Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore
È semplice e devastante, il discorso di Gesù. Nella logica della verità che contraddistingue la sua predicazione, egli ci invita a prendere gli atteggiamenti di devozione quali l’elemosina, la preghiera e il digiuno dal lato giusto, senza scivolare dell’autocompiacimento, il principale idolo delle persone devote. Quando convertiamo il nostro cuore al vangelo di Dio, quando accogliamo la sua novità, nello slancio della devozione desideriamo crescere nella preghiera e del controllo delle passioni, e questo è bene. Ma esiste il rischio, anche nel discepolo più scafato, di scivolare in una specie di estetica spirituale, di coltivare un santo orgoglio, di ricercare una dignità che ci spinge a lucidare ogni mattina la nostra nuova, confortante dimensione spirituale. Necessitiamo di senso dell’ironia, amici, specialmente nella santa Chiesa di Dio! Ciò che il Dio di Gesù chiede ai discepoli è l’assenza di ipocrisia, la più disarmante nudità interiore, la verità più assoluta.
Solo allora l’attenzione al povero che si trasforma in condivisione, la preghiera che diventa silenziosa adorazione e il digiuno, scelta di tenere in mano le proprie passioni, diventano efficaci e ci portano verso la verità interiore e l’incontro col vero Dio. Stiamo attenti a non diventare i nuovi farisei, dopo avere così tanto faticato a superare la nostra immagine mondana, non recuperiamo il nostro orgoglio mascherandolo con un nuovo e luccicante ego spirituale… Il Signore ci chiede verità, anche quando è scarnificante. (lachiesa.it)
A cura di Fra Giuseppe Maggiore
Pace e bene