Giuseppe Maurizio Piscopo
Giuseppe Scozzari è un avvocato leader nel settore del diritto ambientale, della sicurezza del lavoro e della responsabilità di impresa. Opera in Quattro città: Milano, Verona, Palermo e Agrigento. E’ il consulente giuridico del vicepresidente di Confindustria Nazionale dal Dicembre 2016, consulente giuridico di Union Camere di Sicilia dal Dicembre 2016, consulente dei giudici dell’aeroporto di Comiso dal Marzo 2017. La Rivista Top Legal lo ha individuato tra I professionisti del mercato con riconoscimento nel settore penale. In questa intervista l’avvocato Scozzari racconta la sua interessante esperienza umana e professionale.
Quando ha deciso di scegliere la professione forense?
Subito dopo la bocciatura elettorale del 2001! Leoluca Orlando mi diceva che non bisogna mai affezionarsi alle poltrone e che se uno viene “trombato” deve tornare a fare quello che faceva prima… ed io ho fatto così sono tornato a fare l’avvocato.
Come era da bambino, quando ha scoperto le sue qualità oratorie?
Ero estroverso, allegro e sempre pieno di amici! Le mie qualità oratorie si sono manifestate quando mi sono candidato a rappresentante di istituto al Liceo Aldo Moro (allora si chiamava così) di Casteltermini. Fui eletto nonostante andassi solo al 2º anno.
A 30 anni, era il 1994, un anno pesantissimo per Palermo, è stato eletto nella lista della Rete di Leoluca Orlando, che cosa ricorda di quella esperienza?
In realtà ne avevo solo 29 di anni, fui eletto il 27 marzo, ne compirò 30 anni 7 mesi dopo! Esperienza indimenticabile per l’affetto ricevuto dalla gente, per l’impegno messo da tutta la squadra, per le battaglie intraprese, per la voglia di cambiamento richiesta, per i comizi con Leoluca Orlando, Alfredo Galasso, Franco Piro, affollatissimi e partecipati
per la gioia data a mio padre e mia madre…
Come lo vede oggi il Sindaco di Palermo? Qual è il suo maggiore pregio ed il suo maggiore difetto?
Vi sentite qualche volta?
Leoluca avrebbe potuto essere uno dei presidenti del consiglio più illuminati della storia d’Italia, non lo è stato per il suo grande limite, ossia il suo egocentrismo esasperato che è stato il suo peggior nemico… Mentre il suo maggior pregio é la sua grande cultura, la sua visione moderna ed europea della politica, non confinata nel recinto di un quartiere ideologico, il suo indissolubile carisma. Sarebbe un ottimo presidente della Regione.
Con Leoluca mi sento, mio malgrado, molto di rado.
C’è una cosa che non ho mai capito, come mai un personaggio come lei, nel 2001 ha scelto di collaborare con Mastella che l’ ha nominato presidente del partito in Sicilia? Aveva bevuto quel giorno?
Clemente è una campano verace in grado di trasmetterti tanto buon umore e simpatia e carica politica, mi volle incontrare e mi convinse. In questa vicenda il regista fu il mio amico Nuccio Cusumano che fece un pressing feroce, si ostinava a non accettare l’idea che mi ritirassi dalla politica come avevo già deciso di fare… fu una esperienza inutile, vuota, non mi lasciò nulla infatti durò poco e segnò definitivamente il mio ritiro.
Che cosa hanno prodotto di fatto le commissioni antimafia nel paese di “Pinocchio”?
La commissione quando fu presieduta da Luciano Violante, costituì un pilastro istituzionale nella lotta alla mafia. Era un simbolo di rilievo. Seguirono le commissioni Parenti, Del Turco e Lumia… ricordo bene solo quella di Lumia le altre segnarono scontri continui tra i commissari… ricordo litigai forte sia con Parenti che con Del Turco.
Trasparenza, diritto e legalità, i giornali scrivono tutti i giorni queste tre parole grosse come macigni. Ma esiste in Italia il diritto, di cui parlava Cesare Beccaria nei “Delitti e delle pene”?
Esiste ma solo per i ricchi, deduzione che equivale ad una negazione alla sua domanda. Il processo penale è il processo dei ricchi e questo non è giusto.
Dove sta andando la giustizia, se a pagare sono quelli che rubano la mela al supermercato?
Non è vero pagano a volte, poche, anche i potenti.
Ha dei rimpianti da quando ha lasciato la politica?
Non avere potuto segnare quel cambiamento culturale per cui mi sono sempre battuto. I cittadini per quel che mi risulta continuano a chiedere raccomandazioni per i figli, a buttare la spazzatura per strada, i politici molti credono ancora nel clientelismo quale unico sistema per essere eletti. Tutto ciò sta uccidendo la Sicilia, forse l’ha già uccisa.
Qual è la cosa che l’ha più soddisfatto?
Avere dato alcune risposte concrete: una azienda ha raddoppiato lo stabilimento, avere dato un contributo to rilevante per l ‘apertura dei luoghi culturali (cinema, teatri, spazi di sport) fondamentali per combattere l’ignoranza mafiosa, avere parlato di mafia ed antimafia in centinai di iniziative presso le scuole, avere combattuto con atti e gesti concreti la mafia.
Che cosa bisogna fare per migliorare la Sicilia?
Fare cose normali, vedi Palermo. Prima cosa dare i servizi e le infrastrutture! Le sembra normale la condizione di isolamento in cui vive Agrigento, assediata dal traffico nel cuore della città perché la burocrazia ha deciso di chiudere due ponti vitali (Petrusa e Morandi), e nessuno si indigna, occupa l’Anas fino allo sfinimento? Le sembra normale chiudere 10 km di autostrada da CALTANISSETTA verso Catania e nessuno si accorge di nulla? Le sembra normale che non riusciamo a tenere aperti i musei ed a pulire e disserbare le spiagge e le città? Potrei continuare all’infinito! Così come è ridicolo che si tagli un nastro per l’apertura di 5 km di autostrada…
Gli avvocati della Sicilia ne sanno una in più del diavolo, è così?
Gli avvocati bravi sono in tutte le parti d’Italia, da anni ho studio a Milano e Verona e parlo con cognizione e di causa, non è una prerogativa siciliana anzi debbo dire che la mediocrità sicula avanza imperterrita.
Può commentare questa frase di Giulio Andreotti: “La politica è l’arte del mentire”?
Non la condivido! È una frase che si adatta a chi sceglie la politica come professione di vita io ho scelto di fare altro.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Fare l’avvocato niente di più…