Giuseppe Maurizio Piscopo
Ogni tanto ho espresso dei pensieri sul futuro degli Artisti che ho incontrato nella mia vita. Fino a questo momento non mi sono sbagliato… Nel 1990 ho sentito per la prima volta Francesco Buzzurro alla chitarra ho detto: che sarebbe diventato il maggiore chitarrista del mondo, quando ho visto il film: Nuovo Cinema Paradiso ho detto a Tornatore che avrebbe avuto un premio internazionale, quando ho ascoltato Riccardo Garofalo (che è il più giovane musicista che ho intervistato), ho immaginato il successo che avrà questo ragazzo con il violino e tutti i viaggi che lo porteranno nei maggiori Teatri del mondo. Riccardo è giovanissimo, 16 anni. In questa saggia intervista, Riccardo ci prende per mano e ci porta nel meraviglioso mondo dei giovani che si impegnano, suonano e raccontano il Paese che ognuno di noi vorrebbe vivere…
Riccardo Garofalo ha studiato privatamente il violino presso ARS NOVA, poi ha studiato con l’insegnante Marcella Napolitano. Ha frequentato la sezione musicale strumento violino presso la scuola media Pecoraro di Palermo con il Professore Cumbo. Nel 2014 si iscrive e frequenta il CONSERVATORIO DI MUSICA “V:BELLINI” di Palermo (II anno pre-accademico ammesso al III) e il LICEO MUSICALE “REGINA MARGHERITA” di Palermo ( III anno ammesso al IV)conseguendo a fine anno il massimo dei voti nel primo strumento, il violino. Ha partecipato sin dal primo anno all’orchestra filarmonica del suddetto liceo, all’orchestra di musica di insieme e ad altre orchestre sempre organizzate dal liceo, anche in trasferta (Mazara del Vallo, Montelepre, Libano, Selinunte).
Quando inizia la tua avventura nella Musica, l’incontro con il primo violino?
Quando avevo circa 8 anni vicino casa mia si presentò un’occasione durante la quale presso un’associazione musicale diversi maestri e professori di musica presentavano il proprio strumento, suonandolo e facendone sentire il suono, ed i miei genitori mi ci portarono vogliosi del fatto che volessero che io incominciassi a suonare uno strumento. Da allora mi sono appassionato al violino e ne ho intrapreso lo studio, continuando tutt’ora. Già in precedenza, grazie al mio maestro di musica della scuola elementare che suona la fisarmonica mi ero pian piano abituato ad apprezzare la musica già da piccolo.
Che marca è il tuo violino, uno Stradivari?
Eh magari lo fosse! Il violino che utilizzo tutt’ora non è un violino particolare, è un violino base, da studio, anche se già è il mio secondo violino, quanto prima mi doterò di uno migliore, ma certamente non uno Stradivari!
Perché hai scelto proprio il violino?
In quell’occasione il violino fra tutti gli altri strumenti fu l’unico ad interessarmi veramente, a incuriosirmi, mi sono incantato nel momento in cui il suono usciva fuori da quello strumento. Capii subito, che quello era lo strumento che poteva fare per me e iniziai a suonarlo.
Come eri da bambino? Quando hai scoperto le tue doti musicali?
Visto che avevo dimostrato un certo interesse per la musica, dopo un paio di anni che studiai privatamente, i miei genitori mi iscrissero in una scuola media a indirizzo musicale, dove il mio professore A. Cumbo, che mi ha seguito e guidato per ben tre anni, mi ha fatto apprezzare ancor più il violino incitandomi e correggendomi ma anche spesso -ricordo – rimproverandomi dandomi cosi la giusta energia e la forza per continuare. Da quando sono entrato al liceo musicale “Regina Margherita” sono seguito con grande passione dalla prof.ssa M. Lampasona, con la quale in questi anni ho condiviso importanti esperienze orchestrali anche all’estero.
La tua maniera di suonare il violino è assai originale. Quando suoni diventi un altro “personaggio”. Mentre suoni cosa pensi?
Mentre suono non penso particolarmente a qualcosa, provo a svuotare la mente da ogni pensiero, da ogni stress, che mi può distrarre dal suonare, entrando nel mio mondo in perfetta sintonia con il brano che in quel momento sto suonando, al punto da non sentire – io sempre affamato – neanche mia madre che mi chiama per la cena .
Un giorno al Teatro Politeama siamo andati ad ascoltare un Concerto di Salvatore Accardo, che ricordo hai di quella esperienza?
Di quell’esperienza ho un ricordo ancora vivo e bellissimo, fu la prima volta che qualcuno mi chiese di andare in Teatro ed ero eccitato, mi ricordo, all’idea di entrare per la prima volta in un Teatro e ascoltare musica dal vivo, suonata specialmente da uno dei musicisti italiani più bravi. Esperienza questa non facile da dimenticare e della quale sono sempre riconoscente al mio accompagnatore.
Quante ore al giorno dedichi alle prove, al tuo strumento e allo studio?
Quotidianamente mi dedico allo studio del violino , non solo a casa quando mi preparo per gli studi del Conservatorio e quando mi esercito sui brani dell’Orchestra Sinfonica Giovanile di cui da quest’anno faccio parte, ma anche a scuola quando provo con l’Orchestra, o durante le lezioni con la mia prof.
Ed ancora quando prima dei concerti proviamo con l’Orchestra Giovanile.
Quando ha influito la tua famiglia nelle tue scelte?
Quando ogni qual volta mi si presenta una nuova opportunità ne parlo sempre con i miei genitori e insieme valutiamo l’opportunità di intraprendere nuovi percorsi o iniziative. Loro mi esortano a fare sempre di più e meglio ed io grazie ai loro suggerimenti mi sono sempre trovato bene.
Qual è la tua definizione della Musica?
Per me la Musica è quel mezzo con il quale si possono esprimere le proprie emozioni, sensazioni, ma anche un modo per comunicare, che aiuta a star bene, … anzi meglio.
Puoi parlare della tua esperienza nell’Orchestra Giovanile, chi la dirige, come sono i rapporti con gli altri ragazzi e con le ragazze?
Da quest’anno, dicevo, partecipo anche all’Orchestra che ha la sua sede al Teatro Politeama. Intanto è già una grande emozione trovarsi su un palco cosi prestigioso dove da anni si esibisce la famosa orchestra sinfonica siciliana che da quest’anno ha sperimentato la sua formazione giovanile. Nonostante facessi già parte di un’Orchestra, quella scolastica, è stato molto emozionante potersi confrontare ed esibirsi con altri miei coetanei (siamo circa un centinaio). L’orchestra giovanile è diretta dal M° R. Scilipoti che ne è anche il promotore.
Che cosa farai da grande? Che ti aspetti della musica, quali sono le tue aspirazioni?
Ne ho diversi di sogni, quello più grande è quello di diventare un orchestrale , punto ormai a questo da un po’ di tempo, oggi infatti ho maturato una certa esperienza suonando in diverse Orchestre e spero un giorno di far parte di un’ Orchestra prestigiosa anche per poter viaggiare in giro per il mondo.
Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?
Ancora è presto per parlare di Artisti di riferimento, sono ancora nella fase in cui li vado conoscendo via via che ci assegnano i brani da suonare nelle orchestre.
Sei consapevole, che un Artista affermato è sempre con la valigia pronta, mangia spesso al ristorante e dorme ogni sera in un albergo diverso, lontano da moglie e figli anche per diverse settimane?
Mi rendo conto che ad un musicista toccano anche queste cose, partire e stare anche per diverse settimane lontani dalla famiglia, ma sono sacrifici e rinunce inevitabili intraprendendo questa carriera .
Hai mai composto delle musiche?
Veramente no, non è il mio forte comporre musiche, ma qualche volta assieme al mio amico violinista pure, per passare il tempo ci mettiamo al computer, prendiamo il programma Musescore e iniziamo a “comporre” qual cosina, qualche duetto , proprio per passare il tempo.
Cosa stai studiando in questo momento?
In questo momento studio diverse cose, ma sono concentrato per lo più sui brani d’Orchestra avendo dei concerti nelle settimane che seguono. Infatti, oltre che ai prossimi impegni in programma con la Giovanile, a fine luglio insieme ad altri due compagni, membri anch’essi dell’Orchestra Filarmonica della scuola, siamo stati selezionati e convocati al Castello di Sermoneta, nel Lazio, per far parte dell’Orchestra Nazionale degli istituti musicali italiani diretta dal M° Di Peri, già direttore della mia orchestra scolastica e ideatore di questa nazionale.
Puoi commentare questa frase di un grande scrittore russo: ”La bellezza salverà il mondo”…
E’ un’utopia. Se solo ogni singolo individuo riuscisse a cogliere la bellezza anche in una delle sue svariate forme, si sentirebbe appagato e quindi in pace con se stesso e con gli altri. Ma ancora in tanti siamo ciechi, sordi o insensibili.
Che cos’è la bellezza nella Musica?
E’ estraniarsi dal mondo lasciandosi prendere esclusivamente da essa, sia quando l’ascolto che quando suono.
E’ vero che gli Artisti sono benefattori dell’umanità?
Certo, ogni Artista con la propria arte, arricchisce l’animo umano; ma non tutta l’umanità, come dicevo prima, è disposta a raccogliere.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti per il futuro sono quelli di continuare a studiare il violino al Conservatorio fino al conseguimento del diploma e poi magari chissà, specializzarmi frequentando qualche master o addirittura superare le selezioni per essere assunto in qualche Orchestra e cominciare una lunga ed esaltante carriera!