“Mi è sembrato di rivedere scene della vecchia politica” questa è la riflessione dell’avvocato Linda Bellomo sull’incontro di ieri dell’Ati.
Inizio dalle parole della Bellomo per dare immediata la sintesi di un incontro dei sindaci che ha deluso le aspettative delle associazioni a difesa dell’acqua pubblica.
E’ la rabbia a fare la differenza, in pratica, sembrerebbe che i sindaci non abbiano la stessa rabbia dei cittadini ben rappresentati dalle associazioni ché semplici cittadini sono. E che da ieri sera, proprio per aver assistito a scene della vecchia politica, non si fidano più o si fidano molto meno dell’Ati. Di questo passo, abbiamo capito tutti che forse tra 200 anni si risolverà la problematica, tra incarichi, pareri legali, ricorsi, controricorsi, Tribunale, Tar, Cga, Cassazione, andata e ritorno. Intanto, l’acqua è costosa e il servizio è inadeguato, mentre i sindaci e le amministrazioni comunali si succedono e il tempo passa e si perde a danno del popolo. Ogni tanto mi piace ritornare sulla parola “popolo” ormai in disuso e sostituita con “gente” perché è meno cruento dire fotto la gente, rispetto a dire fotto il “popolo” allo stesso modo di dire fotto mio zio piuttosto di fotto il fratello di mia madre. Sembra una parentela più lontana. E’ fratello di mia madre, quasi non mi appartiene e sto meglio con la mia coscienza.
Ci salvano le associazioni, faro acceso sulla politica e il loro giudizio sulle scelte di ieri fatte dall’Ati è assolutamente negativo. Ovviamente, non si può fare di tutte le erbe un fascio, perché di sindaci che si fanno pienamente carico delle sofferenze della gente ce ne sono. Ieri, Margherita Ruvolo è stata una di questi.
“Ieri – a parlare è Gaetano Milioti del Coordinamento Titano – si è svolta la prevista assemblea dell’Ati Idrico di Agrigento. All’ordine del giorno vi era tra l’ altro l’approvazione della proposta di designare un tecnico di provata competenza ed esperienza che effettuasse le audit agli impianti di depurazione, a partire da quelli già da anni sequestrati dalla Magistratura.
Ora è accaduto quello che noi paventavamo e cioè hanno proposto e deliberato di stipulare una convenzione con l’Università per avvalersi dei Tecnici e dei Docenti universitari per l’effettuazione di queste audit. Al Coordinamento ciò non piace. Non ci soddisfa.
Il Coordinamento aveva chiesto che la scelta fosse operata in una rosa di tre nominativi che lo stesso Coordinamento aveva indicato. Ma perché? Molto semplice la risposta: In primavera eravamo stati già beffati da una commissione di quattro super tecnici nominati dall’ Assessorato all’Energia che dopo aver effettuato i loro controlli aveva sentenziato che nessun addebito si poteva muovere all’operato del Gestore. Ma come abbiamo oltre una decina di depuratori sequestrati dalla Magistratura e non vi è nulla da segnalare?
Non è un mistero per nessuno che le istituzioni a livello europeo, a livello statale, a livello regionale sono dichiaratamente per la gestione privata del servizio. Speravamo che almeno i sindaci si rendessero conto del disagio, della sofferenza dei propri concittadini e cogliessero positivamente le nostre richieste. Non è stato così. Hanno preferito delegare all’ Università questo compito. Allora, se fino ad adesso abbiamo sussurrato all’ Ati le nostre richieste, vorrà dire che adesso saremo costretti a “gridarglielo” per farglielo sentire meglio. Inoltre ci assumiamo il compito di spiegare loro che oltre alla possibile denuncia per omissione di atti di ufficio, rischiano un coinvolgimento diretto da parte della Magistratura che li chiami e li inchiodi alle loro responsabilità , rispetto alle indagini di natura ambientale e non solo sui depuratori sequestrati. Il Coordinamento Titano c’è e continuerà ad esserci per la tutela della salute dei cittadini e dell’Ambiente”.
Tutto è sotto gli occhi di tutti, ma è come se non esistesse se un tecnico non lo attesta, sarà così fin quando la folla non si trasforma in popolo che reclama i propri sacrosanti diritti ad iniziare da quello dell’acqua chiave di volta per liberarci dei problemi mai risolti dell’Isola.