Nel ruolo di protagonista in “A ciascuno il suo” di L. Sciascia, “I Malavoglia” di G. Verga e “L’ultima violenza” di G. Fava, assieme ad Umberto Spadaro, Tuccio Musumeci e Turi Ferro, ha ricevuto il premio A.G.I.S., come spettacoli più visti in Italia, rispettivamente negli anni, 1979,1982 e 1986.
Dal 1997 fino al 2004 è stato consigliere d’amministrazione del teatro stabile catanese.
Ha recitato come attore protagonista al Teatro Regionale di Messina nel 1999 nel “Candido” di L. Sciascia.
Nel 2000 è stato nominato Direttore artistico del Teatro Stabile “Al Massimo” di Palermo, incarico ricoperto fino al 2004.
Dal 2001 al 2003 ha insegnato Drammaturgia Mediterranea presso la scuola di recitazione del Teatro Biondo Stabile di Palermo.
Nel 2004 porta in tournè, con il Teatro del Molise lo spettacolo di L.Pirandello “Ma non è una cosa seria” assieme a Roberto Alpi e Paola Quattrini.
Nel 2006 assieme a Caterina Vertova nella “ Medea” di Euripide porta la tragedia nei più importanti teatri antichi italiani.
Nel 2007 e nel 2008 ha insegnato dizione e ha tenuto laboratori di recitazione presso l’Università Kore di Enna.
Nel 2010 con il Teatro stabile di Catania partecipa alla “La nave delle spose”di L. Sardo e con lo stesso teatro alla commedia “Foemina ridens” di P. Fava.
Con il teatro Bracati di Catania è stato protagonista nel “Pensaci Giacomino”nel “Tutto per bene” e nel “Berretto a sonagli” tutte e tre di Pirandello, nell”Annata ricca” di Martoglio e nel “Cavaliere Pidagna” di Capuana.
Ha curato regie teatrali e ha organizzato e promosso eventi culturali di rilevanza nazionale.
Ha ricevuto premi e riconoscimenti fra i più prestigiosi nel settore dello spettacolo.
– Più che passione, la mia è stata una scoperta. A scuola avevo un insegnante di lettere che quando mi interrogava, mi faceva dire la poesia o leggere un brano e poi dopo avermi messo otto sul registro, mi invitava a sedere” avete sentito” diceva ai miei compagni “non c’è bisogno di continuare, perché come ha detto la poesia io ho capito quello che voleva dire l’autore”. Ho scoperto allora quale fosse la mia passione. Resta inteso che con quel professore io non ho mai studiato l’italiano.
– Ricordo solo la incomparabile gioia che mii donava la smisurata incoscienza del mio essere fanciullo.
– Il ‘tutto’ condito con il ‘nulla’.
– Ho sempre pensato con convinzione al senso di responsabilità che se prendi la vita sul
serio, dopo un minuto e ventidue secondi ti devi sparare.
– Il dialetto è la prima lingua che si apprende, custodisce e trasmette più emozioni delle altre che conosci dopo.
– Solo ora che sta perdendo le foglie, mi rendo conto di quanto era bella e lussureggiante quella foresta in cui il mio albero è cresciuto.
Puoi commentare questa frase espressa da te sulla crisi del Teatro: “Il Teatro si può fare anche con un solo attore e con una sola sedia”, cosa intendi dire?
– Non basta essere pittori, musicisti, poeti, architetti, medici, avvocati, muratori, idraulici, attori ecc. ecc. Bisogna essere artisti, se lo sei, puoi fare un buco o un taglio sulla tela, recitare un verso, scrivere “Ed è subito sera” per diventare premio Nobel.
– E’ stato uno dei miei amici più cari, nella vita e nel teatro fu a dir poco straordinario. Assieme a Romano Bernardi fu lui a spingermi a fare l’attore. Mario Giusti portava gli occhiali spessi anzi …spessissimi, la vista non era il suo punto di forza, in estate quando andavamo a fare il bagno voleva che uno di noi restasse sul bagnasciuga, pur essendo un ottimo nuotatore arrivato al largo si fermava si rigirava e si dirigeva là dove io o altri facevamo segno con le mani di esserci. Una volta si rigirò nella direzione sbagliata scambiando la bandierina della rete dei pescatori per uno di noi, a furia di urlare siamo riusciti alla fine a riportarlo nella giusta direzione, se così non fosse stato, lo avremmo recuperato a Malta.
Che ricordo hai di Laura Antonelli, un’attrice che ha fatto sognare tutti gli italiani e che ha avuto una vita molto tormentata. Quando penso a questa donna penso com’è bugiardo e finto il mondo dello spettacolo, prima ti osannano e poi ti abbandonano senza cercarti più…
– Il cinema non è la mia passione, anzi, ho smesso quasi subito di farlo perché ho sempre pensato di non esserne all’altezza, ho preferito giocare con una carta, quella del teatro.
Ho un ricordo molto vago di Laura Antonelli e poi non è solo nel cinema che ti abbandonano se non interessi, credo che sia così in tutti i campi della vita, a meno che tu non sia un … raccomandato.
_. Ti rispondo con una mia poesia brevissima:
la porterò sulla torre a guardare l’isola
nel mare saraceno della Marza
e di cenere pervinca
nella pietra bianca di Casmene
con lei
farò l’amore per sempre.
A quanto pare tu non ami molto spostarti sei molto legato alla Sicilia, è così?
– E’ proprio così
– Bontà loro
– La crisi è della vita che conduciamo e siccome il teatro è la vita, in crisi c’è il teatro e non l’attore, l’unica crisi che vive l’attore è quella economica.
– Dovevamo partire con il treno per Roma, i biglietti di seconda classe erano già stati fatti, la sera prima ho telefonato informandolo che non potevo andare con lui perché vittima di una improvvisa ernia del disco, una colossale bugia, la risposta di Leo in perfetta dizione fu: “Sei un stronzo” da allora non ci siamo più sentiti ed io non mi sono mai pentito di non essere partito
– Pessimo, non lo amo, con il denaro vivo da separato in casa.
– Bisogna aprire la mente alla bellezza per dare un senso alla verità della vita, conoscere la verità è bello, anche se non sempre è utile farla conoscere.
– No
– Che qualcuno me la scriva! Non prendetemi sul serio!