Il Consiglio comunale di Favara non ci sta ad essere etichettato come un “gettonificio” o comunque passare per chi ha il solo scopo di accaparrarsi il gettone di presenza macinando riunioni di commissioni su commissioni. A parlare, crediamo per tutti, è il presidente Salvatore Di Naro che ha voluto incontrarci per chiarire alcuni aspetti, comunicandoci numeri e cifre per essere analizzati con la giusta visione. “In questi nove mesi (i dati analizzati vanno da luglio 2016 a marzo 2017) i costi del Consiglio comunale sono stati di circa €. 75.000,00 – ci dice – mentre in altri anni c’erano ben altre cifre. Un consigliere comunale può avere corrisposto un massimo di €. 576,71al lordo, equivalenti a 18 gettoni di presenza, e anche se durante il mese ne effettua un numero maggiore, come spesso accade, quelle in più non le avrà pagate”. Da luglio 2016 a marzo 2017 sono stati pagati per tutto il Consiglio comunale di Favara un totale di 2.281 gettoni di presenza.
Per avvalorare il suo discorso ci mostra i numeri dei conteggi effettuati dall’ufficio di presidenza. Si va dagli appena 135 gettoni nel totale dei mesi di Luglio e Agosto 2016 (il Consiglio si era appena insediato) per una spesa di appena €. 4.766,30, ai 414 gettoni del totale del mese di Febbraio 2017, per un importo al lordo di €.12.037,70. Il più attivo, l’esempio è del mese di febbraio 2017, è stato il consigliere Salvatore Giudice con 36 gettoni; al secondo posti ex aequo i consiglieri Giuseppe Nobile e Castronovo Rossana con 28 gettoni e al terzo posto i consiglieri Vito Maglio e Salvatore Fanara con 25 gettoni ciascuno. Ma come diceva il Presidente, e come noi abbiamo sempre scritto, il numero massimo di gettoni corrisposto a tutti è stato di 18 equivalenti a €. 576,711.
“Mi corre l’obbligo morale di dire – continua Di Naro – che molti consiglieri utilizzano le somme del gettone per scopi sociali, donando contributi ad associazioni di beneficenza, quasi sempre non pubblicizzando il gesto. Un consigliere, per esempio, ha comprato un defibrillatore; abbiamo fatto una colletta per contribuire a finanziare eventi culturali e ricreativi ed ancora tanti piccoli gesti di solidarietà personale”. Insomma soldi ben utilizzati e non maledetti come qualcuno vuol fare passare. Totò Di Naro ci mostra il portatile che ha sulla scrivania dell’ufficio di presidenza, la stampante del pc e le cartucce di riserva. “Li ho comprati io con la mia indennità per l’uso dell’ufficio, e non come accaduto in passato che di computer portatili ne hanno comprati a decine e se li sono anche portati a casa”. Il presidente ci dice anche che ha comprato un microfono, un magnetotermico per il punto luce in piazza Cavour, il timer per l’illuminazione della biblioteca per regolare lo spegnimento delle luci della facciata ed altri piccoli interventi, tutto dalla sua indennità di carica, che “ho ridotto” a €. 1.300,00 lorde. “Non vi dico questo per giustificare chissà quali peccati, o per ricevere un plauso, ma per far capire quali sono i numeri e qual è la realtà dei fatti”.
Indubbiamente la matematica non è una opinione ed i numeri sono numeri. Il gettone di presenza adesso equivale a €. 32,54, importo ridotto dal precedente consiglio comunale che invece percepiva €. 58,57. La diminuzione dei costi per questi anni è palese ed evidente, considerato che il gettone è quasi la metà. Anche se ci sarà un numero uguale o maggiore di gettoni di presenza da corrispondere ai singoli consiglieri, rispetto agli anni precedenti, si spenderà comunque molto meno. Siamo più precisi: il consigliere comunale TIZIO nell’anno 2014, avendo fatto tutti i mesi il pieno di gettoni di presenza, €. 1.122,39 mensili, ha percepito €.13.468,68; il consigliere CAIO che nell’anno 2017 farà tutti i mesi il pieno dei gettoni di presenza, €. 576,71 mensili, percepirà a fine anno la somma di €. 6.920,52. Bisogna dire inoltre che in questa consiliatura non c’è alcun consigliere SEMPRONIO che ha ridotto o rinunciato totalmente al gettone, come hanno invece fatto tanti consiglieri loro predecessori.