Attacchi solitari, ma anche di gruppo. Alcuni settori di Aula Sollano puntano il dito contro il sindaco di Agrigento.
“Città allo sbando, che sprofonda” – tuonano le forze politiche di centro destra(Pdl, Pid, e Patto per il Territorio con l’aggiunta dei ciminiani di “Voce Siciliana” spostatisi di recente a sinistra) e indicano le emergenze: “Strade dissestate, mare inquinato, degrado delle periferie e dei quartieri, centro storico pericolante. Ed ancora piano regolatore generale privo delle prescrizione esecutive e aumenti al massimo di Imu e Irpef. Ce n'è abbastanza – dicono – perchè Marco Zambuto si dimetta”.
Un'offensiva che arriva a meno di un anno dalla sua rielezione. Ma il sindaco non sembra accusare il colpo. Anzi passa al contrattacco:
“E un’arma di ricatto – replica – utilizzata da alcuni parlamentari che non hanno ancora metabolizzato la sconfitta delle Amministrative e non hanno digerito la debacle delle Politiche. Io vado avanti per la mia strada. Abbiamo salvato il Comune dal fallimento finanziario, adesso ci stiamo muovendo per dare segnali concreti alla collettività. In queste ore sono al lavoro per predisporre la proposta di bilancio 2013 – osserva ancora Zambuto – e tra i provvedimenti ci saranno certamente quelli di ridurre la pressione fiscale, quindi di diminuire l’aliquota dell’Imu”.
Alla domanda poi se teme di finire in minoranza in Consiglio, il sindaco accenna un mezzo sorriso. “Nella maniera più assoluta no – assicura – non ho di questi timori. Io sono stato eletto dagli agrigentini. Il documento è stato poi firmato da dieci consiglieri, venti sono dalla mia parte”
Forse un pò meno, perchè tra i firmatari non figura Aurelio Trupia(Mpa), il suo ruolo istituzionale lo ha fatto desistere, è presidente del consiglio comunale, e non ci sono neanche altri tre consiglieri appartenenti all’area dell’opposizione: Antonio Cicero, “Voce Siciliana”, Andrea Cirino Grande Sud e Lillo Pisano Fratelli d’Italia. Salvo che non condividano l’iniziativa adottata dal resto dello schieramento. E poi ci sono i due indipendenti Gibilaro e Mallia che non hanno aderito a questa iniziativa di protesta.
Dalla parte del sindaco sicuramente ci sono Udc, il suo partito, il gruppo ex Fli, quello per intenderci che fa riferimento a Luigi Gentile, il Megafono di Crocetta e forse il Pd. A proposito di Pd, voci insistenti parlano di un possibile ingresso del partito democratico nella giunta Zambuto, in vista di un nuovo rimpasto.
“Noi siamo aperti a tutte quelle forze politiche – evidenzia il sindaco – che vogliano operare nell’interesse della città. Se portano avanti gli obiettivi che ci siamo prefissati, la mia amministrazione è ben lieta di dare spazio a chiunque intenda impegnarsi fattivamente a beneficio del territorio . E’ troppo facile fare polemiche e lanciare accuse” – conclude Zambuto.