Fede, riti e tradizioni. Raffadali vive intensamente e profondamente le celebrazioni legate alla Pasqua. Il primo importante appuntamento è nella serata di oggi, Giovedì Santo, con una funzione davvero singolare in programma subito dopo la messa in “Coena Domini”.
Si tratta di un momento tipico del luogo, molto atteso e partecipato: l’unico in tutta l’Arcidiocesi di Agrigento. Riguarda la processione della cosiddetta "Cunnutta" che rievoca l'episodio di Gesù “condotto”, dopo l'arresto, da Pilato, da Erode e dal sommo sacerdote Caifa. Il corteo parte dalla Chiesa Madre e arriva alla Chiesa del Carmelo. Poche centinaia di metri, ma percorsi in due ore e mezza. Durante il tragitto, infatti, si alternano riflessioni sulla Passione di Cristo e i caratteristici canti dei "lamentatori".
Anche il Venerdì Santo propone i suoi aspetti particolari a Raffadali. Si comincia in mattinata, alle 9,30, con la Via Crucis che si snoda per le strade principali del paese. Alle 11 il tradizionale incontro dei simulacri del Redentore e dell’Addolorata in Piazza Sessa. Un’ora dopo, a mezzogiorno, in piazza Calvario andrà in scena la sacra rappresentazione dai testi del “Martorio” di Filippo Orioles. Nel pomeriggio, con inizio alle 18,30, la processione dalla Chiesa Madre al Calvario con l’Urna. Dopo la deposizione del simulacro del Crocifisso, ci sarà la processione con le statue del Cristo morto e dell’Addolorata.
Sabato sera poi, alle 23, in tutte le parrocchie la veglia pasquale che introduce la solenne Messa di Resurrezione.
Infine domenica, alle 12,30, in via Nazionale l'incontro dei simulacri del Risorto e della Madonna.
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