Continua senza soste l’intensa attività operativa svolta dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle nell’ambito dell’Operazione “Mare Sicuro 2017”, volta ad assicurare la sicurezza delle attività estive che si svolgono sia a terra che a mare lungo il tratto di costa di giurisdizione, comprendente i Comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Realmonte, Siculiana, Montallegro, Cattolica Eraclea, Ribera e parte del comune di Sciacca, mediante una capillare attività di controllo lungo la fascia costiera e gli arenili di competenza mirata a verificare il rispetto dei vincoli posti a tutela della sicurezza di bagnanti e diportisti.
Nei giorni pregressi i militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle hanno effettuato numerosi controlli sia alle unità da diporto che agli stabilimenti balneari: a consuntivo dell’attività in parola sono stati sanzionati i proprietari di 6 unità da diporto per transito/sosta nella fascia di mare riservata alla balneazione. Nello specifico, il maggior numero di infrazioni è stato accertato presso le località dove si registra il maggior afflusso di unità da diporto, ovvero “Torre Salsa”, “Giallonardo” e “Capo Rossello (Cala Madonnina)”, quest’ultima zona tra l’altro particolarmente pericolosa a causa del rischio crolli del costone franoso già oggetto di specifica Ordinanza di interdizione emanata dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Porto Empedocle. Inoltre, il proprietario di uno stabilimento balneare di Seccagrande (Comune di Ribera) è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per l’occupazione abusiva di un’area demaniale marittima destinata al pubblico uso.
Si informa, altresì, che nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dei flussi migratori via mare, militari del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Porto Empedocle hanno svolto particolari indagini sui furti perpetrati a bordo delle unità navali utilizzate dai migranti per raggiungere la costa agrigentina. In particolare, le attività investigative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si sono concentrate sui furti dei motori fuoribordo installati su dette imbarcazioni che hanno consentito di individuare, e deferire alla competente Autorità Giudiziaria per furto aggravato, due soggetti di Porto Empedocle. Accertata l’asportazione illecita dei motori fuoribordo, sulla base degli indizi raccolti dagli agenti inquirenti, il Pubblico Ministero ha disposto l’effettuazione di apposita perquisizione domiciliare a carico dei soggetti sospettati del furto e ciò ha permesso di rintracciare, e porre sotto sequestro, i due motori marini oggetto del reato di cui all’articolo 624 del codice penale (furto), aggravato dalla circostanza che i natanti, e i motori di cui questi sono provvisti, sono stati impiegati per il reato di immigrazione clandestina.