Piazza Mazzini a Favara, in un angolo in prossimità dell’Ufficio tecnico comunale, “convivono” malamente un albero e una segnaletica stradale.
In realtà trascina malamente la sua presenza la segnaletica che sembra subire la supremazia dell’albero. Per starci si è piegato, si è arrangiato.
Intanto, potrebbe metaforicamente rappresentare il rapporto tra i cittadini e l’Ente comune. Ovviamente i cittadini si rappresentano nel segnale stradale piegato e arrangiato e il Comune nella “prepotenza” dell’albero. Una sorta di monumento dedicato ai favaresi che i visitatori difficilmente comprenderebbero. Penserebbero piuttosto ad un’opera figlia del vandalismo. Ed, invece, è figlio della tecnica pensata e applicata. Il paletto ha dimensioni stabilite dalle norme, di spazio ce n’è poco e allora per rispettare le une e l’altro hanno piegato la segnaletica.
Ovviamente, è un’ipotesi, ché è difficile capire le reali motivazioni che hanno portato a compimento l’opera d’arte. Favara, comunque, è sempre di più.
In una rappresentazione favarese della Livella di Totò, quell’albero sembrerebbe dire al segnale stradale: “Da Voi vorrei saper, vile carogna,
con quale ardire e come avete osato di farvi seppellir, per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!”