Speaker radiofonica, redattrice per testate giornalistiche, voiceover per agenzie nazionali e internazionali, voce di spot radio-televisivi per reti Rai e Mediaset, presentatrice di eventi regionali e nazionali, docente di comunicazione dizione. E’ risultata tra i 10 speaker più amati d’Italia nell’ambito di un concorso radiofonico indetto da Radio Rai.
“La radio è il mio più grande amore, è un flusso di suoni e di sensazioni di cui non potrei fare a meno e forgia tutte le mie esperienze”
Il mio interesse per l’arte e per la conoscenza nasce esattamente con me. In casa ho sempre respirato aria di erudizione e sapienza grazie ai miei genitori che ne sono stati fulgidi esponenti… mia madre è stata un’insegnante davvero brillante e creativa, oggi in pensione, particolarmente devota al mondo della scuola e alla formazione completa e rigorosa dei suoi alunni. Mio padre, scomparso prematuramente 20 anni fa, era un medico molto noto e apprezzato, coltivava numerose passioni: amava l’antiquariato, i libri, la musica, le opere d’arte ricercate, collezionava presepi da tutto il mondo.
Da bambina ero in nuce ciò che sono oggi: meticolosa, ordinata, sorridente, socievole, volitiva e ambiziosa.
Ho sempre amato studiare, leggere libri, scrivere poesie e lettere, disegnare, ascoltare musica, ballare e cantare (sapevo a memoria tutte le canzoni delle pubblicità televisive) e giocavo a condurre il “Maurizio Costanzo Show” nel salotto di casa, quel format mi piaceva parecchio perché lasciava molto spazio al talk, ovviamente i miei ospiti erano familiari e vicini di casa…
Non ricordo la prima parola, malgrado io abbia dei ricordi olfattivi e visivi straordinariamente vividi dell’epoca…
E’ certo che, da quando ho proferito la prima parola, ho decretato la fine del silenzio in casa mia!
Ho sempre avuto un certo fluire inarrestabile di pensieri e parole e di questo sono grata al Signore e alla mia famiglia. I miei genitori mi chiamavano “extraterrestre” perché dicevano che i miei discorsi erano più da intellettuale che da bambina. Sono stata sempre affascinata dallo studio, basti pensare che durante le scuole medie studiavo scienze dai libri dei miei fratelli iscritti in medicina! Per fortuna la radio mi ha salvata da chilometri di libri! Il mio primo giocattolo? Incredibile a dirsi, ma fu proprio un microfono, rigorosamente “hand made” lo realizzaì da sola con un po’ di ingegno e spirito di riciclaggio, assemblando un cilindro di cartone dipinto di giallo e una spugna per i piatti al posto della capsula, fu quello il mio primo radiomicrofono ed era bellissimo!
Secondo te i bambini di oggi sono felici?
Oggi, come ieri, i bambini sono il riflesso vero e spontaneo della società che li accoglie e li nutre. Nascere oggi non è semplice. Seppure i nostri nonni hanno vissuto i conflitti mondiali e la fame, i bimbi di oggi trovano crucialità non meno devastanti: terrorismo, distruzione ambientale, nichilismo, prevaricazione, violenza inaudita, alienazione, indifferenza, utilitarismo, carenze relazionali. Da poco tempo lavoro anche come insegnante e questo mi spinge ad analizzare la situazione dei bambini con profonda responsabilità e presa in carico. I bambini di oggi sono particolarmente brillanti, vulcanici, talentuosi e sorprendenti, spero che ciascuno di loro abbia un nido familiare e scolastico protetto, sicuro e pieno d’amore.
La radio per me è stata un’attitudine naturale, un modo di essere e di comunicare con gli altri e con me stessa.
Ho sempre amato in modo viscerale la musica, sin da piccola ogni mia attività è stata accompagnata da un sottofondo musicale: studiavo con la radio accesa, consapevole che il mio rendimento ne avrebbe giovato. La musica mi ha sempre accompagnata in ogni momento del giorno e della notte. Sono certa che essa sia la più grande forza che abbiamo, è un linguaggio universale straordinario, il più potente strumento di espressione e di benessere emotivo. Dal mio amore per la musica a quello per la radio, il passo è stato quasi spontaneo. Era il 13 Ottobre 1997 e stavo presentando uno dei miei primi spettacoli, un piccolo show parrocchiale, in occasione del compleanno di Padre Vincenzo Bruccoleri, un frate francescano favarese che mi ha insegnato l’etica del lavoro, il rispetto reciproco, l’arte di saper ascoltare gli altri. Si trattava di un piccolo spettacolo nel convento dei frati di Favara, luogo in cui sono cresciuta e che tutt’ora frequento come francescana secolare. A questa festicciola “conventuale” era presente anche un membro della storica emittente Radio Favara 101 che io non conoscevo, il giorno seguente, a sorpresa, mi chiamò invitandomi a condurre il GR, il notiziario radiofonico. Io sono cresciuta nella collina San Francesco perché frequentavo l’ambiente francescano, avevo sempre visto la porta di radio RF101, ma non avevo mai pensato di entrare a farne parte. Avevo solo 16 anni e ogni giorno, subito dopo la scuola, andavo a condurre il notiziario con grande entusiasmo, scoprendo attitudini e doti vocali assolutamente sconosciute prima di allora. L’inclinazione naturale però non basta, occorre tantissimo studio, esercizio, ricercatezza, personalità, unicità e stile.
Ci sono molte cose a cui tengo particolarmente, una di queste è la dizione corretta.
Io per fortuna, ho sempre avuto degli stimoli linguistici e fonetici corretti, dal momento che i miei genitori hanno sempre parlato un italiano accurato, epurato da inflessioni dialettali e cadenze. Mi rendo conto che l’ambiente in cui si cresce è determinante, ma oggi è possibile migliorare la propria dizione con corsi intensivi e molto efficaci, basta solo volerlo. La dizione è per me “eleganza verbale” e prescinde da una buona cultura, spesso infatti ci capita di sentire dottori, giornalisti o insegnanti che si esprimono in modo assolutamente fluido e forbito, ma con una dizione lacunosa… Oppure capita di sentire qualcuno che parla chiudendo tutte le vocali, pensando che basti per avere una buona dizione.
La dizione è fatta di regole, di eccezioni, di accenti, di studio e di tecniche che vanno acquisite col tempo e la pratica quotidiana, personalmente preferisco sentir parlare in dialetto (il nostro bellissimo, eloquente e prezioso dialetto, da custodire e tramandare) che un italiano forzato ed edulcorato. Da anni, collaboro con le più prestigiose accademie di canto e recitazione, dove insegno dizione e tecniche di comunicazione efficace, lezioni senza limiti di età e di livello, conseguendo sempre risultati gratificanti. Ho assistito con stupore e incredulità a cambiamenti radicali e quasi miracolosi di ragazzi che, da insicuri e timorosi nel parlare, hanno acquisito sicurezza di sé e disinibizione, grazie allo studio attento e meticoloso della dizione. Nella vita, nessuno ti regala niente, io lavoro sempre con massimo impegno e dedizione, non smetto mai di leggere, approfondire e studiare.
Ho vissuto a Roma per lavorare nel mondo della Radio, il mio amore più grande. Attualmente, lavoro con tutto il mondo come voce italiana per spot, corporate video per i brands internazionali più rinomati, conduco servizi giornalistici, interviste, rubriche e programmi radiofonici grazie a Intervoice Over, la più grande agenzia di voci a livello internazionale, con cui collaboro da cinque anni. Sono stati loro a selezionarmi, dopo il concorso con Radio Rai nel 2013. Non escludo comunque future trasferte nella capitale per lavori da svolgere in loco, d’altronde io non mi fermo mai.
Lavorare con la voce è un privilegio. Richiede tantissimo impegno, spiccate doti interpretative, di recitazione, immedesimazione ed empatia con ciò che si narra. Talvolta non mi limito solo a interpretare, ma sono anche autrice dei testi che leggo, questo mi permette di sentire il testo con un senso di appartenenza maggiore e mi rende tutto più semplice, anche perché amo scrivere. Negli anni ho registrato moltissimi progetti audio-visivi, come voce fuori campo per spot radio-televisivi (trasmessi anche dalle reti Mediaset e RAI), ho curato il doppiaggio di televendite straniere, video aziendali, servizi televisivi, audiolibri, biografie, documentari importanti e addirittura preghiere. La difficoltà più grande è l’evidente versatilità vocale che lavori così diversi necessitano, la voce è uno strumento e dunque deve essere sempre educato, protetto e ben accordato!
La vita senza difficoltà che vita è? Gli ostacoli, le asperità, gli spigoli si trovano ogni giorno, ovunque. La stessa buona educazione, delle volte è un ostacolo. Col tempo ho imparato che essere rispettosa, umile ed educata non sempre basta, occorre anche imparare bene a farsi rispettare, non permettere a nessuno di toglierci l’entusiasmo, la motivazione, la produttività. Da piccola piangevo per ogni piccolo graffio, oggi ho imparato a prendere le distanze dalle persone malevoli e piene di negatività. Rispetto tutti, ma il mio cuore è solo per chi sa accoglierlo.
Entro in contatto con moltissime persone ogni giorno, tra scuola, radio e presentazioni varie… per fortuna ho incontrato poche donne competitive sulla mia strada, molte altre le trovo assolutamente sincere, affettuose e per nulla agguerrite, anzi felici dei successi altrui. Io per indole non mi sento in competizione, non mi va di essere turbata e in lotta, voglio vivere serenamente, ciò non toglie che alcune donne invece abbiano scelto di amareggiarsi ogni giorno e di vivere male. L’unica sfida che avverto davvero è quella con me stessa, m’impegno ogni giorno per dare sempre il meglio e il massimo. Sicuramente in percentuale, gli uomini per loro natura riescono a essere più solidali, riuscendo a lavorare fianco a fianco senza sgomitare. Il genere femminile però è talmente vasto e variegato che non mi sento di generalizzare, sono convinta che aldilà della sterile gelosia e invidia che talvolta ci etichettano, spesso, sia a casa che a lavoro, sappiamo mostrare alcune doti uniche che ci rendono eccezionali e insostituibili!
In generale non amo le donne che ostentano volgarità (anche solo con lo sguardo), che cercano di apparire e mettersi in mostra, che mancano di femminilità o che sono dipendenti da “selfie compulsivo”.
La società contemporanea enfatizza la visibilità, l’egocentrismo, il solipsismo esasperato. I social media da un lato favoriscono contatti, dall’altro creano barriere emotive e relazionali. Sicuramente queste nuove tendenze egocentriche sono sintomo inequivocabile di una realtà fragile e carente di buoni esempi.
Gli uomini sono l’altra metà del progetto di Dio e per questo fondamentali nel Suo disegno. La grandezza del genere umano è data dalla complementarietà e interdipendenza positiva tra uomini e donne. Noi siamo insostituibili per loro e loro lo sono per noi. Ci sono competenze e abilità prettamente maschili senza le quali, da sole, non potremmo cavarcela. Gli uomini veri, quelli che usano solo la forza intellettuale e l’equilibrio emotivo, sono pieni di pregi. Così come sono stati concepiti nella Genesi, sono l’immagine stessa di Dio, sono bellezza, coraggio, dolcezza, protezione. In Maurizio, mio marito, ho trovato queste doti, auguro a tutte le donne la stessa benedizione.
Sì, con un certo orgoglio regionale, la mia voce ha anche rappresentato la Sicilia in occasione dell’Expo.
Ho registrato un documentario dedicato alla meravigliosa mandorla di Sicilia e a tutti i piatti gastronomici e dolciari preparati con questa materia prima d’eccellenza, è stato un lavoro commissionato per conto dell’Assessorato al Turismo e alla Promozione del Territorio della Regione Sicilia. Sono particolarmente onorata di aver contribuito, con la mia voce, alla promozione dei prodotti e delle bellezze della mia terra. La Sicilia è piena di perle preziose, culla di personalità e menti eccellenti, patrimonio inestimabile di arte, storia, musica, tradizioni, cultura, risorse eno-gastronomiche uniche. Più giri il mondo, più torni a casa con questa consapevolezza nel cuore.
E’ stata un’avventura bellissima che ho vissuto con stupore ed entusiasmo nel 2013! Mi sono trovata in finale del più importante concorso radiofonico italiano per voci nuove, sbaragliando migliaia di concorrenti e colleghi del magico mondo radiofonico.
Un’occasione di lancio unica, promossa dalla Radio per antonomasia, la madre di tutte le radio, che mi ha permesso di mettermi alla prova in un contesto di respiro nazionale e di altissima professionalità. La mia voce è stata ascoltata e valutata da noti speakers, giornalisti e conduttori tv e, tra migliaia di aspiranti, sono giunta in finale presentando un servizio audio sul Giardino della Kolymbetra di Agrigento. Il tema del concorso, infatti, era la promozione turistica di un sito d’interesse geografico, ovviamente ho scelto un gioiello della mia terra e mi ha portato molto bene! Il concorso poi è stato vinto da una voce maschile ma, come capita spesso in questi casi la mia buona sorte non si è mai fermata! Da lì sono nate per me tantissime occasioni lavorative di pregio per radio e tv nazionali e addirittura internazionali, con l’inaspettata proposta lavorativa di Intervoice, la più grande agenzia di voci internazionale. La cosa più sorprendente però è stato il vortice inarrestabile di affetto e stima che mi è giunto da ogni parte del mondo!! Non solo amici e conoscenti, ma anche un fiume d’italiani all’estero che dalla Germania, dal Belgio, dalla Francia, dall’America e dall’Irlanda mi hanno contattata via Facebook per comunicarmi tutto il loro sostegno. Ho capito di essere molto amata e spero di meritarmi tutto l’amore che ricevo da allora.
La bellezza è un concetto ampio…non è solo perfezione o connotazione estetica, ma è soprattutto armonia, finezza, carisma, fascino intellettuale, delicatezza, sensibilità, semplicità. Il mio ideale è certamente mia madre che con la sua raffinatezza e verve, incarna per me tutte le declinazioni di bellezza. La radio punta tutto sull’appeal della tua voce, ma sui palchi se sei anche gradevole il pubblico certamente apprezza…
Credo fermamente che per salvare il mondo non servano persone belle, ma belle persone…
Invoco la bellezza di anime limpide, giuste, sagge, leali, altruiste, coraggiose, capaci di raddrizzare le storture del nostro tempo, di purificare menti perverse. Abbiamo bisogno di una svolta, di personalità eroiche e non di personaggi, di relazioni vere non di chat, di concretezza non virtualità, di abbracci non di emoticons. Forse Dostoevskij intendeva proprio questo…
Con la serenità di chi è felice di offrire un contributo artistico nella propria terra, senza il timore di proiettarmi verso orizzonti più ampi… del resto oggi con la tecnologia nulla è lontano. Alla fine di ogni spettacolo la gente mi si avvicina sempre in modo amorevole e generoso gratificando il mio modo di essere e di lavorare, questo approccio, così amichevole e familiare, è tipico della bella gente del sud!
Mi piace il cinema, ma purtroppo ho sempre meno tempo per andarci. Prediligo i film drammatici e le commedie, quando scelgo di vedere un film non ho mezze misure, o piango o rido…
Il lavoro di doppiaggio mi impone di possedere doti di interpretazione notevoli, devo saper cogliere il tono giusto e l’essenza del testo che leggo, per trasmettere emozioni e produrre un lavoro efficace. Riuscire a interpretare sentimenti e pensieri con la voce, non implica però che io sappia recitare in un film, ecco perché attore e doppiatore sono due mestieri ben distinti, ma non pongo limiti alla provvidenza…
Il libro “La parola è seme” di Umberto Castagna, biografia ufficiale del beato fra Gabriele Allegra, una personalità carismatica, una spiritualità devota e pura che sto studiando in preparazione ad un evento a lui dedicato che presenterò, insieme a Maurizio Fallea, a Messina fine mese di Settembre. Frate Minore Francescano sulla strada della santità, chiamato anche “Apostolo della Parola di Dio in Oriente” per il suo instancabile e arduo lavoro di traduzione della Bibbia in cinese, un uomo semplice e al contempo esemplare.
Alcuni uomini non sempre capiscono il nostro essere multitasking: una donna non fa una cosa alla volta, ma cerca di sfruttare ogni attimo della sua giornata in modo produttivo, senza mostrare mai segni di stanchezza e di resa. Noi donne lavoriamo sempre, con la testa, le braccia e il cuore.
E’ il paradosso più grande del nostro tempo: nuove e travolgenti modalità di connessione ci travolgono, ma difficilmente riusciamo a stabilire un contatto reale con chi ci sta accanto, siamo sfuggenti, distratti, il tempo ci assilla e ci divora, stiamo più tempo sul web che a parlare con i nostri cari. A volte penso veramente che la rivoluzione della modernità, ci condurrà all’involuzione e all’isolamento se continueremo a fondare amicizie e relazioni esclusivamente sui social. I new media sono assolutamente straordinari e permettono modalità di interazioni innovative e inimmaginabili, annullando distanze e barriere, ma ogni mezzo va utilizzato con sobrietà e ratio, allo schermo e alla tastiera occorre affiancare incontri, sguardi, scambi linguistici, pensieri, abbracci ed empatiche intese. Il vero progresso si raggiunge nell’interazione di menti e sentimenti.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Spero vivamente di mantenere sempre questa energia, motivazione e intraprendenza che ho oggi. Sono un’inguaribile stakanovista, lavoro senza sosta giorno e notte, analizzo, leggo, rifletto, ascolto musica, creo, scrivo, mi metto in gioco, mi lascio ispirare dalle emozioni, attingo linfa vitale dalle persone carismatiche che incontro, cerco di crescere e imparare qualcosa ogni giorno dai traguardi e dalle delusioni inevitabili della vita. Negli anni ho vissuto esperienze professionali uniche e non posso che esserne entusiasta: ho condotto eventi di pregio, ho portato la mia voce in giro per il mondo, ho intervistato i più grandi cantanti, attori, intellettuali sia nazionali che internazionali, con la radio ho raccontato storie e sentimenti, trasmesso pensieri, valori ed emozioni. Lavoro nella comunicazione a tutto tondo: dalla carta stampata al Web, dalla radio alla tv, presenziando eventi straordinari come il Festival di Sanremo e Oscia’, in qualità di inviata.
Di certo continuerò a mettere tutto il mio cuore in ogni nuova avventura in cui mi cimento, in ogni sfida che intraprendo, unitamente alla costanza e allo studio, puntando a conseguire risultati ambiziosi che mi soddisfano e mi gratificano, d’altronde si sa “Per aspera ad astra”!