La chiave di volta in qualsiasi Ente o famiglia sono le finanze, dalle quali tutto dipende.
Prima di ogni azioni si mettono le mani in tasca e si contano i soldi. Personalmente non conosco alcuna eccezione a questa regola. Con l’approvazione del bilancio l’ente comune verifica le entrate e le uscite, pareggiandole.
Il Comune di Favara doveva entro 90 giorni dall’insediamento dei commissari, che curano il dissesto, approvare il bilancio. Nel mese di Agosto la giunta di Anna Alba ha trasmesso la proposta ai Revisori dei conti, questi ultimi circa 20 giorni fa hanno rispedito all’amministrazione lo strumento finanziario rilevando alcune incongruenze. La Giunta ha apportato le modifiche e ha rinviato il documento ai Revisori, documento al momento in fase di valutazione.
Il percorso prevede, dopo aver ottenuto il parere del Collegio dei revisori, la verifica della commissione comunale e l’inserimento nell’ordine del giorno dell’assise cittadina per l’approvazione. Il bilancio approvato deve essere, infine, trasmesso al Ministero degli Interni che farà le opportune valutazioni. Con la valutazione positiva si chiude l’iter del bilancio, in caso negativo, cioè se il Ministero non approva, la proposta torna, con i rilievi della commissione ministeriale al Comune, che dovrà ripercorrere la strada per definire il bilancio. Pauroso! Intanto, senza il bilancio, non si riesce ad amministrare neppure l’ordinario.
E’ una situazione, a dir poco, infelice. Lo è di più, buttando lo sguardo sulle entrate comunali che non aumentano, attraverso la lotta all’evasione. Pagano, oggi come in passato, i cittadini virtuosi, non pagano i furbi. Su questo particolare argomento mi piacerebbe essere smentito dall’assessore Maida. Un piacere sicuramente condiviso dalla cittadinanza, che ha creduto e ancora vuole credere nel cambiamento, ma senza soldi non si cantano messe, recita un proverbio, saggezza di popolo.
Siamo fermi al palo e non è cosa gradita a nessuno.