Definire tutte le domande di sanatoria edilizia ancora giacenti entro la data del 31 dicembre del 2018 e garantire un accertamento di entrata di almeno €. 757.153,87 entro il 31 dicembre 2017 per assicurare il pareggio di bilancio stabilmente riequilibrato 2016-2018.
E’ questa la “MISSION IMPOSSIBLE” che è stata affidata al responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Favara, Ing. Alberto Avenia, dalla Giunta comunale della sindaca Anna Alba. L’abbiamo definita “missione impossibile” in quanto il dirigente e il suo staff, hanno davanti una mole di lavoro con un numero delle pratiche di condono edilizio ancora da evadere impossibile, sono ben 4.225, ed anche per l’esiguo tempo a disposizione, ovvero 5 mesi per reperire i 757 mila euro, e meno di un anno e mezzo per definire tutte le pratiche.
Le domande di sanatoria sono quelle presentate a suo tempo in relazione alla legge di condono edilizio n. 47/58 e le successive integrazioni 449/97, 724/97 e 269/2003. Una totale di circa 8.500 istanze, per la disamina e la definizione delle stesse furono assunte diverse figure professionali che nel corso degli anni sono passati alle dipendenze dirette entrando nei ruoli del Comune, svolgendo i normali compiti di istituto. Le istanze presentate hanno fatto di Favara uno dei paesi più “abusivi” della Sicilia, seconda si disse solo a Gela. Nel corso degli anni, circa 30, sono state esaminati diversi fascicoli, ma da quanto emerge dall’atto deliberativo ne rimangono da definire ancora oltre quattromila di pratiche che adesso urge concludere, perché per chiudere il bilancio in pareggio necessitano 750 mila euro entro il 31 dicembre ed il resto entro il 31 dicembre del 2018.
L’accelerazione arriva, come specificato nello stesso atto deliberativo, perché si deve chiudere il bilancio in pareggio in considerazione del dissesto finanziario e dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Le 4.225 pratiche so0no state tutte istruite, ovvero sono state analizzate e controllate con l’ufficio che ha chiesto ai diretti interessati l’integrazione dei documenti mancanti, planimetrie, progetti, dichiarazioni e soprattutto pagamenti. Cioè la parte cartacea è praticamente stata fatta, ma pare che gli istanti, se a suo tempo hanno avuto premura ed interesse a presentare la domanda per non perdere le agevolazioni date dalla sanatoria, in seguito non hanno ottemperato ad integrare e completare la pratica, soprattutto nel pagamento degli oneri dovuti. Proprio quelli che adesso interessano, ovvero quello di “garantire un accertamento di entrata”, soldi cash, denaro contante e non solo inviti a pagare.