Assenti giustificati i titolari di Farm Cultural Park, fuori sede per altri impegni precedenti, si è tenuta questa mattina nella sala consiliare del Comune di Favara la prevista riunione tra le Commissioni consiliari, i proprietari delle abitazioni ed i titolari di esercizi commerciali insistenti all’interno di cortile Bentivegna, il famoso “Curtigliu di Setti Curtiglia” così come conosciuto e ricordato anche in diverse poesie dialettali di poeti favaresi. Incontro voluto da Gero Castronovo che ha coinvolto gli altri colleghi consiglieri per sentire le ragioni di tutti gli attori coinvolti, a seguito della convenzione che il Comune di Favara dovrebbe stipulare con Farm sulla gestione di cortile Bentivegna con il previsto pagamento di biglietto per accedervi. Un fatto è subito emerso, ovvero il riconoscimento del grande valore di Farm e dei benfici che questa ha portato a Favara….. ma. Ci sono sempre dei ma!
“Noi proprietari riconosciamo il valore di Farm dal punto di vista culturale, artistico e commerciale ma non siamo sudditi e esigiamo il rispetto delle parti. Si devono garantire gli interessi di Farm ma anche il riconoscimento dei nostri diritti di proprietari di immobili che insistono in cortile Bentivegna”.
Questo il pensiero emerso subito e esplicitato dai diversi proprietari, alcuni dei quali di sono affidati legalmente a Giuseppe Di Miceli responsabile provinciale di Konsumer Italia. Nell’aula consiliare erano presenti una decina tra proprietari, residenti e titolari di attività commerciali. C’era chi, come alcune donne, vi abita stabilmente e chi vi ha una casa ma risiede fuori Favara e vi abita solo d’estate. Assente giustificata Farm i cui titolari, come dicevamo, hanno comunicato al presidente Castronovo di essere fuori sede per precedenti impegni ma che si impegnano ad essere presenti per un prossimo incontro.
I termini della contestata ipotesi di convenzione tra Comune e Farm sono stati così solo marginalmente esposti e accennati, con la discussione che si è focalizzata sul conflittuale rapporto, di cui in realtà prima non ne eravamo a conoscenza, tra Farm e proprietari degli altri immobili di cortile Bentivegna, sottolineando il valore del vecchio cortile di natura araba “sul mio documento di riconoscimento c’è scritto cortile Bentivegna e non certo Farm Cultural Park”.
L’avvocato Di Miceli ha ribadito che “Farm non è stata mai un problema e la disponibilità dei proprietari è stata sempre massima, ma adesso si sta andando oltre con istallazioni provvisorie che durano un anno, che limitano la libertà personale e occupano spazi privati e pubblici”. Di Miceli ha anche letto parte di una lettera fattagli pervenire da una delle proprietarie degli immobili di Sette cortili, precisamente dalla signora Messina che ha mosso querela e denuncia da cui poi è scaturita anche l’azione di sequestro delle strutture per cui è in corso anche un contenzioso amministrativo con il Comune, dove chiarisce la sua posizione e spiega le sue motivazioni. “Oltre agli interessi dei proprietari anche come associazione di consumatori in generale – ha precisato Di Miceli- lo schema di convenzione non ci convince per i termini e le modalità di pagamento per cui ci riserviamo di produrre ufficialmente le nostre controdeduzioni”.
La parola è passata quindi ai proprietari e residenti di cortile Bentivegna.
Calogero Calacione (proprietario): Il notaio fa e disfa secondo il suo piacimento senza chiedere permesso a noi. C’è una prevaricazione dei nostri diritti. Noi lo abbiamo accolto e siamo stati disponibili e consensienti, ma questo non autitizza a bloccare porte occupare spazio privato e pubblico, emettere musica ad alto volume per tutta la notte. Sette cortili è di tutti e non proprietà privata della Farm che è titolare solo di 3-4 immobili”.
Antonio Sciacca (proprietario): “Questo è lo storico Setti Curtiglia di cui Bartoli non è il padrone assoluto ma uno dei tanti proprietari. Il nostro è un condominio e si deve tenere conto delle esigenze di tutti. Farm è stata sempre accolta con benevolenza capendo che porta benessere ma c’è un limite, Bartoli si è preso “la mano con tutto il braccio”. Farm dice che è arte e cultura. Ma tavolini di bar che arte rappresentano?”.
Pietro Patti (commerciante): “dobbiamo riconoscere il valore di Farm e capire il grande beneficio che ha portato a Favara per questo deve essere sostenuta e aiutata con forme che però tutelino tutti: Farm, attività commerciali e proprietari. A me commerciante però mi deve tutelare e garantire il Comune e non può demandare ad un accordo che noi dobbiamo fare con Farm. Mi riferisco alle forme di accordo per il biglietto di l’accesso per gli avventori”.
Carmela Cipolla, (residente), ha messo in evidenza il problema delle attività extra, la diffusione musicale oltre limite di orario e di volume, il vociare della gente che ha tolto serenità e poi anche la spazzatura.
Matteo Fiorenza (commerciante): “i proprietari hanno ricevuto benefici da Farm e le case che prima non valevano niente ora invece sono state super rivalutate. Quindi dobbiamo dire grazie a Bartoli per quello che ha fatto. Tutta Favara deve dire grazie alla Farm e deve essere grata per il valore che ha portato e quindi deve aiutare anche economicamente la Farm. Credo, comunque, che il pagamento del biglietto non sia la giusta soluzione. Semmai facciamo una associazione Pro Farm con tutti i commercianti di tutta Favara che aiutano economicamente Farm, perché Farm ha portato e porta benefici a Favara. Grazie a Farm lavorano B&B e locali non solo dei 7 cortili ma della piazza e di tutta la città”.
Giovanni Sciabica (proprietario e titolare di attività commerciale): “è indubbio il valore di Farm e il beneficio che Favara ne ha tratto. Proprio per questo deve essere sostenuta e aiutata da tutti anche dall’Ente pubblico ma non credo che il pagamento sia la giusta e buona soluzione”.
Carmelo Sanfratello, capogruppo del M5S ha tenuto a precisare che la richiesta di istituire il pagamento per l’accesso ai Sette cortili e a Farmi viene direttamente dai responsabili dell’associazione. Cosa evidenziata anche sulla loro pagina facebook e in diversi interventi sui social network e concretizzatasi con la delibera di schema di convenzione formulata dalla Giunta.
Assenti come dicevamo i responsabili di Farm Cultural Park la seduta è stata per questo monca, in quanto non si è potuto sentire il loro pensiero e la loro posizione, ma comunque ugualmente interessante perché i cittadini proprietari e residenti e i titolari di attività commerciali che insistono sul cortile Bentivegna unitamente alla voce dell’Unione consumatori, hanno potuto esprimere il loro pensiero. Il tutto comunque è stato rimandato alla prossima riunione che il presidente Castronovo ha detto che si farà a breve concordando la presenza di Farm che ha dato la disponibilità.