Arriva la “replica” non proprio ufficiale da parte di Girgenti acque ma il riferimento è espressamente contenuto nel comunicato dell’azienda che gestisce il servizio idrico e precisamente nel sottolineare: “In relazione alla notizia giornalistica, comparsa online in questi giorni”.
In buona sostanza Girgenti acque, avrebbe letto la notizia e la ha verificata inviando, immediatamente, i suoi tecnici sul posto. Intervento ineccepibile per l’immediatezza e per l’esaustivo comunicato che in seguito riportiamo, ma che nello stesso tempo genera un vero e proprio rebus. Diciamo subito che dalla verifica tecnica è accertata una perdita della condotta delle acque piovane, rete gestita dal Comune e non da Girgenti acque.
Ora torniamo al nostro rebus. Nell’ormai lontano mese di Novembre scorso, alcuni cittadini, preoccupati dall’improvvisa apertura di una profonda buca sulla strada, hanno chiamato la polizia municipale. I Vigili, a loro volta, hanno chiamato Girgenti acque e transennato il tratto di strada. Sul fatto che il Comune abbia informato Girgenti acque, ne abbiamo avuto conferma dal dirigente dell’Ufficio tecnico comunale. Unica novità da Novembre ad oggi è la verifica tecnica disposta da Girgenti acque dopo il nostro articolo di giorno 5 Marzo.
Domanda: se non ne avesse parlato SiciliaOnPress, tutto sarebbe rimasto immutato nel secoli? Sembrerebbe proprio di si. E non lo diciamo per incensarci, ma per sottolineare metodi sbagliati che ci fanno vivere male, anzi malissimo.
Il Comune non può limitarsi a transennare e fare la comunicazione di servizio a Girgenti acque, deve seguire tutto il processo fino alla completa riparazione dell’emergenza.
L’intervento di Girgenti acque, dicevamo, è stato immediato a seguito della denuncia giornalista, riteniamo che sarebbe stato lo stesso se effettivamente il Comune avesse messo in campo le dovute formalità. Intanto, sarebbe opportuno da parte dell’Amministrazione comunale chiarire fin nei particolari cosa è accaduto e cosa intende fare in riferimento all’accertamento dell’azienda che gestisce il servizio idrico integrato. Girgenti acque lo ha già fatto e bisogna dargliene il merito.
“In relazione alla notizia giornalistica – scrive Girgenti acque – comparsa online in questi giorni, che denuncia un presunto sversamento fognario nella via Giovanni XXIII del comune di Favara, responsabile della creazione di un’ampia voragine nella strada, si rappresenta che i nostri tecnici, recatisi sui luoghi, hanno potuto constatare che il cedimento stradale è da imputare inconfutabilmente alla rottura del collettore di raccolta delle acque meteoriche e, pertanto, nessuna responsabilità può essere attribuita allo scrivente Gestore né per il lamentato sversamento di acque bianche, che si manifesta, ovviamente, solo in concomitanza di precipitazioni atmosferiche, né per la rottura del corpo stradale, causata, verosimilmente, dall’impeto delle acque piovane che fuoriescono dal guasto presente nel collettore.
Si rileva, a tal proposito, che la gestione delle acque bianche risulta in maniera esclusiva in capo al comune di Favara, così come, conseguentemente, in capo al comune di Favara rimane la esecuzione di tutti gli interventi necessari per porre rimedio ad eventuali danni provocati dalle acque bianche convogliate all’interno dei collettori che le trasportano.
Nello specifico, il sopralluogo effettuato, ha consentito di rilevare lungo la via Giovanni XXIII la presenza di due collettori, realizzati con tubazioni di materiale diverso, uno per il convogliamento delle acque nere (in polietilene) ed uno per il convogliamento delle acque meteoriche (cemento vibrocompresso).
contrario, durante gli accertamenti eseguiti sono state riscontrate le perfette condizioni di esercizio dl collettore delle acque reflue.
Per le superiori considerazioni, si ribadisce l’assoluta estraneità della Girgenti Acque S.p.A. nei confronti della sopra descritta problematica che interessa la via Giovanni XXIII”.
Chiaro e lampante, ma la voragine c’è sempre, adesso dovrebbe con la stessa sollecitudine rispondere l’Amministrazione, non a noi, per carità, ma ai cittadini che da oltre quattro mesi attendono risposte.