Per aiutare l’utenza morosa che non può pagare per la sua povertà, il sindaco Manganella aveva proposto in Consiglio comunale, ricevendo l’applauso dei presenti, di rinunciare alle indennità politiche per il mese di febbraio.
Oggi arriva la risposta pesante come un macigno del consigliere di Rifondazione Comunista, Antonio Palumbo, prima di pubblicarla, come è doveroso, abbiamo ascoltato la campana del sindaco, in un botta e risposta che vi proponiamo.
"Riteniamo – scrive Antonio Palumbo – la proposta fatta dal sindaco il modo migliore per tutelare gli interessi economici di Girgenti Acque, il modo più semplice e veloce per permettere al gestore di far cassa calpestando quelli che sono i più elementari diritti dei cittadini Favaresi; il comportamento del sindaco del resto non ci sorprende più di tanto, in quanto fin dall’inizio di questa triste vicenda Manganella ha dimostrato nei fatti di tenere più agli interessi del gestore privato che ai diritti dei propri concittadini.
Noi riteniamo invece che il sindaco debba pretendere da Girgenti Acque il rispetto degli obblighi contrattuali e soprattutto l'interruzione del taglio delle prese ai morosi, atto questo che lede i diritti fondamentali di ogni uomo”.
Palumbo vuole significare, con altre parole, che piuttosto della beneficienza, siamo nel campo del diritto e spetta alla politica farlo rispettare. Il diritto è quello di avere l’acqua, bene essenziale.
E su questo piano, Manganella è d’accordo e va oltre. Il sindaco, intanto, distingue l’attacco politico, da quello personale e per quest’ultimo ci dice che agirà, se agirà ché ci sta pensando, nelle sedi opportune.
Sul piano politico, Sasà Manganella afferma di accettare qualsiasi suggerimento possa arrivare dalla gente e, specialmente, dai consiglieri, ma non occorrono le mozioni per attivare le sue iniziative in favore della collettività. E’ stato concordato con Girgenti acque il migliore modo per il pagamento degli arretrati, con la possibilità della rateizzazione. Sono stati superati gli stessi accordi per casi eccezionali.
Il sindaco invita, inoltre, a rinunciare a cavalcare la tigre del disagio popolare per accaparrarsi il favore dell’opinione pubblica e che, a tal proposito, si è solo avviato un percorso di verifica del servizio che deve ancora chiudersi. Ha fatto intendere che imporrà il rispetto del disciplinare di servizio e senza sconti.
Nello stesso tempo, gli è parso doveroso aiutare con i fatti e vista l’urgenza mettendo a disposizione la propria indennità, quella degli assessori e dei consiglieri che vogliono aderire. “C’era e c’è la possibilità di aiutare concretamente i nostri concittadini e penso non debba essere sprecata”.
Ritornando al comunicato, Rifondazione comunista e il suo consigliere chiedono al sindaco “di convocare il gestore in una conferenza dei servizi per spiegare come mai non rispetta gli obblighi derivanti dal contratto e soprattutto chiediamo a Manganella che si adoperi per recuperare le somme dovute al comune da Girgenti Acque per il canone delle reti idriche, soldi che il Gestore non ha mai versato da 5 anni a questa parte, somme che per volontà dei firmatari verranno utilizzate per un bonus a favore del pagamento delle bollette alle famiglie bisognose.
Infine, per rispondere al populismo demagogico di Manganella, vogliamo ricordare che noi siamo disposti a rinunciare al gettone di presenza non solo per un mese ma anche per un anno se necessario, ma non per regalarlo a Girgenti Acque, bensì per trovare delle soluzioni atte a costringere il Gestore a rispettare i diritti dei cittadini favaresi.
Visto che, purtroppo, l’amministrazione non muove un dito in questa direzione noi con questi soldi daremo un incarico ad un legale, o promuoveremo una Class-Action pubblica contro il gestore allo scopo di addivenire allo scioglimento del contratto".
Per Manganella, Antonio Palumbo "vede il film che vuole vedere", mentre si ostinerebbe a non valutare con attenzione il lavoro già fatto dall’Amministrazione e quello in via di sviluppo, precisando di avere dato incarico ai dirigenti di verificare e accertare gli obblighi di Girgenti acque.
E ritorna al concetto della tigre da cavalcare comunque e anche a fronte della sua piena disponibilità.
“Non mi difetta l’arte di difendermi attaccando, ma non giova alla città, quindi rispondo con la generosità dovuta alla carica istituzione che ho per mandato popolare, dicendo e confermando che la partita con Girgenti acque non è chiusa e la controparte, visto che non siamo in campagna elettorale, non sono io, come per me non sono i consiglieri, anche se con le loro azioni alla fine fanno il gioco di farmi perdere tempo a danno dei concittadini”.
Si può sperare nell'unità tra i diversi attori della politica nell'affrontare e risovere le problematiche?
Manganella, con le sue dichiarazioni, apre uno spiraglio che, adesso, dovrebbe, almeno come tentativo, essere accolto.
2 commenti
forza antonio, tu e bbennardu siti i megli!
C’è chi “babbia” con l’acqua. Il contratto con Girgenti Acque lo può sciogliere l’ato idrico, non il singolo Comune, in quanto parte contraente. L’Ato idrico é stato commissariato da tempo per cui la risoluzione del contratto può essere avanzata dal commissario. Il Comune può sollecitare il Commissario a verificare, ai sensi di una legge regionale del 2010, il rispetto degli adempinenti contrattuali da parte del gestore. In caso di gravi inadempienze la convenzione si scioglie per responsabilità del gestore, il quale, in quanto parte inadempiente non ha dirittoa d alcun rimborso. Tutto molto più facile a dirsi che a farsi per le note connivenze tra politica e affari