Seduta produttiva del Consiglio comunale che, ieri sera, ha approvato tre interessanti punti inseriti nell’ordine del giorno.
I lavori si sono iniziati con il prelievo dell’argomento riguardante il Piano di rientro per il debito con l’Ato Gesa, attraverso il ricorso al prestito regionale.
Il Piano di rientro inizialmente previsto in venti anni, recentemente è stato imposto in dieci anni.
Tradotto in soldini, ogni anno e per dieci anni il Comune, inteso come l’insieme dei contribuenti virtuosi, deve farsi carico di onorare il pagamento di 760mila euro. Una cifra importante, sproporzionata rispetto alle scarse entrate e all’attuale difficile situazione delle casse comunali.
Fatto, dicevamo, il prelievo del punto si è assistito all’intervento del consigliere Gaetano Caramazza, che ha chiesto la presenza in aula del dirigente alle Finanze e dei Revisori del conto.
Intervento, a prima vista, più da opposizione che da maggioranza. Tanto da essersi guadagnato in campo la disapprovazione dell’assessore Castronovo, mentre il sindaco, parente, osservava il “religioso” silenzio.
In realtà, il dottore Caramazza, che ha dato parere favorevole al punto, voleva meglio chiarire l’iter del prestito e fissare alcuni paletti, almeno sul parziale rientro delle somme pagate all’Ato Gesa.
In particolare, la Regione verserà direttamente all’Ato Gesa, trattenendo per se le quote sui trasferimenti regionali al Comune, ma quest’ultimo deve intimare all’Ato di recuperare il dovuto attraverso il recupero sulle utenze morose e la lotta all’evasione.
Recupero che si stima già abbastanza contenuto, capace, comunque, di dare un minimo d’ossigeno alle finanze comunali.
E’ una situazione drammatica, arrivata, forse, a binario morto, che Gaetano Caramazza ha voluto chiarire nel dettaglio ai colleghi consiglieri e alla città.
Un falso allarme, il dottore Caramazza è nella maggioranza, chi, invece, sembra avere abbandonato le proprie posizioni è il Pdl, o una sua parte, che, ieri sera, ha offerto una abbondante dimostrazione al cambiamento di rotta. Si va verso Manganella.
L’altro punto approvato è la proposta denominata “adotta un’aiuola” che “prevede – ci dice l’assessore Emanuele Vita – la possibilità di dare in adozione le aiuole, rotonde, spartitraffico ed altri spazi destinati a verde pubblico.
Tale iniziativa, che riprende e semplifica notevolmente una delibera di giunta del 2010, è reputata di fondamentale importanza per una riqualificazione delle aree di Favara destinate al verde pubblico, senza gravare in nessun modo sulle casse Comunali. Inoltre tale iniziativa è finalizzata anche ad aumentare il senso civico dei cittadini Favaresi e tentare di sviluppare maggiormente il senso di partecipazione dei cittadini verso il bene comune.
A tali cittadini, con attività commerciali, imprese, associazioni, rivolgo l’invito, se interessati, a recarsi presso l’ufficio “verde pubblico” del comune di Favara, sito in Piazza Mazzini. La piu grande soddisfazione, oltre la fiducia mostrata dai consiglieri, è stata la presenza di giovani all’interno dell’aula consiliare”.
L’ultimo punto trattato è stato il dispositivo contro la corruzione, poi la seduta si è rinviata al prossimo 12 aprile.
2 commenti
Direttore cosa intende quando dice che il pdl ha abbandonato le sue posizioni o una sua parte?
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Semplicemente, quello che si legge nel pezzo. Se in futuro ci saranno, ed io sono convinto che ci saranno, altri particolari sarò il primo a scriverle.
Con stima
Franco Pullara
Caro Direttore io devo dire che la posizione di Fallea a me è piaciuta molto. Secondo me Antonio, persona preparata può aiutare molto Manganella, proprio come ha fatto ieri. In un momento difficile come questo la gente di responsabilitá deve dare una mano a risolvere le questioni non a complicarle. Bravo Fallea e gli altri del Pdl.