Intervista ai fratelli Michelangelo e Girolamo Balistreri
Giuseppe Maurizio Piscopo
Il Museo delle acciughe è un viaggio meraviglioso fuori dal tempo che io consiglio a tutti i siciliani che hanno dei bambini. Si trova ad Aspra in provincia di Palermo. Questa intervista per me è preziosa, perché con semplicità fa capire che la Sicilia va amata e protetta come la nostra famiglia. Un grazie di cuore ai fratelli Girolamo e Michelangelo Balistreri che hanno realizzato il Museo delle acciughe un vero sogno ad occhi aperti…
Il Museo delle acciughe è un luogo di Poesia e di arte da amare e da custodire gelosamente…
Quando nasce il Museo delle acciuga ad Aspra?
Nasce circa 15 anni fa, in un piccolo locale della vecchia fabbrica poi piano piano è cresciuto grazie alle numerose donazioni dei pescatori ma rimane sempre piccolo perche’ realizzato con vero amore.
Come nasce l’idea, da un sogno, da una scommessa o dal piacere di mantenere vive le tradizioni più antiche?
L’idea nasce da me e mio fratello Girolamo, nasce dal desiderio di custodire e tramandare queste antiche tradizioni marinare, sia quelle dei pescatori che quelle dei salatori. Nelle prime stanze, il museo racconta la storia di tutti i salatori siciliani, di quelli che sono rimasti in Sicilia e dei tanti che nel 1880 andarono in Spagna ad insegnare l’arte della salagione delle acciughe precisamente nel nord della Spagna (mar Cantabrico).
Il vostro è un Museo Nazionale che viene visitato anche da stranieri?
Al museo arrivano visitatori da tutto il Mondo, dal Giappone, dalla Cina, dall’ America, vengono attratti da questo piccolo museo che racconta la Sicilia attraverso la storia di questo piccolissimo pesce.
Mi risulta che la Tv Nazionale ed Internazionale ha realizzato molti servizi sul Museo…
(Linea Blu, Sereno Variabile, Linea Verde, Geo e Geo, A conti fatti, il Caffe di Rai Uno) e Tv internazionali: (emittente giapponese NHK) La7, Fanpage , Radio Bulgaria…
Voi siete due fratelli Girolamo e Michelangelo. Che cos’è per voi la memoria del mare?
E’ un tesoro che va conservato e raccontato ai bambini per arricchire la loro memoria, Non ci puo’ essere un futuro se non rispettiamo e difendiamo il nostro passato.
Che cosa si propone il Museo delle acciughe?
Di raccontare la vera Sicilia, quella Sicilia ricca di valori, di saperi e di sapori che purtroppo invece viene proiettata nel mondo solo per cose negative.
All’interno del museo viene narrata la storia dell’acciuga, dei pescatori del luogo, dei salatori attraverso antichi strumenti e, numerose fotografie d’epoca e una serie di antiche latte.
Il museo trasmette Cultura, Tradizioni ma anche Legalità; grazie a “Sard’Art”, sezione del museo realizzata in collaborazione con la Comunità Marinara di Aspra, dove pezzi di vecchie barche, le antiche sardare, ristrutturate e trasformate da artisti locali in opere d’arte raccontano il mare e sono dedicate agli illustri personaggi locali: Ignazio Buttitta e Renato Guttuso, alle vittime della mafia Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Pino Puglisi, Rita Atria e ad altre importanti personalità come Papa Karol Wojtyla. Un’opera di “Sart’Art “, inoltre, nell’aprile del 2015 è stata donata e consegnata durante l’udienza papale a Piazza San Pietro a Papa Francesco. La scultura denominata: “La Prua della Pace e della Speranza” ha rappresentato l’omaggio dei pescatori siciliani al Pontefice.
Quali consiglio dareste ai siciliani per rispettare maggiormente l’ambiente?
Dico sempre ai bambini che la nostra terra è come una donna …non ami una donna quando dici solamente che è bella, ma una donna l’ami quando la difendi e soprattutto quando la rispetti. Viene facile dire la Sicilia e’ bella, ma è difficile rispettarla!
Nelle foto tra i visitatori del Museo ho riconosciuto molti musicisti ed il regista Giuseppe Tornatore… Come mai, al Museo si realizzano dei concerti? O il museo è il set di un nuovo film del regista di Bagheria?
Il nostro museo e’ come un grande porto, come sostiene il maestro Francesco Maria Martorana. Nel porto nascono gli incontri perche’ il mare unisce i popoli che divide e quindi quando arrivano personaggi famosi al museo improvvisamente, tutto diventa magico tra musica e poesia in un palcoscenico a forma di un’ antica sardara, una barca usata anticamente per la pesca delle acciughe. Come ospiti abbiamo avuto: il regista Giuseppe Tornatore, Vittorio Sgarbi, Il regista Emanuele Crialese, Il cantautore Brasiliano Toquinho, il cantautore Umberto Tozzi, la cantante Mariella Nava, il cantautore Pippo Pollina, l’attrice Gioia Spaziani, l’attrice Giorgia Ferrero, l’attore Marcello Mazzarella, l’antropologa Rita Cedrini, il cantante Lello Analfino, il fotografo Ferdinando Scianna, la Redazione di Vanity Fair, il compositore e direttore d’orchestra Aldo Brizzi, il questore di Palermo Renato Cortese, il procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci.
Che cosa rimane in Sicilia dei pescatori?
voglio dirtelo con una mia poesia…
I vecchi piscatura
Turnavanu all’arba
cu cori sutta a prua
l’occhi affussati,a vucca sicca
e a frunti signata da salimi.
Chi cavusi arrunzati
a pedi scavusi
scinnevanu di varchi
‘mmasavanu la rizza
e supra ‘na statia
pisavanu ‘nsemmula e pisci
lu sonnu, lu travagghiu
e la stanchizza.
Forsi un avevanu scola
ma canuscevanu lu mari
e passu pi passu sapevanu lu funnu.
Di lu tempu e di li venti eranu maistri
saccevanu li magghi
‘nsemmula e so’ pinseri
avevanu rispettu di lu mari.
Pi un pezzu di pani iavanu luntanu
cu quarchi lenza
‘na riti, tanta spiranza
e du’ rimi pi jiri ‘ncontru a lu distinu.
Italiano
I vecchi pescatori
Tornavano all’alba
con il cuore sotto prora
gli occhi stanchi, la bocca asciutta
e la fronte segnata dalla salsedine.
Con i pantaloni rimboccati
a piedi scalzi
scendevano dalle barche
sistemavano la rete
e sopra una bilancia
pesavano assime ai pesci
il sonno, il lavoro
e la stancheza.
Forse non avevano frequentato la scuola
ma conoscevano il mare
e passo per passo sapevano il fondo.
Del tempo e dei venti erano maestri
tessevano le maglie
insieme ai loro pensieri
avevano rispetto del mare.
Per un pezzo di pane andavano lontano
con qualche lenza,
una rete, tanta speranza
e due remi per andare incontro al destino.
Che cosa resta della cultura del mare, degli oggetti, della mattanza, delle cialome, della letteratura sul mare?
C’e’ ancora tanto da imparare dal nostro mare, un mare che da sempre ha scritto la storia di un mestiere povero e di un pesce povero e spesso dimenticato, il pescatore e il pesce azzurro una storia che non finira’ mai…
Molte idee geniali arrivano sempre da Bagheria e dai paesi vicini come si spiega questo fatto?
A Bagheria veramente sono nati tanti personaggi famosi, tutti concentrati in questa conca e costa d’oro e secondo me e’ stato un regalo di Dio perche’ nonostante il popolo di Bagheria e dintorni e’ sempre stato un popolo laborioso veniva conosciuto nel mondo in negativo grazie a quei pochi mafiosi che seminavano morte, Dio allora premio’ questa terra facendo nascere: Guttuso, Buttitta, Scianna, Tornatore, Maraini e altri 60.000 che ogni giorni con il loro onesto lavoro scrivono la vera storia di Bagheria.
C’è un costo per visitare il Museo?
Ingresso gratuito
Che cosa possono fare i siciliani per far conoscere questo splendido luogo?
Amare il mare sempre di più e proteggere l’ambiente come si protegge la propria casa..
Mi raccontate una curiosità sulle persone più importanti che hanno visitato il museo, su quelli che sono arrivati da più lontano?
Un giorno arrivò dal Brasile il famoso Toquinho e rimase incantato del museo, nell’ultima stanza gli domandai: “Maestro secondo te i pesci sott’acqua sanno dove devono andare”? E lui prese la chitarra e comincio’ a cantare la sua canzone che presento a San Remo “Acquarello” dove il ritornello faceva” ma sott’acqua i pesci sanno dove andare dove gli pare. ..non dove vuoi tu… Poi ci invitò tutti al suo concerto al teatro antico di Taormina.
Come si comportano i bambini che visitano il Museo delle acciughe?
La visita al museo per i bambini e’ meravigliosa perche’ è un viaggio verso un mondo che loro sconoscono, ormai tanti genitori e nonni non parlano piu’ con i bambini, perche’ non hanno piu tempo , al museo raccontiamo questo tempo prezioso che i bambini rischiano seriamente di perdere e lo facciamo con una piccola acciuga di legno. Alla fine del viaggio c’e anche il tempo per la Legalità. Gli diciamo che nel mare ci sono le acciughe e i pescecani e gli chiediamo chi sono piu’ forti? E loro rispondono: i pescecani , ma noi gli spieghiamo che sono le acciughe, perche’ i pescecani si mangiano le acciughe quando sono da sole, ma quando le acciughe si uniscono diventano milioni e milioni di acciughe che si uniscono e formano un pallone che girando sembra un grande pesce, i pescecani ritornano e impauriti scappano. Nella nostra Sicilia le persone per bene siamo tanti e quindi siamo le acciughe e se ci uniamo i pescecani scappano…
Quali sono i progetti del Museo per il futuro?
Creare un percorso per i non vedenti.