Giuseppe Maurizio Piscopo
” Voglio dipingere l’ imperfezione della bellezza umana” …..Tiziana Viola Massa, al secolo Tiziana Viola, nasce a Palermo nel 1978.Si laurea in pittura e Arte Sacra contemporanea, all Accademia di Belle arti di.Palermo..E’ un’ artista che ha all’attivo diverse personali con importanti tematiche spesso rivolte al sociale e presentate da critici e storici dell’arte a Palermo e moltissime collettive in Italia ed all’estero accompagnate da ottimi cataloghi e recensioni. A 31 anni una grande sfida: la realizzazione del progetto AcquaFuoco. Infatti le viene commissionato il suo primo intervento in una Chiesa di Palermo. Dal 2009,sono ubicate permanentemente dodici opere di grandi dimensioni, che toccano i cinque metri di altezza, nella Chiesa di San Gabriele Arcangelo di Palermo. Il progetto è stato curato dal teologo Don Cosimo Scordato e Padre Franco Romano con l’approvazione della Curia Arcivescovile di Palermo. Allestimenti architetto Elisabetta Mirabella. Continua nel frattempo ad esporre in collettive ed in personali in Sicilia ed in Italia. Molte sue opere sono entrate a far parte di collezioni pubbliche come: il Museo degli Angeli a Sant’Angelo di Brolo, La Fondazione La Verde-La Malfa di San Giovanni La Punta, L’Ente Provincia di Palermo, La Galleria Civica Sciortino di Monreale, Associazioni Incisori siciliani, Museo Diocesano di Monreale, Chiesa San Gabriele di Palermo, Fondazione Francesco Carbone alla Real Casina di Caccia di Ficuzza, Galleria permamente d’ arte PiziArte di Tortoreto Lido, Collezione permanente Galleria Studio 71 di Palermo, Galleria L’altro Arte contemporanea di Palermo, Collezione permanente Galleria Art-Arte di Pistoia, Complesso San Gaetano a Monreale, Pinacoteca di Santa Rosalia a Palermo, Piccolo Museo antropologico AL – Cantara, Randazzo, Accademia di Belle Arti di Palermo e diverse collezioni private in Italia. Ha insegnato pittura e disegno per diversi anni. Ha esposto in città come Roma, Genova, Bari, Rimini, Reggio Calabria, Messina, Piraino, Rende (CS), Roccamorfina (Caserta), Trapani, Catania, Brienza, Forlì, Sanremo, Pistoia, Tortoreto Lido, Messina, Marsala, Sant’Angelo di Brolo, Terrasini, Capo D’Orlando, Castelbuono, Trapani, Mistretta, Mazara del Vallo, Berlino, New York ecc…Diversi critici e testate giornalistiche si sono intetessate alle sue mostre. Tra le sue ultime personali, quella dedicata al nudo maschile”Men” con ottime recensioni, allo Studio 71 di Palermo dedicata al nudo maschile, a cura di Vinny Scorsone.. Collabora con la Galleria Studio 71 di Palermo, la Galleria L’ Altro artecontemporanea, la Galleria PizArte di Tortoreto Lido e diverse realta’ curatoriali siciliane con impegno e dedizione. Una frase che per lei ha un significato molto profondo e’ ” L’ arte puo’ salvare la vita di una persona, l’ arte ci puo’ migliorare”.
Quando ha iniziato a dipingere?
Ho iniziato da adolescente, quando ero una bambina iniziai col disegno e con scarabocchi animati, ricordo che disegnavo dei personaggi di carta e poi li ritagliavo come fossero delle bamboline, ricordo anche che amavo disegnare vestiti e realizzare dei piccoli cartoni animati che grazie alla matita facevo muovere. Poi crescendo sono passata ai ritratti fino agli studi artistici.
Cosa l’ ha spinta ad intraprendere questa esperienza?
Sentivo veramente che mi divertivo molto piu’ disegnando che non facendo un giro in bici, poi questa passione e’ cominciata a sfociare nella volontà’ di poter dipingere in maniera più’ seria e quindi la consapevolezza che c’ era il bisogno di studiare.
Lei vuole raccontare I problemi della solitudine, della violenza, del disagio di vivere…La laurea in Arte sacra contemporanea ha lasciato un segno profondo nella mia pittura. Pensi, che era un corso sperimentale che poi mi ha portato a cimentarmi con grandi commissioni o progetti con la Diocesi di Palermo e altro. Anche quando non tratto il Sacro, il Sacro e’ comunque presente nelle mie opere. La nudità’ dell’ essere umano non vista attraverso il corpo ma attraverso la profondità di quello che vivere la quotidianità ti lascia. Non mi interessa più la perfezione della bellezza estetica ma l’imperfezione della bellezza umana. L’ uomo quando si confronta con la solitudine si scontra con la parte più’ intima che possiede. Questi temi li ho affrontati per esempio nella personale Boundless dove trattavo il tema degli emarginati ed in Ostantation of body dove racconto noi donne comuni, con il trucco sbavato ed imperfette donne reali, comuni, in.difficolta’ e…vere. Poi, maestro il disagio di vivere lo vediamo sempre più nei nostri giovani ragazzi che si trovano ad inseguire uno status sociale di canone estetico, e si ritrovano intrappolati in un mondo virtuale che non li aiuta, anche la mancanza di lavoro, l’ incertezza per il futuro sono aspetti che mi fanno pensare e riflettere.
Voglio raccontare l’ altra medaglia della società, quella meno incline all’ apparenza, quella che per vederla non puoi fermarti alla prima pagina, ecco questo voglio dipingere. Voglio scavare dentro le persone per vedere meglio me stessa. Insomma dipingo la vita…
Quali sono I suoi pittori di riferimento?
All’ inizio le calde rosse cromie mi portavano ad una influenza della scuola romana, ma una spinta emotiva di impatto me l’ ha dato lo studio di artisti come Fausto Pirandello, Lucien Freud, Oskar Kokoschka…adesso dopo un inizio durato diversi anni di natura espressionista sono più’ concentrata sul realismo che pero’…lascia spazi a componenti esterni alla tela. Infatti, utilizzo un impasto polimaterico che “accoglie” la pittura concedendo il realismo al solo ritratto. La mia pittura e’ materica e corposa.
Che ricordi ha della sua infanzia?
Ero una bambina piuttosto timida ma curiosa. La mia maestra di matematica diceva che avevo L’ argento vivo addosso, forse perché mi annoiavo tremendamente con la matematica e chiacchieravo molto. Per esempio un aneddoto carino…e per questo chiedo scusa ai miei professori, e’ che ricordo che disegnavo sui banchi di scuola. Ma la cosa più divertente era che all’ interno dei chiaroscuri delle figure disegnate celavo qualche risposta delle verifiche…non mi hanno mai beccata…me la cavavo solo e sempre con una ramanzina sul fatto che disegnavo sui tavoli. Avevo tanti sogni anche a sfondo artistico, prima la stilista (di cui ho preso.anche un titolo di studio) poi la passione piu’ grande della pittura….il poter vivere di questo.
Come vive un’ artista come lei in una citta come Palermo?
Palermo e’ una città’ da amare e a volte da odiare artisticamente. Amare perché ti concede vedute stratosferiche, colori caldi e sapori che spaziano tra antico e moderno. Palermo la odi quando non puoi vivere di quello che fai, perché non c’ e’ lavoro per gli altri si figuri per gli artisti. Pero’ le idee ci sono, ci sono curatori seri e gallerie che svolgono il loro lavoro per amore viscerale dell’ arte e non per profitto, io ci collaboro da anni. Poi ti cadono le braccia quando vedi pittori emergenti che dovrebbero studiare prima parecchio anziché finire in espoisizioni che hanno il pregio di avere un grande critico internazionale di spicco. Ma l’ arte si deve fare con lo studio non con le tasche o con le conoscenze, senza saltare I gradini, poi se sei amico di….o allievo di….e’ più’ facile purtroppo. Ma c’ e’ una grande fetta che lavora veramente con passione e dedizione puntando solo sulla professionalità degli artisti e negli ultimi anni ancor di più’. E su questa fetta che l’arte dovrebbe puntare. Vorrei solo che ci fossero più bandi pubblici per dare spazio a tutti con meritocrazia, piu’ finanziamenti per le gallerie private e non solo quando ci sono di mezzo grandi nomi curatoriali che servono solo a dare secondo alcuni lustro alla citta’…ma come si fa a cambiare tutto questo …lavorando sempre e comunque e lasciando di certo larga sentenza ai posteri ….l’ arte vera in fondo rimane nel tempo…
Che cosa prova quando inizia un’ opera?
Quando inizio un’ opera mi viene spesso un’ immagine ben definita in mente che devo portare assolutamente su tela o carta. Prima comunque preparo il supporto in base a quello che devo realizzare. E’ sempre bella una tela bianca ma e’ più bella quando manca poco per finirla e puoi concentrati su quei piccoli particolari che ricerchi.
Che cosa pensa quando finisce un’opera? Cosa ha pensato quando sono state appese le sue grandi tele nella Chiesa San Gabriele a Palermo?
Quando finisco un’ opera, la dono agli altri, non mi appartiene più del tutto. Sono gli altri che guardandola diventano padroni di quello che vogliono vedere e sentire. Per esempio, non dimenticherò mai quando ho terminato le dodici opere alte fino a cinque metri nella Chiesa San Gabriele Arcangelo di Palermo. Credo di aver pianto, non so, se più’ per l’ emozione o per la stanchezza…sa com’ e’ sono parecchio piccola di statura e salire su un ponteggio non e’ proprio facile…di fatti in pochi credevano le avessi realizzate io. E’ stata una immensa emozione portare a termine da sola un grande progetto curato da un grande uomo e teologo Cosimo Scordato.
Lei ama molto I bambini. Come li vede, sono felici I bambini di oggi?
Li amo molto, si. Da madre mi sento di dire che non credo assaporino la felicità come lo facevamo noi. Non sono educati al culto della semplicità, del sacrificio, e questo ovviamente e’ un aspetto che la tecnologia ha amplificato. Io cerco di educare i miei figli al rispetto delle cose che si desiderano ottenere, cioè, ogni gratificazione vien sempre dopo un sacrificio, un impegno. Cerco di spingere allo studio e a trasmettere il concetto di studio e di impegno. Vorrei si divertissero con le cose semplici ma non posso pretenderlo perché il contesto sociale sempre più all’ avanguardia non lo permette. Ho poi una paura, quella di non capire abbastanza. Che le scelte nostre, a volte obbligate da altro possano recar loro infelicita’. Non sono una mamma sempre super perfetta, no direi di no… pero’ cerco di dare tutta me stessa. E soprattutto, voglio trasmettere la voglia di inseguire i sogni ed il rispetto verso se stessi anche contro ogni aspettativa. Li porto spesso con me alle mie mostre. Mio figlio più grande ogni tanto decide di promuovere o bocciare una mia opera. Rispondo a quei colleghi, pochi per fortuna che dicono a volte che o si fa l’ artista o si fa il genitore, e sono spesso gli uomini che lo dicono in realtà indirizzandosi tra le righe ad artiste donne, ma i figli sono un valore aggiunto nella vita di una persona sempre e per sempre non un ostacolo. Il resto e’ tutto una questione di organizzazione.
Perche gli uomini di oggi hanno difficolta’ a comunicare con le donne, dicono di amarle e ne uccidono due alla settimana… lei ha dedicato delle opere all’ uomo…
Io credo, che l’ uomo contemporaneo viva oggi una fragilita’ emotiva non indifferente. Il concetto di amore e possesso si e’ ingigantito sempre piu’ ma alla base di tutto c’ e’ una grande mancanza di rispetto verso l’ essere umano. Nel 2015 realizzai un ciclo pittorico sugli uomini che poi si e’ concluso in una mostra dedicata infatti al nudo maschile ” Men”. Man mano che dipingevo spogliavo pittoricamente gli uomini non solo dei loro vestiti ma soprattutto della loro forza. Ed ho raccontato gli uomini del nostro tempo, confusi, deboli, fragili. Forse anche noi donne dovremmo cominciare a vedere questa instabilita’ emotiva e fragile degli uomini per cercare di trovare un nuovo modo per comunicare. Troppe violenze sentiamo ogni giorno, dove alla base c’e’ un mancato dialogo. Il rispetto verso l’ altro sarebbe sancito tra uomo e donna se solo ci si guardasse come essere umani prima che esseri sessuali, con sentimenti, pensieri che non saranno mai uguali l’ uno con gli altri. E la donna, questo aspetto l’ ho trattato nelle varie opere che avevano questa connotazione, deve accettarsi e farsi accettare per come e’, perche’ altrimenti non sarebbe piu’ un amore reale. Mi rammarica constatare invece quanta poca solidarieta’ ci sia fra donne…purtroppo. La verita’ e’ che non si ha rispetto per gli altri, per gli affetti e per il sentire altrui.
Da che cosa nasce l’ ispirazione per un’ opera d’ arte?
L’ ispirazione e’ un momento che nasce nella tua testa e che passa attraverso gli occhi ma poi ci metti cuore ed istinto. Di fatti devi assolutamente “ fermare” e bloccare questo momento sulla tela o su altro supporto. E’ un inizio che ha una fine nel compimento dell’ opera d’ arte, ma che poi prosegue attraverso lo sguardo altrui . Io ho spesso la visione completa di un’ opera d’arte come un flash back come un déjà vu, ecco per me e’ questo. Alcune mie opere sono state premonitrici della mia vita, e quelle rimarranno con me.
Può commentare questa frase dello scrittore russo Fedor Dostoevskij: “La bellezza salvera’ il mondo ? E anche l’ arte in generale?
Si per me potrebbe salvarci se la interpretassimo nel modo giusto. Ritorno a ciò’ che dicevo prima, la bellezza quella vera si trova nelle cose più semplici, primordiali, ma noi non siamo abituati a vederla cosi e di conseguenza non la sappiamo riconoscere. Dovremmo andare pure noi una volta l’ anno a vedere come Dostoevskij la Madonna Sixtina di Raffaello, la bellezza ci porta all’ amore, diceva e esistere senza di essa e’ impossibile. Secondo lui la bellezza stava nella dimensione religiosa, nel Sacro. Ecco perché credo che guardare alla semplicità della nostra esistenza ci possa portare a vedere il bello dove magari non pensiamo si trovarlo. Spesso per esempio, quando guardo alle crocifissioni di Georges Rouault , così tormentate, così cariche di umanità che nonostante la gestualità del segno o la deformità dei corpi fanno riuscire a vedere la bellezza pura. Del resto non puoi conoscere la bellezza se non attraversi il dolore…che ti cambia, ti piega, ma se non lo respingi e lo accetti ti renderà una persona migliore, più bella.
C’ e’ un quadro esposto al Louvre che affascina cosi tanto il pubblico fino a farlo star male. E’ possibile secondo lei?
Si e’ possibile sicuramente. L’ emozione che ti può prendere quando guardi un’ opera che hai studiato tante di quelle volte, il mistero di uno sguardo penetrante come la Gioconda, possono provocare reazioni diverse. A me e’ capitato di avere una forte emozione dinanzi alla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio nella Basilica di Sant’ Agostino a Roma. Viva, contemporanea con i piedi nudi e sporchi dei pellegrini. Come dinanzi all’ opera giovanile di Picasso ” Scienza e Carità” al Museo Picasso di Barcellona….solo per citare alcune opere forse più’ soggettive rispetto alla Gioconda o al Giudizio Universale.
Che cosa sta preparando in questo momento?
Sto lavorando ad un ciclo nuovo di opere sul paesaggio contemporaneo, direi piu’ spensierate, perché e’ un tema che rispetto al corpo ho marginalmente trattato. Credo bisogna sempre sperimentare però nuove soluzioni pur trattando temi non innovativi di certo. Poi sto realizzando dei piccoli camei, ovvero delle piccole opere ovali che si ispirano ai camei…
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Sicuramente continuero’ ad impartire le mie lezioni come finora ho fatto ad allievi e portare a termine questo nuovo ciclo di opere di sicuro. Ma…se troverò il coraggio ed un luogo adatto mi piacerebbe un giorno rivisitare una performance che anni fa feci da studentessa all’ Accademia di belle arti su anatomia, sul tema del dolore emotivo…ora sono più matura ed avrei molte cose da dire al riguardo… però questa volta non attraverso il supporto della tela ma attraverso me stessa. Lo lascio per ora nel cassetto. Come diceva una mia maestra: Tiziana una ne pensa e cento ne fa, questa volta direi cento ne pensa ed una ne fa. L’ importante pero’ e’ sempre farla al massimo. Grazie Maestro.