In attesa che Anna Alba, sindaco di Favara, presenti la sua relazione sullo stato di attuazione del programma presentato al momento della sua candidatura, a distanza di un anno dalla sua elezione noi vogliamo analizzarlo per grandi linee, senza dare pagelle o esprimere giudizi, ma cercando soltanto di vedere a che punto siamo.
Dieci i punti programmatici della portavoce del Movimento 5 Stelle, che hanno avuto come introduzione la seguente riflessione: “I Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi. Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. Dai Comuni a Cinque Stelle si deve ripartire a fare politica con le liste civiche per Acqua, Ambiente, Trasporti, Sviluppo e Energia.”
Questi i dieci punti del Programma: 1- Reset Comune 2- Inclusione sociale e lotta alla povertà 3- Legalità 4- Connettività Informazione Trasparenza Partecipazione 5- Rifiuti zero 6- Acqua pubblica Energia 7- Economia e Sviluppo 8- Scuola e Istruzione 9- Qualità della via e Salute 10- Territorio e mobilità.
Iniziamo con esaminare il primo punto RESET COMUNE, che è composto da ben 21 sottotracce, tra queste di primaria rilevanza le questioni inerenti il personale: “Revisione organizzativa del personale”, “verifica delle reali competenze dei responsabili delle posizioni organizzative”, “Revisione logistica e organizzativa con valutazioni sulla efficienza ed efficacia della organizzazione e delle allocazioni di risorse”, “Riequilibrio interno nell’apparato del Comune”, Istituzione di un gruppo di dipendenti che si occuperà solo ed esclusivamente di raccolta differenziata: dalla sorveglianza: agli operatori ed utenti e allo stoccaggio”, “Definire e rendere pubblico, all’interno della macchina amministrativa comunale, “chi fa che cosa” applicando alla lettera quanto stabilito nei rispettivi mansionari e dal CCNL”.
Il problema “personale” è sempre stata una grossa patata bollente per tutte le amministrazioni, purtroppo anche per questa a 5 Stelle.
Usando un eufemismo possiamo dire che c’è stata una certa difficoltà ad adempiere anche ad un’altra promessa del primo punto del programma, quella “dell’Istituzione del bilancio sociale pubblico e del bilancio partecipato”. Come affermato dall’assessore al ramo, Crocetta Maida, “non è questo il bilancio che avremmo voluto predisporre”. Il riferimento è allo stato di dissesto finanziario del Comune, che ha forse fatto saltare tutti i presupposti programmatrici, anche se in campagna elettorale è sempre stato detto che “sappiamo cosa ci aspetta”.
Niente da fare anche per la “Trasmissione in streaming, via internet o televisione locale, delle sedute del consiglio comunale e delle commissioni”. Infine non trova riscontro, sempre per il primo punto del programma RESET COMUNE anche la “drastica riduzione dei costi della politica”, infatti solo la sindaca Anna Alba ha operato il taglio del 30% della sua indennità di carica.
Attuate invece altre “promesse” relative sempre al primo punto del programma RESET COMUNE, quali la “Modifica degli artt. 67, 68,69,70 e 71 dello Statuto Comunale relativi all’introduzione dei Referendum deliberativi senza quorum”; “Burocrazia zero e riduzione al minimo del cartaceo”. Azzeramento progressivo dei fitti passivi e progressiva riduzione delle sedi comunali”.; “pubblicazione preventiva sul sito web del Comune di tutte le Delibere della Giunta e delle “Determine Dirigenziali”, “ Istituzione del Volontariato Civico”. Gli Uffici comunali, infatti, tra mille difficoltà hanno lasciato le sedi in affitto, con grande risparmio di denaro, per essere allocate in edifici di prioprietàà comunel, che, forse, necessitano di qualche intervento strutturale.
Questo il primo punto del programma di Anna Alba RESET COMUNE dopo un anno di amministrazione sul quale abbiamo tentato di fare una fotografia sullo stato dell’arte.