Giuseppe Maurizio Piscopo
Agostino ha 44 anni, un diploma di ragioniere e tre figli piccoli che ogni mattina accompagna a scuola, mentre i clienti aspettano numerosi fuori dal negozio. Quello di Agostino è un Salone speciale che odora di brillantina e di attori americani. Anche il primo barbiere che ho conosciuto nella mia infanzia e che ha cambiato la mia vita si chiamava Agostino. Era un compositore, un grande musicista che ha cambiato la mia vita. Io con i barbieri non ho pace, a Palermo non riesco ad adattarmi, quindi quando chiudono bottega sono costretto a cercarli nei paesi dell’anima. Totò Seminerio a Lercara ha chiuso bottega qualche mese fa per lasciare spazio ad una sala di videogiochi . Mi sono trovato ancora una volta senza barbiere. Ogni volta per un taglio di capelli sono costretto ad attraversare la Via Crucis della Palermo- Agrigento. Scendere ad Aragona in treno e poi arrivare nel salone di Agostino a Favara, nel quale non manca mai un caffè e un pasticcino della pasticceria Patti per riappacificarmi con il mondo
Da quanti anni fai il barbiere?
Esattamente da 35 anni, frequentavo la quinta elementare e mi piaceva questo mestiere.
Da chi hai appreso questo lavoro?
Da Antonio Cinquemani, che allora aveva il salone in via Alfieri. Nella sua bottega c’era una chitarra e una fisarmonica che incantavano i clienti tutto il giorno.
Tuo padre era un barbiere?
No. Io ho svolto sempre questo lavoro, scuola di mattina e barbiere di pomeriggio. Ho seguito per tre anni un corso ad Agrigento con la Ial Cisl.
Sei soddisfatto del tuo lavoro?
Si molto. Ho avuto sempre questa passione, ho un attestato di parrucchiere per signora, ma ho fatto sempre il barbiere. Con le donne questo lavoro è più difficile. Le signore di oggi seguono la moda, hanno mille esigenze, il colore, le meches, il trucco. Ed anche il taglio è un’altra cosa.
Da te vengono anche i bambini per il taglio dei capelli?
Si vengono vengono spesso i bambini. Devo dire che non ho l’ammazzacavallo, la sedia per i bambini ma metto un cuscino, in futuro mi attrezzerò con dei giochi.
Perché in questo salone sono esposte le gigantografie del cinema americano?
Amo molto il cinema. Sono un fan di James Byron Dean e mi piacciono le foto di attori e cantanti.
Qual è l’ultimo film che hai visto al cinema?
Vacanze di Natale.
Sai quanti films sono stati girati a Favara?
Quattro, ma il più importante è Il Cammino della speranza di Pietro Germi, film nel quale hanno partecipato i miei parenti Mossuto.
Secondo te negli ultimi anni Favara è cambiata?
Si moltissimo, i giovani si improvvisano tanto nel lavoro.
Sai cosa succedeva nelle vecchie barberie?
Certo che lo so. Ho letto il libro “Musica dai saloni”, che tutti i siciliani dovrebbero leggere e non solo i barbieri. In questo libro ci sono racconti, musiche e storie dei barbieri di una volta. Grandi personaggi del paese. Il maresciallo, l’arciprete, il farmacista e il barbiere maestro di musica e medico selvaggio che estraeva denti, curava il sangue marcio e curava anche gli animali, riparava gli orologi e qualche volta estraeva le pallottole ai latitanti. I barbieri sono stati i più grandi musicisti favaresi.
Quali sono le tue passioni?
Lo sport: il calcio e la corsa.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Intanto mi auguro la salute. Non voglio andare in pensione, desidero rimanere sempre giovane, come i miei clienti che sono scherzosi e tolleranti. Nel mio salone si ascolta la radio e si guarda la Tv e non mancano i giornali siciliani.
Conosci qualche proverbio sui barbieri?
Li sordi di lu varberi su biniditti di la muglieri …
Foto Angelo Pitrone