Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore
Questo testo del vangelo di Giovanni, come tutto il discorso dell’addio di Gesù prima della sua Passione, non è facile: esso affronta infatti il mistero della vita dopo la risurrezione di Gesù, nella prospettiva di essa. Lo fa con un linguaggio reso complesso sia dal riferimento alla cultura e alle correnti religiose del tempo sia dalla sensibilità teologica dell’evangelista. Non è dunque inutile lo sforzo di capire meglio. In questo breve testo Giovanni parla per la quinta volta della promessa che Gesù fa dello Spirito. Il versetto 13, che è il cuore della promessa, parla di “Spirito di verità”: per questo la sua funzione è quella di svelare, rivelare, manifestare. Che cosa deve essere svelato? Il senso delle cose e degli eventi, dal punto di vista di Dio. La verità che lo Spirito ci renderà accessibile non è semplice svelamento di una realtà ora nascosta, ma la possibilità di partecipare alla Verità di Dio. Una verità conosciuta per partecipazione, perché essa è dentro di noi attraverso lo Spirito che è interiore, misterioso e profondo. “ Vi guiderà alla verità tutta intera”. Qui ci conduce lo Spirito: alla possibilità di vedere le cose con gli occhi di Dio: il passato, illuminato dal fine verso cui è incamminato il mondo; il futuro, aperto sul compimento della storia, quando sarà chiaro che l’amore, apparentemente sconfitto sulla croce, è la vera vittoria della storia e dà un senso nuovo alla vita di tutti. La verità verso cui lo Spirito guiderà i suoi è dunque la fede in Gesù: non un’adesione intellettuale ad una verità astratta, ma adesione personale a Gesù, superando nell’amore lo scandalo che la sua croce susciterà nella coscienza di tanti. Il mondo, visto con occhi puramente umani, sembra destinato al disastro, il mondo nuovo in cui i discepoli hanno creduto sembra destinato alla sconfitta. Senza lo Spirito, questo è ciò che vediamo; ma questa non è la verità del mondo. Senza lo Spirito, noi non siamo in grado di portare il peso del mistero: “per il momento non siete capaci di portare il peso” di queste cose, perché si può essere schiacciati più dal peso del mistero che dall’oscurità che prende il cuore quando ci si interroga di fronte alla vita e al rapporto che Dio ha con essa e con ciascuno di noi. Per questo Gesù ci fa dono dello sguardo di Dio dentro di noi. (laparola.it)
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore