Giuseppe Maurizio Piscopo
Il My Way Festival ormai è una realtà di respiro internazionale che ogni anno si svolge nella città di Lercara Friddi, richiamando l’attenzione di musicisti, di appassionati, di cultori della Musica Jazz e non solo. Questo Festival dedicato al più illustre cittadino lercarese: FranK Sinatra ha fatto conoscere nel mondo attraverso il Cinema e la sua voce accompagnata da grandi orchestre americane il mito di The Voice. Il Festival che si è appena concluso, anche quest’anno ha avuto enorme successo di pubblico e di critica.Il Festival si muove tra tanti sacrifici e difficoltà da nove anni. Il prossimo anno si festeggerà il decennale. In questa intervista Gianfilippo Geraci ci racconta il Festival insieme ad Antonio Licata. A loro va tutta la mia ammirazione e stima e faccio loro tanti auguri per il futuro per questa importante Rassegna fiore all’occhiello della Sicilia.
Quando e come nasce l’idea di organizzare un tributo a The Voice al grande Frank Sinatra?
Nasce ai 10 anni dalla morte di Frank Sinatra, dopo aver letto la conferma della sua origine lercarese, pensando che in una cittadina come Lercara, dove non c’è un monumento importante, dove si cercava di dare una identità turistica….ci è venuto in mente di creare un evento che poteva dare lustro ad un territorio intero, Frank Sinatra era sicuramente, per il mito che era e per l’alone di mistero sulle sue vere origini, un personaggio che sicuramente poteva smuovere cultori della buona musica e fan da tutto il mondo.
Quasi in silenzio frequento Lercara da oltre 30 anni ed ho visto molti cambiamenti che in un certo qual modo hanno spopolato la città, prima in estate vedevo più emigranti che venivano dal Belgio, più iniziative culturali e teatrali, poi c’è stato un calo inspiegabile. Che cosa è successo?
I tempi sono cambiati, prima ti facevi chilometri per andarti ad ascoltare un concerto o una rassegna culturale in genere, oggi ce l’hai a portata di mano, la tecnologia sta distruggendo il bello della cultura, l’aggregazione, scambiarsi opinioni, oggi tutto questo è fattibile con un clik, quindi i giovani entrano in una totale apatia culturale, mettici pure la situazione economica dei nostri comuni, e tutto questo porta ad avere meno attività di interesse culturale.
Il My Way Festival è giovane ha nove anni di vita. Potrebbe diventare un appuntamento internazionale se fosse realizzato a Lercara e in America?
Noi lo abbiamo pensato come un evento internazionale, fatto sia in America che a Lercara…. immaginati il flusso di Fans di Sinatra che potrebbe spostare in suo onore, nel mondo sono milioni.
Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato in questi anni?
La difficoltà in assoluto è il reperimento dei fondi per realizzare il nostro evento, e poi la totale insufficienza di attenzione da parte dei nostri enti che ci amministrano, e non parlo solo dell’amministrazione comunale, ma anche e principalmente della Regione, in questi anni abbiamo salito e sceso non so quante volte i vari assessorati, per far capire che un nome come Sinatra può dare lustro ad una Regione intera, ma abbiamo sempre trovato poca attenzione.
Come reagisce la popolazione siciliana a questo evento che di fatto è cresciuto moltissimo?
Oggi il MWF è conosciuto, specialmente nel mondo musicale, sia in Sicilia che fuori, lo vediamo ogni anno con le richieste di partecipazione al concorso canoro, le quali provengono da tutte le parti della Sicilia, ad oggi non siamo riusciti ad attrarre gente da lontano, uno perché serve denaro per un buon piano di marketing, e dove riusciamo a comunicare, magari non vengono per via delle strade poco viabili.
Comprendo le difficoltà della domanda ma una di queste serate potrebbe essere registrata da un canale della Rai per una diffusione nazionale o internazionale?
Quest’anno per la qualità degli artisti e la collaborazione con la fondazione The Brass Group, che ha fatto si che sul palco ci sia stata una big band, sicuramente era da riprendere, abbiamo avuto diversi contatti con produttori Rai, ma poi imbastire un evento per la televisione ci vuole molto tempo distolto hai nostri lavori, noi lo facciamo per pura passione e ci dedichiamo quel tempo necessario per dare un MWF sempre più di qualità.
Il nonno paterno di Frank Sinatra è stato il calzolaio Francesco Sinatra sposato con Rosa Saglimbeni emigranti oltreoceano nei primissimi anni del 900. Vogliamo parlare di questa storia?
Siamo alla fine del 1800, in piena crisi economica, la famiglia Sinatra si trasferisce a Palermo dove nasce Antonio Sinatra, papá di Frank, prima parte Francesco con due figli e dopo qualche anno Rosa raggiunge suo marito in America con Antonio, Papà di Frank, poi è storia conosciuta.
Lo storico lercarese Nicola Sangiorgio ha trovato dei documenti inoppugnabili sulle origini di Frank Sinatra. Di questa storia e della vita di Frank come tu sai si è occupato il Professore Francesco Meli dell’Università di Torino che ha scritto il primo saggio nel libro: “Merica Merica viaggio verso il nuovo mondo” curato da me Salvatore Ferlita e Giuseppe Calabrese per la parte musicale. Che cosa puoi aggiungere su questo tema?
L’America era un sogno, chi riusciva ad arrivarci, cercava con tutte le sue capacità di far diventare un sogno realtà, le opportunità erano tantissime, appunto Frank Sinatra rispecchia questo sogno americano.
Il vostro Festival riesce a richiamare turisti che scoprono anche i siti archeologici e storici di Lercara?
In questi anni abbiamo lavorato tantissimo per far affluire turisti nel periodo del Festival, specialmente da qualche anno riusciamo a riempire i posti letto disponibili a Lercara, ce ne vorrebbero molti di più, ma non riescono a vedere altro, perché i nostri siti archeologici e minerari sono poco fruibili.
Non tutti gli italiani conoscono la bellissima storia della canzone My Way grande cavallo di battaglia di Frank Sinatra. Esistono 200 versioni in venti lingue. Ebbene all’inizio era solo una canzone francese dal titolo: “Come d’abitude” cantata da Claude Francois, c’è anche una versione italiana di Andrea Lo Vecchio dal titolo: “Come sempre”. Ma è stata la memorabile interpretazione di Frank Sinatra a renderla celebre nel mondo, la leggenda racconta che la cantò per la prima volta di mala voglia per fare un piacere a Paul Anka. La prima incisione di questa canzone avvenne in uno studio di Los Angeles era il 30 dicembre del 1968. Conoscevi questa storia?
Conoscevo si questa storia, non per questo è il titolo del nostro Festival, a modo mio…a modo nostro pensiamo come resuscitare una terra come la nostra.
Che cosa rappresenta il jazz nella tua vita?
A 14 anni ho iniziato a studiare pianoforte al Conservatorio di Palermo per 6 anni, ho abbandonato perché la musica classica non mi dava soddisfazione, ascoltando principalmente blues ho iniziato da autodidatta ad improvvisare, poi ho conosciuto il mastro Riccardo Randisi che mi ha dato le prime basi del jazz, oggi ascolto esclusivamente questa musica, e vado alla ricerca di musicisti contemporanei, questo mi porta poi a fare le scelte artistiche per il nostro My Way Festival, quest’anno ho conosciuto Susanna Stivali, una delle voci più rappresentative nel panorama Jazz Italiano, e l’ho voluta al MWF..!
Il Festival My Way dedicato a Frank Sinatra che cosa ti ha dato?
Il MWF, oltre al mio lavoro…ormai fa parte della mia vita, quasi ogni giorno…ci si confronta con gli altri organizzatori, Antonio, Marianna, Gaetano, Pippo e Salvino, non posso non nominarli, siamo una squadra oramai ognuno con il suo compito ben preciso, ci si telefona, mi è venuta questa idea o quell’altra…
Poi ci si incontra… Fa parte veramente di noi, una cosa che mi ha dato l’opportunità di confrontarsi musicalmente con gli artisti che ogni anno vengono a suonare.
Quali novità prevedi per il decennale del My Way Festival?
Abbiamo già delle idee…sicuramente ci sarà un tributo a Frank con un artista internazionale…il resto ancora è una idea da trasformare.
Qual è il tuo rapporto con la musica in genere?
Ascolto la buona musica, quella fatta da artisti veri, oggi con questi talent la musica in Italia è un po’ decaduta, troppi talent dove ci sono dei finti musicisti, legati alla casa discografica.
Hai mai pensato di aprire un grande Museo su The Voice a Lercara Friddi?
Abbiamo aperto un museo nel 2011 intitolato ai siciliani d’America e a Frank Sinatra, chiedendo a chi ha oggetti appartenuti o non a Frank Sinatra a donarceli, nel 2015 una fan sfegatata di Frank ci ha donato la sua intera collezione di dischi, più di 250, tra incisioni originali degli anni 30 in bachelite e 33 giri tutto di Frank Sinatra.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Dare a Lercara Friddi un evento riconosciuto in tutto il mondo, mi piacerebbe che diventi il trampolino di lancio di nuovi talenti nella musica jazz, quale miglior posto al mondo per far questo? Dove nacquero le origini del grande The Voice…
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