V.C.
Il fantasma di Giselda, moglie del Signore e Castellano di Naro don Pietro Calvello (il quale buttò giù dalla torre il menestrello Beltrando, amante della moglie, e imprigionò Giselda sino a farla morire), torna alla ribalta.
Ma quel fantasma – che si racconta aleggi nel Castello, nelle notti d’autunno, accompagnato dal canto d’un usignolo- torna stavolta sotto forma di romanzo, scritto da Anita Anesa, ormai alla quarta fatica letteraria.
Il libro si intitola, appunto, “Giselda Castellana di Naro“, edito per i tipi della Silele Edizioni, e segue ai precedenti tre romanzi dell’autrice: “La saga dei nessuno“(2013), “Le amiche cartomanti“(2014), “Team-up, Teseo e l’Arcangelo Michele -sinergia di squadra e d’amore“(2017).
Il romanzo verrà presentato nella mattinata di giovedì 9 aprile proprio al Castello, dove la castellana è morta imprigionata nel secolo XII e dove si dice ancor oggi aleggi il suo fantasma.
Per l’occasione, verrà esposto nella sala-conferenze, luogo di presentazione del libro, anche il pannello, dipinto a mano da Gero Verde, in cui è raccontata in otto sequenze con disegni e didascalie la storia di Giselda.
“Siamo contenti – a parlare è il sindaco di Naro, Calogero Cremona – che la scrittrice Anita Anesa abbia scelto il nostro Castello per presentare il suo libro che concorrerà senza dubbio alla promozione dell’immagine della Città di Naro e alla valorizzazione del suo patrimonio storico-culturale.
L’evento della presentazione di questo romanzo che, a partire dalla vicenda di Giselda, fa riflettere sul ruolo della donna e sulle atrocità dei cosiddetti femminicidi, è molto atteso a Naro, specialmente dai rappresentanti delle locali associazioni culturali e di promozione sociale e dagli studenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Federico II di Svevia”.