“A poche ore dal termine di un evento che rimarrà nella Storia culturale di Favara, ossia l’interessantissima due giorni dal tema “Nuove politiche urbane per una Rigenerazione Sostenibile”, durante la quale esperti di caratura nazionale, traendo spunto dall’esperienza in atto nella nostra Città, hanno posto l’attenzione sul futuro degli agglomerati urbani, dai centri storici alle periferie, non si può non sottacere, per Amore di Verità, la preoccupante dicotomia che caratterizza oggi la nostra realtà cittadina.
Da un lato, la consacrazione ufficiale dell’avanguardistico operato del Notaio Bartoli, per il quale, grazie alla sua avveniristica Farm Cultural Park, è stata lanciata la meritevole proposta della Laurea ad Honoris in Architettura per avere innescato un circuito virtuoso che dall’Arte Contemporanea si è allargato al Turismo Culturale fino ad interessare l’Ambito Eno-Gastronomico e il Comparto Ricettivo ad essi correlati.
Dall’altro, ahinoi, la stagnazione assoluta dell’attività amministrativa, con i ritardi non solo nell’approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato, ma anche nella pianificazione e programmazione urbana e territoriale. E l’immagine più eloquente di questa vera e propria assenza dell’Istituzione Comune è rappresentata dalla sedia lasciata incredibilmente vuota nella due giorni del convegno dal “nuovo” Sindaco, l’Avv. Anna Alba, rimpiazzata in entrambe le occasioni dal suo Vice, sempre più impegnato a rivestire il doppio ruolo di “Secondo Cittadino” che finisce per essere innegabilmente il “Primo di Fatto”.
L’assenza dell’Avv. Alba nella giornata di Sabato si sarebbe potuta spiegare con la doverosa necessità da parte della stessa di presenziare al sit-in di protesta in programma nei pressi del Cavalcavia Petrusa, in ragione anche della missiva che solo qualche giorno fa la “Portavoce Sindaco” aveva deciso di inoltrare a Sua Eccellenza il Prefetto Nicola Diomede per porre l’accento sulla grave questione del “Ponte che non c’è più” e invece, nell’imbarazzo generale, l’Avv. Alba non si è presentata neanche al sit-in, delegando stavolta l’Assessore Comunale ai Lavori Pubblici!
Sulla base di questo ridondante contrasto, tra Favara che si “rigenera” brillantemente nelle sue realtà private e quella che agonizza nella sfera squisitamente Pubblica, come si pensa di potere andare avanti? E ancora per quanto? Dove si sta dirigendo veramente, oggi, Favara?
Non si corre il serio rischio, nel cieco immobilismo dell’azione amministrativa, di frenare l’eccezionale slancio culturale in atto e conclamato con l’evento di questi ultimi due giorni?
Ai Favaresi dis-amministrati, che però hanno voglia, idee e proposte da mettere in campo rinnoviamo la nostra disponibilità ad ascoltarli e sostenerli. Noi ci siamo”.
I Consiglieri Comunali
Marilì Chiapparo
Rossana Castronovo