Sabrina Contino
Si sono appena conclusi i Sette giorni di festa per i Sette anni di Farm Cultural Park (7×7).
Hanno destato grande interesse anche quest’anno le particolari rassegne di eventi che si sono svolte, in via straordinaria, per un intera settimana a Favara.
Spalmata in più giorni, rispetto ai tre delle scorse edizioni, la ricorrenza annuale rappresenta una grande festa ed un intenso intrattenimento culturale che esorta la città di Favara a creare costantemente nuove idee per vivere e vedere una nuova società.
Tanti sono stati gli eventi organizzati dai creatori di Farm Cultural Park, Andrea e Florinda, da sempre attivisti culturali e attenti curatori delle installazioni presenti ai Sette Cortili, quest’anno hanno portato il Giappone a vivere nella nostra città , a soggiornare e gustare i nostri prodotti culinari, a portare la loro cultura e viceversa imparare qualcosa dalla nostra.
La collaborazione con gli artisti del Giappone è nata grazie all’architetto Salvator John Liotta che per anni ha vissuto in Giappone e collabora con un professore universitario giapponese titolare di un’associazione che promuove l’arte giapponese in Europa, ed in modo particolare in Francia.
Da questo scambio culturale, si sono svolti moltissimi eventi tra cui uno alla Valle dei Templi: tra il Giardino della Kolymbetra e Farm Cultural Park sussiste un protocollo d’intesa che consiste in una promozione reciproca delle due realtà, in quest’ottica Farm Cultural Park ha curato nelle serate Fai che organizzano ogni anno all’interno del Parco della Valle dei Templi , il lato artistico mettendo in campo“ Il tempo dei limoni” a cura del Collettivo MoDem, Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza performance di danza contemporanea a cura di Annalisa di Lanno e Silvia Oteri; Sergio Beercock + MNTY.
D’altro canto il Fai ha contribuito nell’allestimento di uno dei spazi dei Sette Cortili creando la facciata di RAFT realizzata in seguito ad una call fatta da uno studio di Architetti molto giovani di Catania e conseguita dai vincitori della “chiamata” grazie allo studio di architetti portoghesi che si chiama Ponto Atelier che ha progettato l’esterno attraverso l’utilizzo di piante di Fico D’india provenienti dalla Valle dei Templi.
In questa settimana Farm Cultural Park ha inaugurato la mostra di 280 opere sull’architettura e sull’arte Giapponese, quest’ultima è stata realizzata grazie alla collaborazione di Farm Cultural Park con il Comune di Favara e il Palazzo Cafisi, che ha permesso l’utilizzo di spazi come il Castello Chiaramonte, il Palazzo Cafisi e i Sette Cortili. Per un mese terranno“L’ARTE E’ DI TUTTI” la 49edizione della Japanese Today Visual Art Exhibition organizzata dal Club des Amis de l’Europe et des Arts in collaborazione con Japan International Artists Society,Association des Amis de la Nouvelle École de Paris UKIYO-È, con il Patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia.
Possiamo ammirare all’interno della Galleria e fuori, l’esposizione di opere di artisti contemporanei giapponesi e non solo, ospita varie mostre come RIAD FARM con Selva il progetto a cura di Chiara Manchovas e Andrea Buzzi, la micro architettura progettata da Giuseppe Guerrera e i suoi studenti di architettura. Si sono svolti workshop di Origami e di calligrafia giapponese e molte altre vivaci iniziative artistiche come la mostra-evento curata dagli architetti Salvator-John A. Liotta e Fabienne Louyot dello studio LAPS Architecture dove si indaga il rapporto degli spazi pubblici all’interno di edifici privati e degli spazi privati all’interno dello spazio pubblico, con progetti dei nomi più importanti dell’architettura giapponese tra cui Kengo, realizzando le “Shared Houses” che trasformano uno spazio diurno, come la Galleria, in uno spazio dove si può anche riposare.
Dopo un anno dall’inizio di Sou, scuola di architettura per bambini di Farm che durante lo svolgimento della scuola hanno studiato con più di 50 docenti provenienti da tutta Italia e non solo, tra cui Mario Cucinella e Raul Pantaleo; i piccoli studenti hanno presentato il progetto di fine anno che consiste nella progettazione di un complesso immobiliare nell’area del crollo che ha determinato la scomparsa di due sorelline, con una casa per accogliere i bambini migranti che sbarcano in Sicilia senza i loro genitori.
Per il terzo anno consecutivo il Fuori Farm ha coinvolto tutta la città di Favara tramite il desiderio di un gruppo di privati che vuole festeggiare l’anniversario della nascita di Farm Cultural Park e propone altre attività culturali. Quest’anno le installazioni concepite da artisti importanti, sono state realizzate al Quid, al Palazzo Cafisi, nell’azienda agricola Geva, presso lo spazio If, all’interno dello store Livreri, da Mimì hair fashion, e in molte altre attività a sé stanti da Farm, che sposano e celebrano la filosofia della bellezza urbana proposta da Andrea e Florinda Bartoli.
In giorni di festa come questi non sono mancate le serate a base di cibo e musica: tre sono stati i gruppi che si sono esibiti esaltando i sapori e i profumi provenienti dal “mercatino culinario”, il nuovo format relativo al food dei Sette Cortili, dove fanno da filo conduttore le eccellenze enogastronomiche siciliane. Il fermento di gente si è protratto in tutta Favara sia grazie al Fuori Farm ma anche al saper fare delle attività che si trovano nella meravigliosa piazza del centro storico.
Sette anni sono passati, questi hanno segnato una maturità che Farm Cultural Park ha elaborato offrendo ancora alla nostra città mondi e culture che esulano dalla normalità del pensiero favarese, chissà cosa ci riserverà nei prossimi mesi Farm! Una cosa è sicura: le sorprese non mancano mai!