su due. Paga mediamente il 50 per cento, la soluzione è il taglio del costo di pari percentuale.
Non ci saranno, a questo punto, valide giustificazioni per evadere il pagamento e il servizio sarà adeguato al costo. Come dire che l’amministrazione Alba con una fava ha preso due piccioni. In primo luogo sarà difficile sostenere che il servizio non è adeguato al costo, è scarso ma pago la metà, in secondo, si allargherà la platea dei contribuenti virtuosi perché potranno meglio sostenere i pagamenti.
Alla fine della fiera i conti tornano. Oggi il 50 per cento dei contribuenti non paga, domani pagheranno tutti, anche il 50 per cento che evade, e il Comune incasserà lo stesso importo con la benedizione di tutti i favaresi.
A tutto vantaggio della collettività si aggiunge il minore stress. Pago poco, pretendo poco. La gente sarà più contenta e può anche accadere che il miglioramento dell’umore influisca positivamente sui doveri, influirà nel rispetto delle regole di conferimento.
Dopo decenni di costanti aumenti dei costi del servizio, si parlerà d’altro. Si invertiranno, meglio, si rivoluzioneranno i termini delle discussioni, nelle abitazioni, nei locali e nei luoghi pubblici.
Questa è la notizia aspettata da tutti e mai arrivata dacché abbiamo sognato insieme e, nello stesso tempo, rispettato la tradizione del pesce d’Aprile.
Intanto, la politica promette ogni giorno e, spesso, la spara più grossa del nostro “innocente” scherzo. Sembrerebbe che per buona parte dei politici sia sempre il primo d’Aprile. Loro le sparano e noi li ascoltiamo. Una volta l’anno, il primo d’Aprile, sia permesso alla stampa.