Si sono guadagnati sul campo la loro visibilità nella precedente amministrazione comunale, affrontando con buonsenso e la dovuta preparazione le varie problematiche cittadine. Lo hanno fatto ognuno separatamente dall’altro e si sono portati a casa l’apprezzamento dell’opinione pubblica. Sono, comunque, rimasti divisi.
Adesso, stanno provando a mettere insieme le energie per costruire un laboratorio politico capace di dare impulso alla politica locale. Lo possono fare perché non si tratta del solito “raduno” di ex trombati della politica alla ricerca di nuovi spazi.
Non sono autorizzato a fare i nomi e non li farò, ma non ho, nello stesso tempo, resistito a dare la notizia della nascita di un nuovo strumento capace di rappresentare al meglio le aspettative dei favaresi e i migliori percorsi per le soluzioni attese.
Sulla non mirata speculazione politica, basta e avanza sottolineare che il “gruppo” non si forma alla vigilia delle elezioni, ma che abbia valutato l’interesse a dare il loro contributo in un momento certamente in salita per la città.
Del resto, non è pensabile in una città che vuole migliorarsi essere semplicemente spettatori dell’attività dell’amministrazione comunale. Siamo tutti chiamati, ognuno per il ruolo che esercita e le proprie capacità, a dare un contributo costruttivo.
Nel caso specifico, la scelta di stare insieme li rafforza e li rende maggiormente incisivi.
L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha promosso la partecipazione cittadina, il gruppo è pronto a offrire il suo contributo. Nessuno vuole fare la guerra a nessuno, ma è palese che non si può continuare a girarsi i pollici, mentre non si registra alcuna correzione di rotta nell’amministrazione della città.