Marco Zambuto e Sasà Manganella hanno recentemente fatto la loro passerella sulla questione dei confini tra Agrigento e Favara, annunciando il raggiunto accordo per la nuova definizione dei confini tra le due città. Per Zambuto si è trattato, per il particolare genere di spettacolo, della terza replica, la prima per Manganella.
Si iniziò la “trattiva” con sindaco Aldo Piazza e poi con Marco Zambuto, mentre dalla parte favarese primo è stato Lorenzo Airò, secondo Vetro, terzo Russello e adesso Manganella.
Si è abbondantemente superato un decennio da quando fu costituita la prima commissione consiliare per definire i nuovi confini tra le due città, ma già tre anni prima partiva la “crociata”.
Malgrado il susseguirsi di infinite riunioni, oggi, dall’attività del passato, ereditiamo solamente inganno politico.
Sono circa 400 le famiglie che, pur abitando a Favara, sono residenti in territorio di Agrigento.
Immobili realizzati con grandi sacrifici e con “l’aiuto” istituzionale del “mura e futtitinni”, interi quartieri e parecchie contrade con una situazione che non regge più, lasciati nel più totale abbandono in un territorio considerato una sorta di striscia di Gaza.
Le contrade Piana Ramalia, Saraceno, Portella e a seguire zone immerse nel contesto “dell’abusivo urbanizzato” come ne risultano le vie Progresso, Sergente Alauria, Regione Siciliana, Ugo La Malfa e tante altre strade che aspettano di essere amministrate.
Stavolta, sarà la volta buona? La risposta è affidata al tempo, un dei galantuomini coinvolti nella vicenda.