“Sarà nato vecchio”
Conosco Giuseppe Arnone da tantissimi anni. Mi piaceva ascoltarlo nei suoi comizi per il contatto diretto che riusciva a concretizzare con il pubblico. Erano gli anni fine ottanta e i comizi erano il vero e l’unico strumento di confronto dei politici.
Il comizio è il confronto diretto, la pesatura al netto della preparazione politica del candidato, senza il filtro delle riprese registrate, viste e riviste prima di mandarle in onda e senza comunicati stampa. Senza trucco e senza inganno, ti trovi sul palco con il microfono e devi tenere la gente inchiodata ad ascoltarti, se non sei bravo in pochi minuti resteranno a farti compagnia i tuoi parenti e tuoi amici.
Altri tempi, siamo alla fine degli anni ottanta e in quelle occasioni ricordo ancora il mio stupore, quando alla fine di un suo intervento gli chiesi la sua età. “Ho diciassette anni” mi rispose, pensai “sarà nato vecchio”. L’ho pensato perché già da tempo l’avevo visto occupare gli spazi della Democrazia Cristiana, del quale partito credo facesse parte della segreteria regionale giovanile. Molto preparato in rapporto alla giovane età. Nel tempo, personalmente lontano dalle dinamiche della Balena Bianca, mi ha stupito ancora di più il mancato o il non pieno utilizzo da parte della Dc di un giovane con una forte vocazione politica. Vocazione che lo ha spinto a continuare da solo malgrado tutto e tutti.
Oggi, Peppe Arnone con la tifoseria della sua Favara e delle città vicine è in corsa per la Camera dei Deputati nella ripartizione estera Europa con Forza Italia nella lista “Salvini-Berlusconi-Meloni”.
Il metodo è quello di sempre. “Sto girando personalmente – ci dice – sia le grandi città capitali d’Europa che i piccoli paesini dove mi sono stati segnalati da amici e conoscenti le comunità di connazionali emigrati .. voglio conoscerli uno ad uno e ci sto riuscendo”.
Lo aiuta la notevole esperienza nel confronto diretto e la sua, dicevamo, significativa vocazione per la politica.
A proposito di esperienza “di campagne elettorali – continua Giuseppe Arnone – durante la mia carriera politica ne ho fatte, ma è la prima volta che mi candido in Europa, siamo tutti bravi a leggere i numeri sui giornali e che ogni anno dall’Italia emigrano migliaia di persone, ma a vederli veramente si rimane stupefatti di quanti siano , una sensazione indescrivibile”.
Intanto, incontrarli tutti non è facile. “La maggiore difficoltà è la distanza, quando ho iniziato a girare l’Europa mi sono fissato un obbiettivo, era quelli di incontrare quanti più connazionali possibile, però posso ritenermi fortunato, ho amici veri sparsi in vari paesi e mi stanno aiutando ad accorciare le distanze. Sto battendo in lungo e largo l’Europa sono stato in Germania e adesso sono in Svizzera, le prossime tappe sono quelle di Lyone in Francia alla “casa degli italiani” poi mi sposterò a Rive de Giere Grenoble e la Fontaine per poi far tappa a Parigi”.
Incontrare tutti direttamente è impossibile, ma i social aiutano. “Grazie ai social rendo pubbliche le mie iniziative i miei spostamenti e incontri, tutti possono seguirmi su Fb, Twitter e Istgram, gli italiani che incontro chiedono solo i loro diritti, che a volte gli sono stati tolti o ridimensionati, qualora sarò eletto , la mia sarà la loro voce , io sarò il portavoce degli italiani in Europa”.
Una delle caratteristiche di Giuseppe Arnone è la simpatia che mette nei rapporti umani. Uno che cerca il saluto dell’altro e all’altro mostra disponibilità anche agli avversari politici. Adesso si trova con Berlusconi e Salvini, campioni del contrasto politico, seppure alleati. “Siamo in un periodo storico in cui i partiti politici hanno avuto un calo drastico, tutti i partiti frammentati, l’alleanza è stata fondamentale per creare una nuova forza politica capace di governare stabilmente per i prossimi anni il governo portato sull’orlo del baratro. Il mio programma elettorale lo trovate sul mio sito www.giuseppearnone.eu comunque in primo piano la riapertura è il potenziamento della rete consolare, poi mi lotterò sul fronte pensioni e tasse”.
I nostri emigrati meritano grande rispetto ad iniziare da parte di chi è rimasto in Italia. Un rispetto che si sono conquistati sul campo fin dall’inizio del fenomeno migratorio. Meritano la migliore tutela e il migliore riconoscimento da parte della Stato italiano, salvato il passato con le loro rimesse finanziarie, che, specie, nel Meridione sono state il volano dell’economia del territorio. Ancora oggi lo fanno e concorrono a formare l’orgoglio nazionale con la presenza di nostre eccellenze all’estero, in tutti i settori.
A questi Giuseppe Arnone chiede il voto “perché – conclude – è il candidato “del popolo per il popolo”, spero che dalla mia campagna elettorale emerga la mia semplicità ed umiltà, sono il candidato che sta girando le piazze e sta in mezzo alla gente, che stringe la mano alle persone che incontra e con i quali manterrà i rapporti qualsiasi sarà il domani”.