L’abolizione delle Province è legge, è ormai realtà. La Sicilia è la prima Regione d’Italia ad entrare in azione con la forbice. E l’Ars lo ha fatto operando nel “giardino accanto”, dal qual fino a ieri raccoglieva i frutti. Una prova di forza, di coraggio e, ad di là delle posizioni, comunque nuova e rivoluzionaria agli occhi del Paese. Ma il taglio, evidentemente traumatico, non si assorbe facilmente in 24 ore. Anche perché non tutti sono d’accordo, non tutti condividono l’intervento normativo varato ieri sera dall’Ars su input del governatore Crocetta.
L'Urps, guidato da Giovanni Avanti, si dice pronto alla battaglia. E anche il presidente della Provincia regionale di Agrigento annuncia la sua disponibilità ad andare fino in fondo a questa partita.
Presidente D’Orsi in quale direzione vi state muovendo?
“Per noi la legge approvata a sala d’Ercole è incostituzionale. Presenteremo, come Unione Regionale delle Province Siciliane, una memoria al Commissario dello Stato perché la norma viola alcuni principi”
Quali sono i dubbi?
“Ci sono alcune domande che pretendono delle risposte. Che fine faranno i precari, il personale, gli immobili di proprietà dell’ente. Il nostro avanzo di amministrazione, frutto di una gestione oculata ed equilibrata, ad esempio, che direzione prenderà? Ed ancora , le strade, le scuole: a chi saranno attribuite queste competenze?”
Secondo lei allora in quale direzione si sarebbe dovuto andare?
“A nostro avviso sarebbe stato più responsabile ed opportuno riempire ancora più di contenuti le Province e operare dei tagli semmai sul numero degli assessori e dei consiglieri e sul fronte della spesa istituzionale, legata alle indennità, al gettone di presenza e ai rimborsi. O accorpare la Province secondo i criteri e i parametri che erano stati indicati dal governo nazionale”. (ndr quella di Agrigento si sarebbe salvata).
Crocetta parla di un risparmio che si aggirerebbe sui 100 milioni di euro
“Il presidente della Regione non sa fare i calcoli. Le spese istituzionali non possono mai raggiungere quella cifra. Nella maniera più assoluta”.
Nel computo sono inseriti i costi che verranno meno con la conseguente soppressione delle società partecipate
“Da noi, senza rullo di tamburi e senza lo squillo di trombe, le partecipate non ci sono piùda tempo, Penso ad esempio all’Apea, all’Aavt. Questi tagli sotto la mia amministrazione sono avvenuti già da tempo. Per cui……..”
C’è chi, come il sindaco di Agrigento, ha esultato, ha parlato di vittoria?
“Lui pensi ad esultare quando farà qualcosa di positivo per la città. Perché fino a questo momento, per i risultati raggiunti dalla sua amministrazione, ad essere soppresso dovrebbe essere il Comune di Agrigento, soprattutto peri debiti lasciati in giro”.
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Abolizione delle Province, l'Urps non ci sta D'Orsi: legge incostituzionale e ci opporremo
By joseph.zambito3 Minuti di lettura