Giuseppe Maurizio Piscopo
Marco Savatteri è un Autore Compositore e Regista teatrale. Dottore con laurea magistrale in Lettere moderne è presidente dell’Associazione Eva Duarte, compagnia teatrale che ha rappresentato spettacoli in Italia, Germania, Brasile e Usa.
Nel 2012 ha fondato La Casa del Musical, produzione di spettacoli e scuola di teatro in Agrigento che forma giovani talenti con un programma didattico professionale full time, ma anche Associazione culturale che cura eventi internazionali come il Mandorlo in fiore 2017.
Savatteri ha suonato il pianoforte e composto musica per eventi DeG, Thun, Tip tap, Show, Ceimars, e per diversi spettacoli teatrali in Italia.
E’ Autore, tra gli altri, dei Musical Macbeth (Teatro Sistina Roma), Cleopatra (concerto musicale presso Teatro Pirandello, Agrigento),The Dreamboat (tour estero), Principesse e Principi ( per Azienda Thun), L’uomo la vespa e la virtù, Una mano sul ventre, Camicette bianche.
Savatteri è Autore e Regista delle Tragedie il Riflesso di Andromaca, il Riflesso di Antigone, il Riflesso di Ippolito, il Riflesso di Agave, rappresentate a Palazzolo Acreide, al Teatro Pirandello, alla Valle dei templi di Agrigento e premiate al Festival di Palazzolo Acreide a Siracusa.
Nell’ottobre 2016 il suo spettacolo: Camicette bianche ha aperto al Teatro Antico di Taormina il prestigioso” Taormina Culture of excellence” con repliche in tutta la Sicilia, fra cui Messina, Catania, Siracusa, Mazara del Vallo, Agrigento e Brolo.
Premi e riconoscimenti:
I primi riconoscimenti e moltissima rassegna stampa arrivano all’età di 16 anni quando Savatteri mette in scena un musical con 54 attori e musicisti dal vivo dal titolo:”Il suo popolo la chiamava Evita”: Premio Giuffrida, Martoglio, Sipario d’oro etc… varie interviste e programmi locali si interessano a questo giovanissimo artista che tenta, che produce uno spettacolo molto intenso e complicato pur non avendo esperienza. Anni dopo firma la regia di spettacoli premiati dall’Inda per il dramma antico: Premio Fuochi Prometeo e Premio Cento stelle nel 2014.
Successivamente riceve nel 2016 il Premio Archimede a Siracusa per la creatività; nel 2017 i Premi Karkinos e premio Lions Award a Catania.
E’ Autore del primo libretto italiano del musical Evita di Webber e Rice andato in onda nel 2015 con prima al teatro Ariston di Sanremo, poi in tour nazionale.
Savatteri insegna Musical in diverse scuole italiane, tra cui l’Accademia Internazionale del Musical ed è giurato e docente presso il Master Village musiclab di E.Capasso, docente esperto in decine di progetti di Teatro in diverse scuole e istituti siciliani.
Nel 2017 cura la regia del 72 Festival del Mandorlo in fiore di Agrigento e inventa, produce e dirige il Villaggio di Natale; dirige il 150 anniversario della nascita di Luigi Pirandello per il Miur, curando al Teatro Pirandello il concorso: Uno Nessuno Centomila con 150 studenti concorrenti di tutto il mondo.
Per il Festival: La Strada degli Scrittori nella primavera del 2017 scrive e dirige le cene letterarie: A cena con Pirandello, Camilleri, Sciascia e Tomasi di Lampedusa nei loro luoghi natali; un format di spettacolo e cultura originale che ha riscontrato grande successo.
Firma la regia di Omaggio a Domenico Modugno, in cartellone al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, con in scena un’orchestra sinfonica e, tra gli altri Antonella Ruggiero, Lello Analfino e Francesco Buzzurro.
Scrive e dirige il Mito della Sicilia in 7 minuti per la rassegna Meravigliosa Brolo con Roberto Giacobbo di Voyager.
In televisione è stato responsabile figurazioni speciali per il film: Donne di Camilleri( RaiUno episodio Beatrice).
Nel 2012 ha fondato La Casa del Musical, produzione di spettacoli e scuola di teatro in Agrigento che forma giovani talenti con un programma didattico professionale full time, ma anche Associazione culturale che cura eventi internazionali come il Mandorlo in fiore 2017.
Savatteri ha suonato il pianoforte e composto musica per eventi DeG, Thun, Tip tap, Show, Ceimars, e per diversi spettacoli teatrali in Italia.
E’ Autore, tra gli altri, dei Musical Macbeth (Teatro Sistina Roma), Cleopatra (concerto musicale presso Teatro Pirandello, Agrigento),The Dreamboat (tour estero), Principesse e Principi ( per Azienda Thun), L’uomo la vespa e la virtù, Una mano sul ventre, Camicette bianche.
Savatteri è Autore e Regista delle Tragedie il Riflesso di Andromaca, il Riflesso di Antigone, il Riflesso di Ippolito, il Riflesso di Agave, rappresentate a Palazzolo Acreide, al Teatro Pirandello, alla Valle dei templi di Agrigento e premiate al Festival di Palazzolo Acreide a Siracusa.
Nell’ottobre 2016 il suo spettacolo: Camicette bianche ha aperto al Teatro Antico di Taormina il prestigioso” Taormina Culture of excellence” con repliche in tutta la Sicilia, fra cui Messina, Catania, Siracusa, Mazara del Vallo, Agrigento e Brolo.
Premi e riconoscimenti:
I primi riconoscimenti e moltissima rassegna stampa arrivano all’età di 16 anni quando Savatteri mette in scena un musical con 54 attori e musicisti dal vivo dal titolo:”Il suo popolo la chiamava Evita”: Premio Giuffrida, Martoglio, Sipario d’oro etc… varie interviste e programmi locali si interessano a questo giovanissimo artista che tenta, che produce uno spettacolo molto intenso e complicato pur non avendo esperienza. Anni dopo firma la regia di spettacoli premiati dall’Inda per il dramma antico: Premio Fuochi Prometeo e Premio Cento stelle nel 2014.
Successivamente riceve nel 2016 il Premio Archimede a Siracusa per la creatività; nel 2017 i Premi Karkinos e premio Lions Award a Catania.
E’ Autore del primo libretto italiano del musical Evita di Webber e Rice andato in onda nel 2015 con prima al teatro Ariston di Sanremo, poi in tour nazionale.
Savatteri insegna Musical in diverse scuole italiane, tra cui l’Accademia Internazionale del Musical ed è giurato e docente presso il Master Village musiclab di E.Capasso, docente esperto in decine di progetti di Teatro in diverse scuole e istituti siciliani.
Nel 2017 cura la regia del 72 Festival del Mandorlo in fiore di Agrigento e inventa, produce e dirige il Villaggio di Natale; dirige il 150 anniversario della nascita di Luigi Pirandello per il Miur, curando al Teatro Pirandello il concorso: Uno Nessuno Centomila con 150 studenti concorrenti di tutto il mondo.
Per il Festival: La Strada degli Scrittori nella primavera del 2017 scrive e dirige le cene letterarie: A cena con Pirandello, Camilleri, Sciascia e Tomasi di Lampedusa nei loro luoghi natali; un format di spettacolo e cultura originale che ha riscontrato grande successo.
Firma la regia di Omaggio a Domenico Modugno, in cartellone al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, con in scena un’orchestra sinfonica e, tra gli altri Antonella Ruggiero, Lello Analfino e Francesco Buzzurro.
Scrive e dirige il Mito della Sicilia in 7 minuti per la rassegna Meravigliosa Brolo con Roberto Giacobbo di Voyager.
In televisione è stato responsabile figurazioni speciali per il film: Donne di Camilleri( RaiUno episodio Beatrice).
Quando nasce la tua passione per la Musica?
Ero piccolo, molto piccolo. I miei genitori mi regalarono una pianola che suonava un brano pre – registrato. Io giocavo a far finta di suonare quel brano.
Poi grazie ai cartoni animati della Walt Disney ho iniziato a riprodurre al pianoforte e ad orecchio le canzoni delle colonna sonore. Non mi sono più fermato e ho fatto del pianoforte il mio migliore amico: ma da autodidatta, perché purtroppo a causa del mio carattere impaziente e proprio perché da piccolo suonavo ad orecchio e non riuscivo a sopportare il (talvolta giusto) metodo dei maestri di musica, non ho studiato in modo “ortodosso”. Uno dei miei rimpianti…
Poi grazie ai cartoni animati della Walt Disney ho iniziato a riprodurre al pianoforte e ad orecchio le canzoni delle colonna sonore. Non mi sono più fermato e ho fatto del pianoforte il mio migliore amico: ma da autodidatta, perché purtroppo a causa del mio carattere impaziente e proprio perché da piccolo suonavo ad orecchio e non riuscivo a sopportare il (talvolta giusto) metodo dei maestri di musica, non ho studiato in modo “ortodosso”. Uno dei miei rimpianti…
Puoi commentare questo pensiero:-“Gli Artisti spesso intuiscono il senso dei tempi”…
Spesso sintetizzano il senso dei tempi e lo raccontano nell’arte. A volte lo sublimano, a volte ne cambiano il corso. Io mi diverto a interrogarlo e qualche volta, quando perdo i riferimenti, mi tormento.
Nicola Piovani ha scritto un libro tratto da una frase del regista Federico Fellini: “La musica è pericolosa”, che ne pensi in merito?
Se tutti i pericoli fossero come la musica, io sarei il più temerario e impavido di tutti.
Scherzi a parte: la musica secondo Piovani è pericolosa nel senso di potentissima, poiché spesso sa arrivare là dove le parole non riescono. Chiaramente ne condivido il significato.
Scherzi a parte: la musica secondo Piovani è pericolosa nel senso di potentissima, poiché spesso sa arrivare là dove le parole non riescono. Chiaramente ne condivido il significato.
Come eri da bambino, ricordi il primo giorno di scuola, il maestro, i compagni, la prima parola, l’atmosfera che si viveva allora ad Agrigento?
Ero molto estroverso, fin troppo. Ma ero anche immerso nel mio mondo e mi sentivo pieno, così riuscivo a stare da solo e bene con me stesso a lungo (oggi morirei dopo un giorno)… da piccolo avevo l’ossessione per gli animali e per le piante: casa mia era uno zoo. Ai miei genitori non chiedevo giocattoli ma voliere, acquari e sale parto per i pesci più delicati.
Poi a 14 anni, ho chiesto loro in regalo un pianoforte digitale. Ed ho cominciato un nuovo entusiasmante viaggio.
Poi a 14 anni, ho chiesto loro in regalo un pianoforte digitale. Ed ho cominciato un nuovo entusiasmante viaggio.
Sei considerato un “Enfant prodige” poiché a soli 14 anni hai fondato la Compagnia “Eva Duarte” e poi La Casa del Musical, ne vogliamo parlare?
Grazie per l’eufemismo. Ammetto che l’energia e la follia di quegli anni oggi non sarei in grado di farla rivivere. Ho fondato una compagnia amatoriale di 54 giovani folli come me senza avere una struttura pubblica o privata che ci sponsorizzasse; senza adulti a farci da mentori, senza esperienza: e non ho scelto Grease come spettacolo ma un musical drammatico in inglese, che suonammo dal vivo al Teatro Pirandello.
Come vive un Artista ad Agrigento?
Io amo Agrigento. E sto bene. E realizzo quasi tutto ciò che desidero.
Ma ho dovuto creare le condizioni. E Le assicuro che ho lavorato molto, moltissimo per questo.
Ma ho dovuto creare le condizioni. E Le assicuro che ho lavorato molto, moltissimo per questo.
Che cosa sono per te Musica e Teatro?
La mia più bella malattia. Mi hanno infettato sin da piccolo e stravolto la vita; spesso sacrificandola. Però Musica e Teatro sono stati via di fuga e ancora di salvezza nei momenti più bui.
Come si compone un brano, da dove inizi, in quali momenti della tua vita, della giornata. Da dove trai ispirazione e di quanto tempo hai bisogno per comporre?
Per i “selvaggi” come me, coloro che non vengono da una formazione accademica, le istruzioni d’uso per comporre un brano, scrivere un testo o pensare una regia
non sono facilmente ascrivibili ad un metodo.
L’unica mio regola è credere in ciò che si scrive senza farlo scadere in un mero esercizio di stile. Sicuramente però, dopo una fase di entusiasmo per l’intuizione, per l’ispirazione, per la materia scritta “di getto”, comincia un lavoro razionale e spesso lucido di tecnica e stile, ragionamento e ripensamento.
Non tutto ciò che ho scritto ha seguito lo stesso iter.
Ma tutto ciò che ho scritto mantiene per me una possibile verità che mi smuove.
non sono facilmente ascrivibili ad un metodo.
L’unica mio regola è credere in ciò che si scrive senza farlo scadere in un mero esercizio di stile. Sicuramente però, dopo una fase di entusiasmo per l’intuizione, per l’ispirazione, per la materia scritta “di getto”, comincia un lavoro razionale e spesso lucido di tecnica e stile, ragionamento e ripensamento.
Non tutto ciò che ho scritto ha seguito lo stesso iter.
Ma tutto ciò che ho scritto mantiene per me una possibile verità che mi smuove.
In te rimane molto presente l’infanzia della tua vita e la musica dei cartoni di Walt Disney; che cosa rappresentano oggi che sei adulto?
Un punto di riferimento, una lezione di estetica, drammaturgia, musica, orchestrazioni, testi e adattamenti di elevatissima qualità artistica. L’epoca d’oro dei classici di animazione Disney mi emoziona ancora; ricordo di aver preso un 30 e lode in filologia romanza facendo un parallelismo tra l’antagonista in alcune opere letterarie e i “cattivi” Disney: così carichi di introspezione psicologica e scolpiti in una drammaturgia saldissima, colorati poi da una musica perfetta.
Tutto è nato dopo aver visto il musical Evita, ne vuoi parlare?
Evita? Tutto è nato grazie a quel musical, è vero.
Questa favola di inizio 2000 la conoscono in tanti nella mia città.
Se dovessi mai, per assurdo, vincere un riconoscimento internazionale prestigioso, ad Agrigento continuerebbero a dirmi: tu sei quello di Evita!! Quanto era bello Evita!
Io sorrido e mi interrogo…!
Confesso però che sono abbastanza invidioso e geloso di quel giovanissimo Marco Savatteri che ha diretto questo Evita a 16 anni.
In effetti a distanza di tempo ammetto di aver compiuto una follia unica. Fu la mia scuola più grande.
Successivamente scrissi una versione italiana del libretto che è stata riconosciuta come la prima versione ufficiale del Musical Evita in lingua italiana dagli autori inglesi.
Oggi lo ricordo come il grande primo amore… tanti capelli fa!
Questa favola di inizio 2000 la conoscono in tanti nella mia città.
Se dovessi mai, per assurdo, vincere un riconoscimento internazionale prestigioso, ad Agrigento continuerebbero a dirmi: tu sei quello di Evita!! Quanto era bello Evita!
Io sorrido e mi interrogo…!
Confesso però che sono abbastanza invidioso e geloso di quel giovanissimo Marco Savatteri che ha diretto questo Evita a 16 anni.
In effetti a distanza di tempo ammetto di aver compiuto una follia unica. Fu la mia scuola più grande.
Successivamente scrissi una versione italiana del libretto che è stata riconosciuta come la prima versione ufficiale del Musical Evita in lingua italiana dagli autori inglesi.
Oggi lo ricordo come il grande primo amore… tanti capelli fa!
Cosa è per te il Musical?
Se fatto bene, una bellissima opportunità per esprimere la totalità e universalità dell’arte.
Hai lavorato con gli stilisti Dolce e Gabbana che organizzano le cose in grande e sono molto esigenti, com’è andata con loro?
Ho partecipato a diversi eventi, uno dei quali a Venezia per un ballo in maschera.
Ho suonato il pianoforte vestito da Casanova. Grande divertimento e… lusso!
Quanto a loro: sono dei grandi professionisti. Ricordo con grande ammirazione Domenico Dolce, soprattutto.
Sfilata autunno 2015, Milano: lui entra e decide di spostare il “mio” pianoforte e dice:
“Ragazzi aiutatemi!” Ha continuato a spostare oggetti per ore pur avendo a disposizione decine di assistenti; e ha sorriso tutto il tempo.
Ho suonato il pianoforte vestito da Casanova. Grande divertimento e… lusso!
Quanto a loro: sono dei grandi professionisti. Ricordo con grande ammirazione Domenico Dolce, soprattutto.
Sfilata autunno 2015, Milano: lui entra e decide di spostare il “mio” pianoforte e dice:
“Ragazzi aiutatemi!” Ha continuato a spostare oggetti per ore pur avendo a disposizione decine di assistenti; e ha sorriso tutto il tempo.
Tu sei anche un regista, dove hai studiato in che cosa ti sei specializzato esattamente?
Ho studiato Letteratura con indirizzo musica e spettacolo alla Sapienza di Roma e, nella laura magistrale, Letteratura e Critica Letteraria. Ho viaggiato tanto per esplorare il musical a Londra e New York. Ma soprattutto ho fatto molto lavoro in sala prove. Ed immagino, e sogno, tanto.
Che cos’è per te la bellezza nella musica e come la rappresenti?
La bellezza nella musica per me vive nel contrasto, nel conflitto, nel movimento e poi nel silenzio.
La musica vibra e fa vibrare. Dunque eccita la materia e lo spirito. Questa energia è vita. E la vita è bellezza. Bellezza espressa nella grande diversità che la musica sa esprimere e far coesistere.
La musica vibra e fa vibrare. Dunque eccita la materia e lo spirito. Questa energia è vita. E la vita è bellezza. Bellezza espressa nella grande diversità che la musica sa esprimere e far coesistere.
Cosa è Camicette bianche? Questo spettacolo che hai rappresentato e continui a portare in giro in Sicilia, ma non solo?
Camicette bianche celebra il ricordo dei nostri emigrati attraverso un musical originale.Arricchitosi dell’ispirazione del libro Camicette Bianche di Ester Rizzo e prendendone anche il titolo, questo spettacolo diventa un pretesto per unire al tema attuale dell’emigrazione il racconto del drammatico episodio dell’incendio che avvenne nella fabbrica Triangle di New York il 25 marzo 1911.
Attualmente lo spettacolo è attivo con repliche in tutta la Sicilia mentre è in fase di definizione un ritorno all’estero (qualche anno fa eravamo stai in Brasile, New York e in Germania).
“Camicette bianche” racchiude e ci svela storie, lettere e documenti originali del tempo, ed attraverso le musiche della tradizione italiana leggera, lirica e popolare, adattate in una veste drammaturgica nuova e teatrale, diventa voce dei sentimenti dei personaggi narrati.
Ed i personaggi sono proprio loro: gli emigranti. Così, in questo viaggio oltreoceano, su una nave piena di sogni e speranze, c’è anche lei, con la sua storia: Clotilde Terranova, una ragazza di quindici anni che, giunta in America, trova lavoro in una fabbrica di camicette bianche a New York.
Poi, il 25 marzo del 1911, il drammatico incendio che ebbe forte eco sociale e garantì qualche diritto in più ai lavoratori, diventa inesorabile epilogo del musical.
Un musical forte e suggestivo, che unisce, come un filo di spago legato alla valigia di cartone, le vite dei nostri italiani emigrati con quelle degli immigrati di oggi.
Attualmente lo spettacolo è attivo con repliche in tutta la Sicilia mentre è in fase di definizione un ritorno all’estero (qualche anno fa eravamo stai in Brasile, New York e in Germania).
“Camicette bianche” racchiude e ci svela storie, lettere e documenti originali del tempo, ed attraverso le musiche della tradizione italiana leggera, lirica e popolare, adattate in una veste drammaturgica nuova e teatrale, diventa voce dei sentimenti dei personaggi narrati.
Ed i personaggi sono proprio loro: gli emigranti. Così, in questo viaggio oltreoceano, su una nave piena di sogni e speranze, c’è anche lei, con la sua storia: Clotilde Terranova, una ragazza di quindici anni che, giunta in America, trova lavoro in una fabbrica di camicette bianche a New York.
Poi, il 25 marzo del 1911, il drammatico incendio che ebbe forte eco sociale e garantì qualche diritto in più ai lavoratori, diventa inesorabile epilogo del musical.
Un musical forte e suggestivo, che unisce, come un filo di spago legato alla valigia di cartone, le vite dei nostri italiani emigrati con quelle degli immigrati di oggi.
Io sono innamorato di questo lavoro. Devo molto alla missione di Ester Rizzo, e ad Alfredo Lo faro che lo ha distribuito in luoghi magnifici, quali il teatro antico di Taormina, e lo scoglio di Brolo, ma anche Siracusa e Messina…
Un grande scrittore russo ha scritto: La bellezza salverà il mondo ed io aggiungo e anche l’Arte! Qual è il tuo parere in proposito?
Io sono meno ottimista al momento. Penso che la bellezza e l’arte siano un sicuro rifugio dal mondo…
Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?
Amo molto i Musical ovviamente, ma non solo: piango letteralmente quando ascolto Battisti; mi ispiro moltissimo con la musica dei Sigur Ros; in macchina ascolto molto i gruppi Storici come i Beatles e i Queen. Più che per i compositori però, resto un ammiratore dei brani composti. Quindi solitamente mi “fisso” con un brano e lo ascolto in modo ossessivo; quando sono sazio, vado oltre.
Cosa stai preparando in questo momento e quali sono i suoi progetti per il futuro?
Sul fronte della Casa del Musical mi sto preparando ad un anno molto intenso ed entusiasmante: sto infatti concretizzando un progetto di alta formazione artistica chiamato Campus della Casa del Musical. Il campus prevede l’assegnazione di borse di studio a talenti provenienti da tutta la Sicilia ( ma anche da altre città come Roma), ai quali sarà permesso di studiare in modo intensivo musical e teatro con speciali cattedre su Pirandello, il teatro Classico greco e Shakespeare.
Ad oggi sono state assegnate 15 borse di studio e il Campus è già partito nel modo migliore. A questi ragazzi la Casa del Musical ha fornito anche l’alloggio e l’assistenza per il trasferimento ad Agrigento.
Ad oggi sono state assegnate 15 borse di studio e il Campus è già partito nel modo migliore. A questi ragazzi la Casa del Musical ha fornito anche l’alloggio e l’assistenza per il trasferimento ad Agrigento.
Sul fronte personale, oltre alla collaborazione con il Grande produttore Alfredo Lo Faro, a cui devo moltissimo, e grazie al quale sto realizzando moltissimi sogni artistici, sono poi impegnato in progetti che riguardano la Francia e che vedranno la luce in primavera; mentre su Agrigento sto lavorando alla realizzazione di un format teatrale che ho testato la scorsa estate al Tempio di Giunone e che verrà proposto dal Parco Archeologico della Valle dei templi la prossima estate: si chiama infatti “Al passo coi templi”.
Il 12 e 13 maggio invece sarò al fianco del poliedrico Gaetano Aronica in uno spettacolo in cartellone al Teatro Pirandello: Luna Pazza. Questa bellissima opportunità, che Aronica mi ha concesso, mi entusiasma moltissimo, e sarà un grande nuovo pretesto di arricchimento personale.