Favara ha risposto con entusiasmo e generosità alle due Giornate Nazionali dedicate all’A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori Organi, Tessuti e Cellule) che quest’anno sono state indette dal Presidente della Repubblica per il 30 Settembre e il primo Ottobre. Gli Anthurium, fiori simbolo dell’Associazione, sono stati offerti ai numerosi cittadini che, dietro un piccolo contributo, li hanno portati ad abbellire un angolo della loro casa.
Gli angeli rossi, ovvero i Volontari della locale sezione “Nunzio Papa” dell’A.I.D.O. hanno espresso molta soddisfazione non solo per la grande affluenza ma anche per l’interesse dimostrato dai tanti che hanno voluto informazioni sul delicato tema della donazione degli organi che nel corso degli ultimi decenni ha permesso a migliaia di ammalati di poter riprendere una vita compromessa da patologie a volte disperate.
Vincenzo Vella, responsabile Aido cittadino e trapiantato, ci ha dichiarato che “Oggi viviamo un bel momento di risveglio delle coscienze e di una maggiore sensibilizzazione da parte dei legislatori. Di questo noi siciliani dobbiamo esserne fieri. Noi volontari e tutti gli operatori del sociale. Adesso dobbiamo dare speranza alle novemila persone che ogni anno rimangono in lista d’attesa, senza una risposta, i quali ci interpellano in modo silenzioso, ma forte. Non possiamo far finta di non sentire le loro richieste d’aiuto. Questo resta il nostro primario obiettivo”.
Alle due giornate di sensibilizzazione sono stati presenti i piccoli protagonisti della squadra di pattinaggio corsa “Asd Grifoni Concordia” che hanno stampato sulle loro maglie il logo dell’Aido. Accompagnati dalla giovane allenatrice Federica Messinese e dal Presidente Salvatore D’Oro, hanno voluto testimoniare la già collaudata e solidale collaborazione iniziata nel dicembre 2016.
Altro momento emozionante, la consegna di una tela a tutti i volontari dell’Aido da parte del pittore sordomuto Carmelo Casà.
Una maratona pesante, ma carica di grande impegno soprattutto nei momenti in cui dovevano fornirsi corrette informazioni su un argomento che deve essere affrontato con delicatezza e consapevolezza. E poco importa, come ci ha riferito Totò Urso, se ci sono stati diversi momenti di stanchezza dovuti alla consegna degli Anthurium, di gadget esplicativi, delle necessarie firme di convalida e di parecchie nuove adesioni.
Abbiamo osservato i loro volti stanchi, ma gli occhi, quelli si, sprizzavano la tipica gioia di chi, pur nella sofferenza, ha ricevuto un dono e lotta affinché tanti altri possano avere la stessa opportunità.
Vincenzo Vella, responsabile Aido cittadino e trapiantato, ci ha dichiarato che “Oggi viviamo un bel momento di risveglio delle coscienze e di una maggiore sensibilizzazione da parte dei legislatori. Di questo noi siciliani dobbiamo esserne fieri. Noi volontari e tutti gli operatori del sociale. Adesso dobbiamo dare speranza alle novemila persone che ogni anno rimangono in lista d’attesa, senza una risposta, i quali ci interpellano in modo silenzioso, ma forte. Non possiamo far finta di non sentire le loro richieste d’aiuto. Questo resta il nostro primario obiettivo”.
Alle due giornate di sensibilizzazione sono stati presenti i piccoli protagonisti della squadra di pattinaggio corsa “Asd Grifoni Concordia” che hanno stampato sulle loro maglie il logo dell’Aido. Accompagnati dalla giovane allenatrice Federica Messinese e dal Presidente Salvatore D’Oro, hanno voluto testimoniare la già collaudata e solidale collaborazione iniziata nel dicembre 2016.
Altro momento emozionante, la consegna di una tela a tutti i volontari dell’Aido da parte del pittore sordomuto Carmelo Casà.
Una maratona pesante, ma carica di grande impegno soprattutto nei momenti in cui dovevano fornirsi corrette informazioni su un argomento che deve essere affrontato con delicatezza e consapevolezza. E poco importa, come ci ha riferito Totò Urso, se ci sono stati diversi momenti di stanchezza dovuti alla consegna degli Anthurium, di gadget esplicativi, delle necessarie firme di convalida e di parecchie nuove adesioni.
Abbiamo osservato i loro volti stanchi, ma gli occhi, quelli si, sprizzavano la tipica gioia di chi, pur nella sofferenza, ha ricevuto un dono e lotta affinché tanti altri possano avere la stessa opportunità.