Gaetano Scorsone
Come per ogni manifestazione che si rispetti e, soprattutto, quando le finalità della stessa sono educative perché concepite per offrire un servizio ovvero delle opportunità di crescita e di confronto, è giusto che alla sua conclusione faccia seguito un’obiettiva analisi che ne verifichi i risultati, tenendo conto della risposta dei vari aspetti organizzativi, del grado di recepimento del loro messaggio, dei giudizi e delle eventuali critiche, nonché degli imprevisti che hanno interferito sul suo esito finale.
Prima di ogni cosa, però, occorre fornire elementi che aiutino a comprendere la giusta essenza della manifestazione e, quindi, i principi su cui si basa ogni suo atto, ogni sua scelta, ogni sua proposta. Cominciamo subito con il ribadire che le finalità della Festa della Legalità non sono e non vogliono essere risolutive di questo o quel problema che attanaglia la nostra comunità ( acqua, rifiuti, circolazione, disservizi vari ) né referenziali per il sistema o le persone che stanno dietro la sua organizzazione, né tanto meno il frutto di perniciosi complessi di fissazione che portano ad insistere solo un tema – la Legalità – ignorando tutto un variegato universo di altri valori e principi parimenti importanti per la salvaguardia della dignità della persona umana. A parte il fatto che ognuno ha un suo ben preciso concetto di Legalità per il quale si è portati a porre l’accento ora sulla Giustizia, ora sulla Carità, sul ruolo dei giovani, sul diritto al Lavoro, sulla politica, e considerato che, sempre secondo i diffusi luoghi comuni, sono sempre gli altri a doversi impegnare ed a cambiare, mai noi stessi, ecco crearsi degli schemi mentali che portano ad avere una visione distorta della realtà in cui ci si muove ed a formulare giudizi talora un po’ ingenerosi.
Intanto è giusto si sappia che per chi scrive la Legalità ovvero la giusta osservanza e la diffusa applicazione delle buone regole del vivere civile comporta anche spirito civico, cittadinanza attiva, espressione delle proprie responsabilità e rispetto dei diritti dei più deboli ed indifesi. Infatti, il dispositivo pro-Legalità cittadino è estremamente variegato, fatto di Associazioni sul territorio, di Scuole di ogni ordine e grado, di diverse componenti della comunità ecclesiale, di Ordini Professionali, di Istituzioni varie. E non esaurisce la sua azione nella giornata della manifestazione cittadina bensì opera costantemente e, spesso, in sinergia perché la nostra comunità sia interessata da un flusso continuo di positività per stimolare cambiamenti e sempre più partecipati processi di inclusione e condivisione.
Infatti, a chi ci rimprovera di essere monocorde ricordiamo che quest’anno grazie alla Pastorale Giovanile abbiamo parlato di Giustizia e Misericordia, analizzando i diversi sistemi e modelli di Giustizia, il delicato percorso che va dalla prevenzione dei reati alla punizione del colpevole non tralasciando la riabilitazione del reo né tanto meno l’importanza del perdono nel modello di giustizia riparativa. Con l’Ordine Francescano Secolare, i Frati Minori e l’Associazione Libera si è portato fra gli studenti del Liceo M.L.King il buon profumo della Bellezza e della Libertà contro le ammorbanti ed asfittiche lusinghe mafiose o pseudo tali; e per far sì che le parti sociali, le Associazioni, gli uomini e le donne di buona volontà assieme alla Istituzioni si impegnino maggiormente a passare dall’IO al NOI, è stato organizzato un Forum dibattito per cogliere le relazioni fra Legalità e Giustizia e, soprattutto, per dimostrare come la Legalità non sia un valore fine a sé stesso bensì un importantissimo mezzo per più elevati livelli di Giustizia. Grazie all’Ordine dei Geologi abbiamo appreso come la Legalità sia fondamentale non solo per la conoscenza dei fenomeni della Terra e per la loro corretta gestione, ma anche per il giusto riconoscimento delle specifiche competenze di una figura professionale – il Geologo – che talora, per vuoti normativi, subisce l’ingerenza di altre professionalità.
Con la Polizia Penitenziaria, Istituzione madrina di questa edizione, abbiamo posto l’accento sulla delicata realtà carceraria promuovendo iniziative volte a superare discriminanti pregiudizi che possono, talora, vanificare gli sforzi di un qualificato sistema rieducativo che riunisce la Scuola e diversi Educatori. Con l’inserimento del 1° Festival della Strada degli Scrittori abbiamo realizzato una formidabile sinergia grazie all’innesto della cultura della Legalità e dell’antimafia.
Con la insostituibile opera dell’Accademia Comunale Arte, Cultura e Legalità del Maestro Vincenzo Patti e dei suoi validissimi Allievi si è avuto l’apporto dell’Arte e delle sue peculiari ed efficaci modalità espressive che hanno suscitato forti emozioni. Promuovendo presso le Scuole cittadine una raccolta di alimenti e beni di prima necessità nel corso dell’intera settimana dedicata alla Legalità si è posto l’accento anche su quelle realtà fatte di disagio economico, indigenza e difficoltà varie, non tralasciando l’aspetto della solidarietà. Per non parlare, poi, di Educazione Stradale, cultura della vita, rispetto della dignità della persona sviluppati con la Polizia Stradale e gli amici del Club Auto e Moto d’Epoca dei Templi.
Abbiamo registrato un’ottima partecipazione ai Concorsi Comunali dedicati alla Legalità, grazie anche alla fondamentale azione delle Scuole cittadine cui vanno i nostri sinceri sentimenti di stima e gratitudine, raccogliendo numerosi elaborati non solo letterari ma anche foto-cinematografici, e ci siamo emozionati a tal punto nel visionarli e nel valutarli da decidere di raccoglierli in un fascicolo per ben custodirli nella Biblioteca comunale. E come se non bastasse, un altro splendido esempio di Legalità nella giornata conclusiva animata dalla gioiosa vivacità delle scolaresche, che ha visto Favara emozionarsi per la soddisfazione di ritrovare una sua giovane figlia quale autorevole testimonial istituzionale schierata fra le Autorità convenute con la prestigiosa divisa della Polizia Penitenziaria e, nonostante la giovane età, già con i gradi di Commissario: Gesuela Pullara.
Questo il bilancio conclusivo di un anno di dedizione, servizio alla comunità, impegno cittadino. Per alcuni la Festa della Legalità potrà sembrare povera di contenuti, per altri ripetitiva, per altri ancora inefficace tanto da non lasciare nessuna traccia del suo passaggio.
Per quel che mi riguarda, al di là delle fatiche intese nell’accezione più ampia del termine, mi rincuora di essere stato testimone diretto, nel corso dei numerosi incontri scolastici, dell’orgoglio e della volontà di cambiamento dei nostri giovani, concreta speranza di futuro, così come le testimonianze di autentico affettuoso incoraggiamento da parte non solo di anziani che, fra mille acciacchi, con la loro presenza hanno offerto un nobilissimo esempio di cittadinanza attiva, ma anche di persone di media età che per essere presenti alla chiamata di Favara per la Legalità hanno preso un giorno delle loro ferie personali. Rifacendomi all’esortazione della bravissima conduttrice della manifestazione, Valentina Piscopo, anch’essa virtuoso esempio di gioventù favarese, in attesa di poterci incontrare l’anno prossimo sempre più numerosi, nel frattempo ricordiamoci che Favara ha bisogno di tutti, nessuno escluso, pertanto non indugiamo ulteriormente, guardiamoci attorno e, soprattutto, con ritrovata motivazione offriamo il nostro contributo alle diverse realtà cittadine attraverso le quali si sostengono la Solidarietà, la Carità, il Bene Comune e finanche la Legalità.